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 2008  giugno 28 Sabato calendario

BACHELET

BACHELET Giovanni Roma 3 maggio 1955. Fisico. Politico. Già impegnato nell’Azione Cattolica della parrocchia di Cristo Re a Roma, nel 2008 eletto alla Camera col Pd. Figlio del giurista Vittorio, ucciso il 12 febbraio del 1980 dalle Brigate Rosse (a Roma nella facoltà di Scienze Politiche) • «[...] Alle 11 e 50 del 12 febbraio 1980 il professor Vittorio Bachelet, vicepresidente del Csm di Sandro Pertini, era stato spinto in un angolo da una studentessa agitata, nell’atrio desertificato ”da una telefonata con la quale i brigatisti avevano lanciato l’allarme per una bomba, per questo eravamo lì soli”, racconterà poi Rosy Bindi, testimone oculare dell’assassinio. Quella ragazza agitata e con la pistola in mano si chiamava Laura Braghetti. Strattonò il professore perché si girasse verso di lei, e gli esplose tre colpi di pistola nella pancia. ”L’ho incontrata per caso qualche anno fa, in una cosa organizzata dal comune di Roma sulle carceri”, racconta Giovanni Bachelet. ”Non l’avevo cercata, il perdono è un’altra cosa, il perdono è un’educazione interiore. Diceva Martin Luther King che ”l’amore può trasformare un nemico in amico’, e l’odio invece si può prendere noi stessi, la nostra vita”. Degli insegnamenti che gli ha lasciato suo padre Vittorio, ”un luminoso giurista cattolico” come lo chiamò Carlo Azeglio Ciampi, questo è forse il più profondo, e insieme il più legato al discorso pubblico [...] ”Ho appreso della morte di mio padre in una stanza del New Jersey, ero lì per il primo lavoro della mia vita, alle sei del mattino. Mia madre aveva chiesto a due amici, Federico Capasso e Wanda Andreoni, di dirmelo di persona. Sapevamo che sarebbe potuto accadere, ne avevamo parlato anche quando lui rifiutò la scorta. Moriva ammazzato dal terrorismo rosso o nero un magistrato ogni settimana, la regola era ”colpirne uno per educarne 100’, anche allora c’era chi si tirava indietro e chi no. Bisognava continuare a fare il proprio dovere, senza cambiare scelte vita. L’ultima volta che ho visto mio padre era il 23 agosto del 1979: adesso diventa bravo in fisica mi disse, sennò, tutti i tuoi ideali, il cattolicesimo e l’impegno politico, non serviranno a niente. Non so se ci sono riuscito, non ho mai potuto chiederlo a lui”» (Antonella Rampino, ”La Stampa” 11/2/2010).