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 2008  giugno 09 Lunedì calendario

Anno V - Duecentoventitreesima settimanaDal 2 al 9 giugno 2008Petrolio Mentre consegno questa rubrica (lunedì 9 giugno), il petrolio è arrivato a 139 dollari

Anno V - Duecentoventitreesima settimana
Dal 2 al 9 giugno 2008

Petrolio Mentre consegno questa rubrica (lunedì 9 giugno), il petrolio è arrivato a 139 dollari. Le Borse hanno ricominciato ad andar giù.

Obama Obama è il candidato dei democratici, otterrà la nomination ad agosto e sfiderà McCain per la presidenza degli Stati Uniti. Come tutti sanno, si tratta di un nero e questo rende storiche le primarie democratiche del 2008 e, comunque vada a finire, l’elezione del prossimo novembre. Hillary Clinton si è ritirata con percepibile riluttanza: definitivamente fuori dai giochi già all’inizio della settimana, dopo la sconfitta in Montana, ha atteso cinque giorni per annunciare l’appoggio suo e dei suoi a Barack. La platea di patiti e patite, che la ascoltava nel chiostro del Building Museum di Washington, ha molto mugugnato a sentire che adesso bisogna votare Obama. E questo, per il candidato democratico, è un problema: l’ultimo sondaggio lo dà in vantaggio su McCain per 48 a 42, ma si tratta di numeri al momento poco significativi. Invece il 20% dei 18 milioni che hanno sostenuto Hillary avrebbe deciso di astenersi pur di non votare Barack. A meno che (forse) Hillary non venga nominata vicepresidente, ipotesi però che sembra a tutti impossibile per via dell’opacità dei finanziamenti incassati dalle fondazioni di Bill Clinton. Hillary, nel suo discorso di sabato scorso, s’è sgolata nel sostenere che a questo punto Obama va appogiato. La Clinton ha 30 milioni di debiti e il candidato vincitore s’è impegnato ad aiutarla subito con 12 milioni che verranno direttamente dai suoi e con qualche posizione di prestigio, più tardi. Se non sarà la vicepresidenza sarà un posto alla Corte suprema o simili.

Berlusconi Berlusconi e i suoi ministri hanno manifestato, nel corso della settimana, alcune intenzioni davvero sorprendenti, di cui diamo conto qui di seguito, numerandole. Avvertiamo che si tratta per ora di dichiarazioni d’intenti, nulla dunque effettivamente in vigore. Come tutti sappiamo, per trasformare le intenzioni in fatti ci vogliono leggi approvate dal Parlamento, assenso - o non dissenso - dei vari potentati, eccetera.

1 Sì agli Ogm Giovedì 5 giugno Berlusconi ha detto di essere d’accordo sugli ogm, cioè gli organismi geneticamente modificati, finora ostacolati in ogni modo in Italia. Il lettore ricorderà che si tratta di animali e soprattutto piante costruiti in laboratori mediante l’inserimento negli organismi prescelti di geni tolti ad altre specie. Queste pratiche d’ingegneria possono rendere le piante più robuste, o più resistenti ai parassiti, ma consegnano alle multinazionali i contadini, che hanno bisogno tutti gli anni di comprare sementi, e impoveriscono in ogni caso il patrimonio genetico della flora terrestre, dato che tendono alla realizzazione di individui per definizione perfetti, cioè tutti uguali. Infine, non ci sono prove che gli ogm facciano male alla salute, ma gli oppositori dicono che esistono da troppo poco tempo per esser certi della loro non-nocività. Intervistato alla vigilia della sua visita al Papa (durante la quale Benedetto XVI non è quasi riuscito ad aprir bocca), il Cavaliere ha detto: «Il futuro si risolve solo [...] con il ricorso agli ogm in tutti quei Paesi dove si deve arrivare a una possibilità di sopperire autonomamente alle proprie esigenze alimentari». Il nostro premier parlava a margine del vertice Fao che doveva discutere di mutamento climatico e fame nel mondo (convegno che s’è risolto con risultati pratici pressoché nulli). E con un pensiero a Bush, forte sostenitore degli ogm e in arrivo dopo pochi giorni a Roma.

2 «Stiamo con la Chiesa» Recatosi dal Papa il giorno dopo, Berlusconi ha detto che farà di tutto per introdurre il ”quoziente familiare” (il reddito di un capofamiglia da spalmare su coniuge e figli, in modo che venga tassato con aliquote meno micidiali), che aiuterà le scuole cattoliche, che favorirà misure ”favorevoli alla vita” (aggiornare la 194, ripristinare lo spirito originario della legge 40 sulla fecondazione). Ha aggiunto, in linea generale: «L’attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa». Ha anche baciato due volte l’anello del Pontefice, con tanto d’inchino (ricerche d’archivio mostrano che solo Gronchi fece di più, gettandosi negli anni Cinquanta ai piedi di Pio XII).

3 Basta con le intercettazioni Parlando ai giovani industriali riuniti a Santa Margherita, Berlusconi ha annunciato un provvedimento (forse addirittura un decreto legge) per proibire le intercettazioni telefoniche da parte dei magistrati. Vorrebbe consentirle solo chi indaga sulle organizzazioni criminali e terroristiche. Pene severissime (tipo cinque anni di reclusione) a giornalisti o editori che pubblicano i colloqui. Nettamente contrari l’Associazione Nazionale Magistrati, Di Pietro, la Fnsi ecc. e poco convinta anche la Lega (ma su questo vedi più avanti).

4 Mercato del lavoro Sempre a Santa Margherita, domenica scorsa, ha poi parlato Maurizio Sacconi, ministro del Welfare: ha annunciato una forte deregulation del mercato del lavoro specialmente per quello che riguarda i contratti a termine o atipici e anche le norme relative alla sicurezza sul lavoro. Epifani (Cgil) s’è mostrato indignato. Sacconi gli ha risposto: «Badi di non fare la fine di Rifondazione e degli altri».

5 Sanità Un’altra idea, resa nota sempre da Sacconi, è di mettere su Internet le prescrizioni mediche e le informazioni sanitarie dei singoli cittadini in modo da controllare meglio l’andamento delle spese e facilitare l’accesso alle cure. Diventando più razionale, il sistema dovrebbe permettere notevoli risparmi. Fino al momento in cui scriviamo né il Garante per la privacy né altri hanno obiettato che senza garanzie di ferro potrebbe trattarsi di una schedatura di massa.

6 Infine un incidente non grave alla centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, ha riaperto le polemiche sulla scelta nucleare annunciata a suo tempo dal ministro Scajola: Krsko dista infatti poco più di cento chilometri da Trieste. Scajola e altri hanno subito ribadito che l’Italia costruirà centrali nucleari e Scajola ha annunciato la posa della prima pietra per il 2013.

Lega C’è un problema Lega dentro il governo, che si capisce bene partendo dalla situazione di Roma e del Lazio. A quanto si capisce, i due enti locali (Regione e Comune) sono in una situazione finanziaria disastrosa, nel Lazio per buchi provocati dalla gestione Storace della Sanità, a Roma per una politica di sperperi non contrastata, o addirittura favorita, dalla giunta Veltroni. possibile (e per il Lazio praticamente certo) che Tremonti mandi il commissario, cosa che Alemanno avversa (gli legherebbe le mani), ma che comunque farebbe precipitare nel discredito il segretario del Pd. Questo fondo di debolezza facilita a Berlusconi la trattativa col suo avversario, inevitabilmente pronto a lasciar fare al governo molto più di quanto un’opposizione normale consentirebbe. La Lega non può che guardare in cagnesco questa specie di mega-inciucio, che la rende meno indispensabile. Oltre tutto Berlusconi, per tenerla a bada, ha fatto asse anche col Quirinale: il presidente della Repubblica, infastidito per le speculazioni leghiste su clandestini e meridionali, ha ricordato che i rifiuti tossici al Sud di cui parla anche Gomorra li mandavano gli imprenditori del Nord. La Lega ha risposto a brutto muso e ha cominciato a far dispetti: ha fatto dire a Castelli (che però parlava a titolo personale) che le intercettazioni ci vogliono anche per il reato di corruzione, ha presentato un emendamento al decreto sui rifiuti che, se approvato, costringerebbe la Campania a restituire i 150 milioni impiegati per far fronte all’emergenza, ecc. I leghisti, per fare i duri, hanno anche disertato in massa le celebrazioni del 2 giugno.