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 2008  giugno 15 Domenica calendario

La breve vita del loft finisce al ”Nazareno”. La Stampa 15 giugno 2008 Loft addio. Non si potrà più usarlo come metafora del Pd, e persino del suo segretario, per il semplice fatto che il quartier generale si è trasferito

La breve vita del loft finisce al ”Nazareno”. La Stampa 15 giugno 2008 Loft addio. Non si potrà più usarlo come metafora del Pd, e persino del suo segretario, per il semplice fatto che il quartier generale si è trasferito. Non è più a piazza Santa Anastasia, in quello spazio simbolo di novità, leggerezza e trasparenza che funzionava sotto elezioni ma, e lo si sapeva, non avrebbe potuto contenere le truppe. Adesso il partito occupa due piani dell’ex collegio del Nazareno dei padri Scolopi in piazza Sant’Andrea delle Fratte, a due passi da Montecitorio. E al loft dsono rimaste alcune attività marginali. Superati i pregiudizi degli ex Ds, è prevalsa la soluzione più ovvia: l’ex sede della Margherita, già restaurata alla grande in cambio di un pluriennale affitto. E magari presto ci si potrà allargare al primo piano, visto che, a parte lo splendido attico iperterrazzato con vista mozzafiato su Trinità dei Monti, perfetto per convegni e conferenze stampa, oggi a disposizione c’è un solo, ampio piano. Il trasloco è recentissimo. Fra scatoloni, operai al lavoro, mobili accatastati, l’impressione è quella di un cantiere e Veltroni è ancora spaesato. Ma le stanze sono assegnate, a cominciare dall’ala nobile, il corridoione con soffitto a cassettoni interrotto da una serie di begli archi, al cui fondo campeggia una gran vetrata. «I posti riflettono il ruolo di ciascuno» spiegano, sottolineando la neutralità delle scelte. E certo non sarà stato voluto, forse era inevitabile visti gli spazi non eccessivi. Ma la mappa della nuova sede corrisponde per ora al giro del segretario e degli stretti alleati. Resta fuori Massimo D’Alema ed era scontato. «Non ho nulla, non ho diritto a nulla, non ho incarichi e non ne voglio», va ripetendo da un pezzo, appagato dalla sua Fondazione Italianeuropei in grande espansione. Nessun incarico - e nessuna stanza - ha anche l’altro grande attuale oppositore di Veltroni, Arturo Parisi, che pure è stato uno degli iedatori del Pd. Anzi, per uno strano capriccio della sorte il segretario del Pd è andato a mettersi proprio nella sua ex stanza di presidente dell’Assemblea federale della Margherita. Per quanto meno bella e luminosa di quella dell’ex segretario Dl Francesco Rutelli, dove si è accomodato il vice Dario Franceschini. E Romano Prodi? Il padre fondatore dell’Ulivo e dello stesso Pd è presidente dimissionario del partito, ma le sue dimissioni non sono state ancora accolte formalmente. Come che sia, un suo studio non figura nella mappa del Nazareno, come del resto non era stato previsto al loft, quando ancora non era dimissionario. E il Professore, per quanto non avesse detto nente a nessuno, se ne era molto dispiaciuto. Va da sè che non abbiano un posto Rosy Bindi, diventata vicepresidente della Camera, e Franco Marini gratificato, in quanto ex presidente del Senato, da uno studio-suite a palazzo Giustiniani. Niente stanza anche per Enrico Letta, che però non se ne rammarica («Un mio ufficio l’ho già all’Arel», il think tank fondato da Andreatta) e caso mai è più incuriosito dagli Italianieuropei. Alla cui Associazione ha aderito Pierluigi Bersani, da sempre vicino a D’Alema e anche lui fuori dal Nazareno. Dove invece ha una stanza, nell’ala nobile, il molto veltroniano Piero Fassino. «In quanto membro del coordinamento ristretto», viene spiegato. Ma non ne fanno parte anche Bersani e Letta? I quali, non diversamente dall’ex segretario Ds, in quanto ministri ombra godono già degli studi che la Camera ha messo a disposizione dello shadow cabinet a palazzo Marini (altro che finire al Botteghino, come sembrava). Mentre proprio a Montecitorio, in un corridoio trasversale a quello della presidenza del Consiglio e altrettanto riparato da occhi indiscreti, è stato concesso uno studio al premier ombra (qui Veltroni ha incontrato Gianni Letta). Dalla nuova sede del Pd resta fuori Rutelli, presidente del Copasi. Ma gli alleati teodem sono ben rappresentati da Paolo Gentiloni, responsabile dell’area Comunicazione a cui fanno capo il dipartimento Internet e Democratica tv, la tv internettiana ispirata alla Current tv di Al Gore che presto avrà anche una versione via satellite. Contraltare alla Nessuno Tv della Fondazione dalemiana. Non mancano varie stanze per l’area Organizzazione di cui è responsabile Beppe Fioroni, ma non nell’ala nobile. Di fronte alla stanza di Veltroni invece, sia pure affacciata sul cortile, c’è quella del coordinatore Goffredo Bettini. Seguono il fedelissimo Walter Verini, capo della segreteria politica, il capo ufficio stampa Martino, i portavoce Roscani e Coldagelli, il tesoriere Agostini. Fino a Gentiloni. MARIA GRAZIA BRUZZONE