Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  giugno 24 Martedì calendario

Yelo è il nome di una compagnia newyorkese che mette a diposizione dei clienti stanzette per schiacciare pisolini

Yelo è il nome di una compagnia newyorkese che mette a diposizione dei clienti stanzette per schiacciare pisolini. Si dorme sdraiati su poltrone simili a quelle degli aerei business class, in una cabina ottagonale da sette metri quadrati, completamente insonorizzata. Si entra, si tolgono le scarpe, si spegne il cellulare, si sceglie un sottofondo musicale (c’è anche il rumore delle onde). Una volta seduti, lo schienale della poltrona si abbassa mentre si alzano le gambe, poi la luce si smorza e gli inservienti appoggiano sul corpo una copertina di cachemire. Dopo non più di mezz’ora la luce torna ad alzarsi per simulare l’alba e svegliare il cliente senza infastidirlo. Costo: 15 dollari. Chi vuole può aggiungere anche un massaggio ai piedi. Yelo di New York ha sette stanzette e 4 mila clienti (per un totale di circa cinquanta riposini al giorno). I newyorkesi, che non hanno mai avuto l’abitudine della siesta, si sono convertiti al pisolino da quando hanno saputo che procura parecchi benefici, tra cui anche un aumento del rendimento sul lavoro. Infatti sono sempre di più le aziende che mettono a disposizione dei dipendenti qualche stanza per dormire. Il fondatore di Yelo, Nicolas Ronco, sta diventando ricco con il business del sonnellino. Quarantuno anni, nato in Algeria da padre italiano e madre francese, spiega: «Gli americani hanno bisogno delle prove, degli studi scientifici. Ora che hanno scoperto che dormire fa bene, lo hanno inserito tra i loro obblighi lavorativi. Il segreto era di creare un posto pulito, sicuro, in cui ti senti a tuo agio. Io ho pensato a queste capsule ottagonali perché volevo dare l’idea del ritorno, almeno per venti minuti, nella pancia della mamma. Mio padre in Algeria dormiva sempre al pomeriggio, ma in America era una cosa quasi proibita. Ora tutto è cambiato».