Javier Marias, "La Stampa" 19/6/2008;, 19 giugno 2008
Secondo lo scrittore spagnolo Javier Marias, le ripetute delusioni delle cosiddette ”furie rosse” nei grandi tornei internazionali sono dovute al fatto che nel suo Paese non esiste «nessuno mediamente sensato, con la comprensibile eccezione del Re e di Luis Aragonés, che sia davvero tifoso della nazionale»
Secondo lo scrittore spagnolo Javier Marias, le ripetute delusioni delle cosiddette ”furie rosse” nei grandi tornei internazionali sono dovute al fatto che nel suo Paese non esiste «nessuno mediamente sensato, con la comprensibile eccezione del Re e di Luis Aragonés, che sia davvero tifoso della nazionale». Per lo stesso motivo, considera gli azzurri il peggior avversario possibile, «non perché i suoi giocatori, presi singolarmente, siano migliori dei nostri (in qualche caso lo sono), ma perché la squadra azzurra ha tutto quello che non ha la Spagna: una tifoseria feroce, fanatica, litigiosa e masochista e giocatori che ne sono il preciso riflesso, competitivi sino al delirio e mentalmente invulnerabili».