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 2008  giugno 15 Domenica calendario

Nel 73 dopo Cristo un gruppo di ebrei asserragliati nella fortezza di Massada preferì darsi la morte piuttosto che arrendersi al nemico

Nel 73 dopo Cristo un gruppo di ebrei asserragliati nella fortezza di Massada preferì darsi la morte piuttosto che arrendersi al nemico. Intorno alla metà degli anni Sessanta l’archeologo Igael Yadin guidò una spedizione nella fortezza, trasferendo all’università di Bar i reperti più interessanti. Tra questi: un mucchietto di semi di palma, perfettamente conservati nel clima secco del Mar Morto e che aveva trovato in un magazzino del Livello 34 della fortezza. Tre anni, altri studiosi, decisero di tentare la germinazione di alcuni di questi semi, interrandoli. Uno di questi ha effettivamente dato vita a una pianticella, alta a questo punto 120 centimetri. La palma che ne verrà sarà completamente diversa dalle attuali palme israeliane, importate in anni recenti dagli Stati Uniti e dall’Iraq. La palma antica - lodata da Plinio il vecchio e che cresceva nell’area compresa fra il lago di Tiberiade, l’oasi di Gerico e il Mar Morto - dava un dattero particolare, detto "dattero di Giudea", ottimo come lassativo o come afrodisiaco oppure per curare infezioni. Se ne cavava anche un miele, gli ebrei del tempo dicevano infatti di vivere «nella terra del latte e del miele». Sarebbe interessante sapere se la palma antica, ribattezzata ”Matusalemme”, sarà in grado oppure no di resuscitare l’antica specie della Giudea. Bisognerebbe, per questo, che fosse femmina. Fatto che non si potrà sapere prima dell’anno 2012.