Giornali Vari, 26 maggio 2008
Anno V - Duecentoventunesima settimanaDal 19 al 26 maggio 2008Napoli Mercoledì 21 maggio Berlusconi ha effettivamente portato il governo a Napoli, come aveva promesso in campagna elettorale, presiedendo in Prefettura il suo primo consiglio dei ministri e andando a parlare subito dopo con i giornalisti a Palazzo Reale
Anno V - Duecentoventunesima settimana
Dal 19 al 26 maggio 2008
Napoli Mercoledì 21 maggio Berlusconi ha effettivamente portato il governo a Napoli, come aveva promesso in campagna elettorale, presiedendo in Prefettura il suo primo consiglio dei ministri e andando a parlare subito dopo con i giornalisti a Palazzo Reale. Nonostante i nove cortei di protesta, che però tutti insieme non sono arrivati a mobilitare mille persone, la folla ha accolto molto bene i politici. Tremonti è stato salutato da un coro da stadio, Maroni, sorpreso e un po’ imbarazzato, ha stretto un mucchio di mani a gente che si congratulava. Il governo aveva all’ordine del giorno provvedimenti su tre materie: sicurezza, rifiuti, economia
Sicurezza Il pacchetto è stato diviso in due parti: un gruppo di norme in un decreto legge, in vigore quindi da subito; un altro gruppo di norme in un disegno di legge, che dovrà affrontare tutto l’iter parlamentare e non arriverà in porto prima di Natale. Il decreto contiene una serie di inasprimenti per i reati commessi da clandestini: inasprimento delle pene di un terzo, tre anni di carcere per chi gli affitta la casa, espulsione per i condannati fino a due anni. stato previsto anche un inasprimento delle pene per i pirati della strada, una decisione di grande tempismo: due giorni dopo, in viale Regina Margherita a Roma, Stefano Lucidi, un trentacinquenne ultrà della Lazio, di buona famiglia e senza lavoro, furibondo per aver litigato con la fidanzata, è passato a tutta velocità col giallo scaraventando a venticinque metri di distanza un motorino che portava due fidanzati. Alessio Giuliani di 23 anni e Flaminia Giordani di 22. Morti sul colpo.
Economia Tremonti ha abolito l’Ici sulla prima casa, come Berlusconi aveva promesso in campagna elettorale. Provvedimento in fondo strano per un governo che si ripromette di introdurre il federalismo fiscale. Ai mancati incassi dei Comuni si provvederà aumentando i trasferimenti da Roma, proprio l’opposto di una politica federalista. L’altro provvedimento di peso riguarda i mutui. Tremonti ha annunciato la stipula di una Convenzione con le banche, in base alla quale chi ha un mutuo sulla prima casa a tasso variabile potrà presentarsi in banca e pretendere che gli sia applicato un tasso fisso calcolato sulla media dei tassi d’interesse del 2006. La banca, in base alla Convenzione, non potrà opporsi. Sembrerebbe un miracolo di Sant’Antonio, ma non lo è. Il differenziale tra il tasso variabile che gli sarebbe stato applicato normalmente e il tasso fisso imposto dalla Convenzione verrà saldato all’ultimo, quando cioè la durata del mutuo sarà scaduta. Con rate uguali alle precedenti e che possono prolungare i versamenti anche di quattro-cinque anni (dipende dall’andamento dei tassi nel periodo). Le associazioni dei consumatori hanno gridato alla beffa, se non alla truffa. Il Sole 24 Ore ha fatto i calcoli e in effetti s’è visto che, applicando la Convenzione, il cittadino paga tutti i mesi una rata sensibilmente più bassa, ma versa alla fine alle banche una somma sensibilmente superiore a quella che pagherebbe trasferendo il mutuo altrove secondo il meccanismo previsto dalle lenzuolate di Bersani.
Rifiuti Berlusconi ha nominato Guido Bertolaso sottosegretario alla presidenza del Consiglio, portando cioè i membri del suo governo da 60 a 61. Bertolaso avrà pieni poteri in materia di rifiuti, non solo per quanto riguarda la Campania, ma anche per quanto riguarda il resto del Paese: la sensazione infatti è che, tra non molto, si troveranno con un problema non dissimile a quello campano anche altre regioni italiane, e in particolare il Lazio. Per quanto riguarda la Campania, intanto, il governo ha deciso, nel suo mercoledì napoletano, di militarizzare le zone destinate a ospitare le discariche o i termovalorizzatori, dichiarandole ”aree di interesse strategico” e promettendo pene severissime (fino a cinque anni) a chi si mettesse in mezzo e tentasse di impedire i lavori. stato bloccato anche l’attivismo dei pubblici ministeri, i quali nelle scorse settimane hanno ulteriormente complicato il quadro andando a sigillare per conto loro cave e terreni destinati o destinabili all’immondizia: niente più iniziative individuali, provvedimenti del genere potranno essere decisi solo dai tribunali nella loro collegialità. Infine, Berlusconi ha detto che in Campania saranno impiantate dieci discariche, i cui siti sarebbero stati tenuti segreti fino a pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E quattro termovalorizzatori, compreso quello di Acerra che - secondo la sua volontà - deve essere finito entro dicembre. Gli altri tre saranno realizzati a Santa Maria La Fossa, a Salerno e a Napoli. Per quello di Napoli, il sindaco Rosa Russo Iervolino, di cui si prevede una prossima defenestrazione, dovrà indicare entro trenta giorni il sito.
Chiaiano Anche se i dieci siti destinati alle discariche dovevano restar segreti, tutti sapevano che uno di questi sarebbe stato a Chiaiano, nella cava posta in fondo a via Cupa di Cane. Qui, infatti, si è rinforzato il presidio dei cosiddetti resistenti, i quali hanno costruito lungo il percorso la bellezza di quattro barricate, fatte di cassonetti rovesciati e incatenati, un autobus rivoltato, due alberi abbattuti e messi in mezzo, cumuli immensi di immondizia, eccetera. Pubblicati i siti sulla Gazzetta Ufficiale (Chiaiano c’era) sono cominciati gli scontri, che hanno impegnato soprattutto la nottata di venerdi e la giornata di sabato. Polizia, carabinieri, guardia di finanza hanno operato come al solito: tenuta antisommossa, blindati, scudi, manganelli. Dall’altra parte, bottiglie piene di vernice e colla che, frantumandosi sull’obiettivo, lo impregnano di sostanza infiammabile. Alla fine della battaglia, le barricate sono rimaste sostanzialmente dov’erano e solo l’autobus rovesciato è stato rimosso. Tra gli agenti non si sono riscontrati feriti, due uomini hanno avuto le gambe spezzate per essere caduti o essere stati spinti già da un muro alto otto metri. Proprio questi due uomini, portati in ospedale, hanno esortato i loro compagni a lasciar perdere: «Torniamocene a casa. diventato troppo pericoloso. Qui ci scappa il morto».
Tregua La battaglia di Chiaiano ha infatti assunto a questo punto un valore altamente simbolico: Berlusconi ha detto e fatto sapere che «non si può cedere di un millimetro, altrimenti lo Stato perderà la faccia». Ha in questo, non solo una solidarietà ampia all’interno della sua maggioranza, ma anche un silenzioso viatico da parte di Veltroni e della maggioranza del Partito democratico. In parole povere, i politici, di qualunque schieramento, ammettono che non si può andare avanti con decisioni prese ai massimi livelli che non si riescono ad applicare per l’opposizione anche violenta di piccoli presidi locali. Vale per i rifiuti della Campania e vale per i cantieri dell’alta velocità in Val di Susa, per la base americana di Vicenza e per le decine di altre microconflittualità di cui il Paese soffre. Proprio per questo a Chiaiano sono arrivati - nella giornata di domenica - no global, black bloc, qualcuno dalla Val di Susa, qualcuno da Vicenza. Se infatti si combatte per un principio, lo scontro rischia di essere totale. Bertolaso, ricevendo i rappresentanti dei siti destinati a risolvere il problema dei rifiuti, ha negoziato una piccola tregua di 24 ore che dovrebbe servire a completare gli esami tecnici della Cava del Poligono a Chiaiano. Ma il problema sembra solo rinviato: alla fine qualcuno la faccia dovrà perderla.