varie, 27 giugno 2008
Patricia Kakou Agha, 22 anni. Ivoriana, madre di Samuel di due anni, sbarcata in Italia dodici anni fa col sogno una vita migliore, era finita sul marciapiede ma poi coi documenti in regola era riuscita a trovarsi un impiego in una ditta di pulizia di Cremona dove i colleghi la giudicavano «una persona coscienziosa che amava il suo bambino e il lavoro»
Patricia Kakou Agha, 22 anni. Ivoriana, madre di Samuel di due anni, sbarcata in Italia dodici anni fa col sogno una vita migliore, era finita sul marciapiede ma poi coi documenti in regola era riuscita a trovarsi un impiego in una ditta di pulizia di Cremona dove i colleghi la giudicavano «una persona coscienziosa che amava il suo bambino e il lavoro». Da qualche tempo frequentava un connazionale che l’altro giorno la raggiunse nella sua stanza nella Casa Famiglia Sant’Omobono e forse dopo una lite la strangolò con il caricabatterie di un cellulare. Il corpo, nudo, disteso sul letto, trovato dalla polizia chiamata dai responsabili dell’asilo che ha Samuel in affido perché la donna, che andava a trovare il bimbo tutti i pomeriggi, quel giorno non s’era fatta vedere. Giovedì 26 giugno in una stanza del centro d’accoglienza Casa Famiglia Sant’Omobono, in via XI Febbraio a Cremona.