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 2008  giugno 20 Venerdì calendario

Quando ci sarà il ponte. La Stampa, venerdì 20 giugno Fra i tanti motivi che lo spingono alla costruzione del Ponte sullo Stretto, il presidente del Consiglio Berlusconi ha citato anche la presunta volontà dei siciliani

Quando ci sarà il ponte. La Stampa, venerdì 20 giugno Fra i tanti motivi che lo spingono alla costruzione del Ponte sullo Stretto, il presidente del Consiglio Berlusconi ha citato anche la presunta volontà dei siciliani. Ne è sicuro? Prima di fidarsi delle assicurazioni dei suoi amici (Micciché, Lombardo, Cuffaro...), s’informi. Nel 1945 Andrea Finocchiaro Aprile - era il leader dell’indipendentismo siciliano, benché figlio di un toscano e iscritto a una loggia massonica anti-regionalista - garantiva a americani e inglesi che il 90% degli isolani era prontissimo a impugnare il fucile contro l’odiata Italia. Al momento del suo massimo fulgore l’esercito di Finocchiaro Aprile arrivò a contare 56 volontari. Dunque, Berlusconi è proprio convinto che i siciliani volgano ogni mattina uno sguardo ansioso verso Scilla e Cariddi e si chiedano con animo turbato: cominciano o non cominciano? Forse una parte non esigua di costoro si accontenterebbe che venisse completata l’autostrada Catania-Siracusa-Gela. Venne avviata che l’uomo non aveva ancora posto piede sulla Luna, rischia d’esser finita dopo che avremo passeggiato su Marte. Comunque un record l’ha già stabilito: il sequestro da parte della magistratura del tratto, neppure inaugurato, Noto-Rosolini per una fessura di 20 metri. Altrove un simile intoppo avrebbe scatenato polemiche, interrogazioni, richieste di dimissioni. Ma altrove non hanno la prospettiva di godere un giorno del Ponte sullo Stretto. La fessura, più grande dell’area di rigore nel calcio, è stata attribuita alla cattiva esecuzione dei lavori o addirittura al materiale scadente. Un binomio di responsabilità ormai conosciuto dagli inquirenti, impegnati da mesi a controllare le opere pubbliche compiute dalla Calcestruzzi, nei cui confronti i magistrati della procura nissena hanno scritto di attentato alla sicurezza. Dev’essere però il clima siciliano a congiurare contro l’asfalto delle autostrade. Ricordate quando Berlusconi andò a festeggiare la conclusione dei lavori sulla Palermo-Messina, nonostante mancassero una manciata di chilometri? Ebbene, dopo pochi mesi dovettero rimettere mano proprio al manto calpestato dai morbidi tacchetti del primo ministro: l’impertinente si era sollevato a causa delle piogge. Ma quando ci sarà il Ponte... Nelle more lascia indifferenti che la Fiat, per bocca del suo amministratore delegato Marchionne, abbia cancellato il raddoppio della produzione nello stabilimento di Termini Imerese. Impegnate nella progettazione del Ponte che dovrà stupire l’umanità, le grandi intelligenze della regione hanno dimenticato di allargare le banchine del porto e soprattutto di provvedere al raddoppio ferroviario della Palermo-Messina, che rientra in quel 90% siciliano a binario unico. Quale contromisura l’assessore regionale all’industria ha minacciato il boicottaggio pubblico delle auto Fiat. Tanto fra poco avremo il Ponte. In Cina per realizzare il Transoceanico di 36 chilometri, che taglia la baia di Hangzhou, hanno impiegato cinque anni dal giorno della progettazione. Da noi gli ottimisti danno appuntamento al 2016. E nessuno soprattutto azzarda previsione sui costi. Il riferimento ai 6 miliardi di euro ipotizzati nel 2001 è pura illusione: basta dare un’occhiata al costo del cemento e dei prodotti energetici. Ovviamente nessuno si sogna di credere agli uccelli del malaugurio che parlano di prezzo effettivo attorno ai 60 miliardi di euro. Nessuno presta attenzione al grido d’allarme lanciato anni addietro da un gruppo d’ingegneri sull’impossibilità di garantire la salvaguardia del Ponte da attentati terroristici. E si dà pure per scontato che sia stato risolto quel piccolo problema noto fra gli esperti come «escussione», cioè il sommovimento cui verrebbe sottoposto il giunto ferroviario nel passaggio dalla terraferma alla struttura. Tutte risposte che giungeranno dalla Impregilo, capofila del consorzio, appena si sarà liberata dei problemi legati allo smaltimento rifiuti in Campania. E chissà che l’esperienza maturata con la spazzatura a Napoli e dintorni non serva pure in Sicilia, dove non soltanto l’immondizia si sta accumulando nelle strade di città e paesi, ma hanno anche incominciato a bruciarla. In attesa del Ponte non è ritenuta una notizia. Alfio Caruso