Michele Serra, la Repubblica 5/6/2008, pagina 26, 5 giugno 2008
Corsivo. la Repubblica, mercoledì 25 giugno Vi prego, date retta a un vecchio del mestiere. Se la clinica è "degli orrori" (e l´asilo degli orrori, la villetta degli orrori, e ogni location di un reato o di una violenza piccola media o grande è comunque "degli orrori"), a un certo punto si perde la misura del male, orrori compresi
Corsivo. la Repubblica, mercoledì 25 giugno Vi prego, date retta a un vecchio del mestiere. Se la clinica è "degli orrori" (e l´asilo degli orrori, la villetta degli orrori, e ogni location di un reato o di una violenza piccola media o grande è comunque "degli orrori"), a un certo punto si perde la misura del male, orrori compresi. E si fatica, poi, a rimettere in scala le cose, a risistemarle con qualche costrutto. A distinguere, dentro il Male, banalmente i mali, che sono la nostra croce quotidiana. A distinguere il dottor Mengele da un pugno di medicastri imbroglioni. Si capisce che il Male è una star, e i media cercano di scritturarlo tutti i santi giorni. Ma il Male è il lager, è il gulag, è Hiroshima, è l´undici settembre, e i titoli cubitali, che sono la rappresentazione grafica dei grandi sgomenti, del dolore assoluto, dell´Urlo di Munch, dovrebbero uscire dalle rotative solo quando proprio occorre, come l´ululato di rabbia o di paura che ti sbocca dal cuore. I mali, invece, sono la folla semi-anonima che costituisce il menù corrente: squallidi, ingloriosi, muffiti come certe scaloppe riscaldate. Ogni giorno un kolossal non si può fare. Non ne abbiamo la tempra, neanche il talento, e non come giornalisti, proprio come umanità. Accontentiamoci di piccoli strilli, lasciamo all´orrore il lustro delle occasioni speciali. Michele Serra