Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  giugno 19 Giovedì calendario

PROVENZALI

PROVENZALI Alfredo Genova 13 luglio 1934. Giornalista. Noto soprattutto per la trasmissione di Radiorai Tutto il calcio minuto per minuto. «[...] Con quella voce anche se lancia la pubblicità non disturba. ”E dire che non ho mai fatto dizione – attacca – soltanto un po’ di recitazione ai tempi dell’università. Non riesco nemmeno a smettere di fumare, anche se dovrei. In compenso sto molto attento all’alimentazione. Mai andare in onda con la pancia piena [...] ogni domenica salto il pranzo, nemmeno un panino. Non è un sacrificio: il digiuno mi rende più nervoso e più attento, è più difficile prendere abbagli” [...] piaceva molto a Giampiero Boniperti. ”Diceva che portavo fortuna alla Juventus. Così prima della partita chiamava la Rai per sapere se ero io a commentarla. Era tutto felice quando gli rispondevano di sì. Una volta gli dissi: ”Presidente, se la partita della Juve è difficile mandano Ameri, se è mezza e mezza arriva Ciotti, se è scontata e non conta nulla ci sono io: statisticamente è più facile che vinca o pareggi con me’. Lui annuiva, ma non ne voleva sapere, mi faceva sempre dei gran sorrisi quando mi incontrava. Anche Trapattoni era scaramantico. Era passato all’Inter e i nerazzurri persero a Torino contro la Juve. Dopo la partita il Trap era avvelenato e parlava animatamente con i giornalisti, ma appena mi vide esclamò: ”Se lo avessi saputo che eri qui avrei capito subito come sarebbe andata: non hai mai visto perdere la Juve!’ [...] Una volta, invece di Pisa dissi Livorno! I pisani si voltarono verso la cabina e me ne dissero di tutti i colori. Da allora, in ogni stadio, mi scrivo su un foglio i nomi delle squadre a caratteri cubitali. Perché se sbagli il nome di un giocatore può passare, ma quello della squadra non te lo perdonano”» (Gabriella Mancini, ”La Gazzetta dello Sport” 5/1/2008).