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 2008  giugno 27 Venerdì calendario

La Stampa, venerdì 27 giugno «Smaltire i rifiuti napoletani nella discarica di Chiaiano costerà molto più che portarli in Germania»

La Stampa, venerdì 27 giugno «Smaltire i rifiuti napoletani nella discarica di Chiaiano costerà molto più che portarli in Germania». la conclusione a cui giunge Ennio Forte, economista e membro del pool di esperti nominato da Comuni e comitati civici che ha partecipato al «tavolo paritetico» con i tecnici del commissariato ai rifiuti. «Stimando le spese di allestimento della discarica, quelle di gestione e i costi indotti sul territorio, una tonnellata depositata a Chiaiano costerà quasi il doppio rispetto ai 300 euro che spendiamo per portarli in Germania», sostiene l’economista. Un dato sorprendente contenuto nel dossier consegnato qualche giorno fa al termine dei rilievi. E radicalmente contestato dal sottosegretario Guido Bertolaso, impegnato a risolvere l’emergenza rifiuti in Campania: «Si tratta di cifre in libertà, ribadisco l’idoneità e la correttezza della scelta». Secondo gli esperti del commissariato ai rifiuti, il costo a Chiaiano non supererà gli 80 euro a tonnellata. Dunque meno di un terzo del trasferimento dei rifiuti negli impianti tedeschi. Forte insegna economia dei trasporti e della logistica all’università di Napoli, è stato consulente del ministero dell’Ambiente. Con lui, nel comitato di esperti nominato da enti locali e comitati che si oppongono alla discarica, ci sono geologi e urbanisti. Insieme ai tecnici del commissariato, per un mese hanno analizzato il sito scelto per contenere in due anni 700 mila tonnellate di rifiuti. Ogni aspetto è stato poi utilizzato per confrontare i costi. «Gli interlocutori del commissariato sono stati molto disponibili e trasparenti», dice Forte, sottolinenando l’apertura di Bertolaso. Lo staff del commissariato, pur riconoscendo «la serietà del professor Forte», ne contesta le conclusioni. Adelio Pagotto, ingegnere ed esperto del commissariato, parla di «dati inventati». Secondo lo staff del commissariato, «Chiaiano costerà molto meno che mandare i rifiuti in Germania, oltre al fatto che continuare a portare l’immondizia all’estero costituisce un grave danno per l’immagine dell’Italia». I dubbi La tesi di Forte muove dal fatto che la discarica richiede innanzitutto «un elevatissimo costo di investimento». Secondo gli esperti nominati da sindaci e comitati «no discarica», il motivo principale è l’ubicazione infelice. La cava Lallero si trova come altre dieci nel bosco di Chiaiano, al confine tra i Comuni di Napoli, Marano e Mugnano. L’area è la più grande foresta urbana della Campania, diventata solo quattro anni fa un Parco metropolitano. incastrata tra i centri abitati e la più grande area ospedaliera del sud Italia, che dista un chilometro. Dunque una zona molto congestionata, spiega Forte, poiché «vi abitano circa 350 mila persone. E ogni mattina almeno 25 mila veicoli si muovono verso il centro di Napoli». Sulle stesse strade, ogni giorno dovrebbero passare almeno 150 camion per portare i rifiuti. «La strada di accesso alla cava è solo una e passa nel centro abitato». Il suo documento prevede «interminabili file» e «un enorme impatto» con «l’onda dei pendolari». Quindi serve un piano dei trasporti con nuove strade. questa la prima voce di costo da considerare: «La discarica è considerata ormai in tutta Europa il sistema logistico più costoso e nocivo soprattutto per gli impatti sul traffico». Secondo il commissariato, invece, «i camion saranno solo una cinquantina e non transiteranno nelle ore di punta», dunque l’impatto sul traffico sarà limitato. Le opere Secondo i docenti anti discarica, onerose sono anche le opere necessarie a rendere idonea la cava, che presenta diverse controindicazioni. La struttura con dislivello - profondità da 20 a 75 metri - richiede la costruzione di un sistema di terrazze («una specie di ziggurat», dice l’urbanista Aldo Loris Rossi) per contenere i rifiuti. Anche la viabilità interna alla cava è tutta da definire e richiederà interventi radicali: «Non è che i camion arrivano e scaricano i rifiuti a distanza, hanno bisogno di percorsi ad hoc, mettendo in sicurezza le pareti per evitare frane». Non solo. Secondo Forte, l’alta permeabilità del tufo sulle pareti mette a rischio la grande falda acquifera a 170 metri di profondità. Il percolato (liquame che cola dai rifiuti organici) «potrebbe facilmente filtrare e inquinarla», come ha dimostrato l’ultimo temporale: la mattina dopo la superficie della cava era asciutta, l’acqua era rapidamente penetrata nella roccia. Tutto ciò rende necessaria la sistemazione di uno strato di argilla (impermeabile) di tre metri su tutta la superficie della cava, circa 12 mila metri quadri. Far arrivare 1500 camion di argilla a Chiaiano costerà altri milioni di euro. Ma i tecnici del commissariato sono arrivati a conclusioni opposte. Spiega Pagotto: «La cava è il sito ideale: è un parallelepipedo perfetto, è poco esposta alle precipitazioni e la produzione di percolato è minima. Inoltre la permeabilità delle pareti è molto bassa». Dunque la falda acquifera è al sicuro. Quanto alle opere di consolidamento, saranno contenute e serviranno «a garantire la sicurezza dei lavoratori». Il progetto definitivo Entro due settimane, assicurano i tecnici del commissariato, sarà pronto un progetto definitivo. Ma le stime sui costi si possono già fare: «Tra ammortamento delle opere, costi gestionali, monitoraggio e royalties ai Comuni, manutenzione quando la discarica sarà piena» si conta di spendere al massimo 80 euro a tonnellata. Forte obietta: «In assenza di un progetto complessivo, si può solo fare una stima dei costi». E la sua è più o meno il triplo rispetto a quella del commissariato, per quanto riguarda le opere infrastrutturali: 50 milioni di euro contro 12-15. Poi ci sono i costi di esercizio: trasporti, personale, smaltimento del percolato. Secondo Forte, «i camion di rifiuti arriveranno di notte, perché non è proponibile, anche in situazioni di emergenza, il transito nelle ore diurne. Ciò aumenta il costo del personale». «Intuitivamente elevatissimi - prosegue l’economista nella sua relazione - anche gli altri costi esterni», tanto che «si può stimare ragionevolmente una cifra che supera di molto i circa 300 euro a tonnellata di trasporto, inoltro e smaltimento in Germania». «Anche questo è falso - obiettano al commissariato - Napoli deve fare la sua parte, la situazione è delicata e ci sono 20 mila tonnellate di rifiuti per strada che non sappiamo dove ficcare».Nonostante il caldo asfissiante di questi giorni, in via Cupa dei cani, lungo la strada che porta alla ex cava di tufo, i cittadini di Chiaiano, Marano e Mugnano continuano il presidio di protesta contro la discarica.Si studiano anche nuove forme di protesta pacifica, dopo il «soft walking» che mercoledì ha bloccato per ore la tangenziale di Napoli. Sul fronte legale si sta muovendo lo staff del presidente della Commissione ambiente del Comune di Napoli, Carlo Migliaccio, con due esposti che saranno pronti nei prossimi giorni: quello sui «reati ambientali» sarà presentato alla superprocura di Napoli; al Tar del Lazio verrà inoltrato il ricorso per chiedere la sospensione della procedura per la discarica. Giuseppe Salvaggiulo