Arrigo Levi, La Stampa 21/6/2008, 21 giugno 2008
Ogni volta che leggo un articolo dell’Economist sull’Europa, mi torna alla mente il passaggio di un discorso di Anthony Eden, pronunciato negli Anni Cinquanta in un’università americana, che diceva letteralmente: «We feel it in our bones that we do not belong to Europe»: noi (inglesi) sentiamo nelle nostre ossa che non apparteniamo all’Europa
Ogni volta che leggo un articolo dell’Economist sull’Europa, mi torna alla mente il passaggio di un discorso di Anthony Eden, pronunciato negli Anni Cinquanta in un’università americana, che diceva letteralmente: «We feel it in our bones that we do not belong to Europe»: noi (inglesi) sentiamo nelle nostre ossa che non apparteniamo all’Europa. Da allora è passato mezzo secolo, ma le ossa dell’Economist sono rimaste le stesse di Eden, un politico che ebbe molti meriti, ma che merita di essere ricordato, come oratore, soprattutto per quella frase e non per altro: Churchill, a cui era caro perché era antinazista, aveva definito un suo particolare discorso dicendo che conteneva tutti i luoghi comuni della lingua inglese, meno «Adjust your dress before leaving» (che è l’invito a riaggiustarsi l’abito che si legge nei gabinetti pubblici inglesi).