leggo.it 16/6/08, 18 giugno 2008
Il terrore che si dipinge su un volto impaurito (viso accigliato, occhi strabuzzati, sguardo disarmato) non è frutto del caso ma serve ad affinare le capacità percettive, in modo da darci un’’arma in più contro il nemico che ci spaventa: gli occhi diventano capaci di movimenti più rapidi, acquisiscono un campo visivo più ampio e hanno maggiore capacità di vedere un bersaglio distante; il volume nasale aumenta permettendo l’accelerazione della velocità del respiro e quindi una migliore ossigenazione, indispensabile quando dobbiamo pensare in fretta ed essere pronti all’eventuale fuga
Il terrore che si dipinge su un volto impaurito (viso accigliato, occhi strabuzzati, sguardo disarmato) non è frutto del caso ma serve ad affinare le capacità percettive, in modo da darci un’’arma in più contro il nemico che ci spaventa: gli occhi diventano capaci di movimenti più rapidi, acquisiscono un campo visivo più ampio e hanno maggiore capacità di vedere un bersaglio distante; il volume nasale aumenta permettendo l’accelerazione della velocità del respiro e quindi una migliore ossigenazione, indispensabile quando dobbiamo pensare in fretta ed essere pronti all’eventuale fuga. Lo hanno scoperto i neurologi dell’Università di Toronto (Canada) guidati dal professor Joshua Susskind.