varie, 27 giugno 2008
CARBONI
CARBONI Flavio Sassari 14 gennaio 1932. Faccendiere, il suo nome è legato alla morte del banchiere milanese Roberto Calvi (per il cui omicidio è stato assolto in primo grado e in appello). Il 9 luglio 2010 fu arrestato insieme al ”giudice tributario” Pasquale Lombardi e all’imprenditore napoletano Arcangelo Martino: «[...] Avevano costituito, dice la Procura di Roma, un’associazione a delinquere che con la corruzione, l’abuso d´ufficio, la diffamazione e la violenza privata mirava a condizionare ”il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale” nonché di ”apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali”. Come si legge nelle ultime tre righe della lunga ordinanza di custodia cautelare, la loro era ”una realtà organizzata del tutto corrispondente alla cosiddetta legge della Loggia P2” [...]» (Corrado Zunino, ”la Repubblica” 10/7/2010) • «’Faccendiere... Ma perché continuate a chiamarmi così? Io ero e sono un imprenditore, un immobiliarista [...] Per me la Magliana era solo un quartiere di Roma. mai saputo niente della famigerata banda”. Però conosceva Domenico Balducci, assassinato da quelli della Magliana. E Pippo Calò, il mafioso che teneva i contatti coi banditi romani. ”Pippo Calò lo conoscevo come Mario Aglialoro, a dirmi che dietro quel nome si nascondeva un boss di Palermo fu il giudice Imposimato. Con lui feci un’unica operazione, di cui è s’è chiarito. Poi se Calò ha fatto altri affari con Balducci, che c’entra Carboni? E Balducci per me era un imprenditore che faceva cose che all’epoca non erano reati. Aveva rapporti con senatori e altre personalità, addirittura mi presentò il vice-questore di Roma. Non ho idea del perché lo abbiano ucciso”. C’è chi ha fatto un paragone con l’omicidio Calvi: punizione per soldi da riciclare, investendoli, e mai restituiti. ”[...] omicidio Calvi, ma per me quello resta un suicidio al mille per mille. Se mai una persona può avere dei buoni motivi per uccidersi, quel giorno Calvi li aveva tutti, purtroppo [...] In ogni caso poi, non capisco perché la mafia dovesse andare fino a Londra per uccidere Calvi. Sono tutte assurdità, che mi perseguitano da [...] anni [...]”» (Giovanni Bianconi, ”Corriere della Sera” 27/6/2008).