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 2008  giugno 16 Lunedì calendario

VonFurstenberg Diane

• (Diane Simone Michelle Halfin) Bruxelles (Belgio) 31 dicembre 1946. Stlista, «Ha una bella faccia scolpita da tratti netti e un tot di rughe che la rendono più interessante (“sono contraria ai ritocchi”), gli occhi scurissimi, le gambe lunghe e nervose, una voce da ragazzina [...] “Oltre al mio ex marito (Egon von Fürstenberg, ndr) che ho amato molto ed è stato davvero il mio principe, ho avuto altri uomini mezzi sabaudi... Gli italiani sono i migliori, i più simpatici, se poi nelle loro vene scorre qualche goccia di sangue piemontese, meglio. Subito dopo vengono i brasiliani... [... Un paio di fidanzati posso anche dirli: Jas Gawronski e Alain Elkann. Quindi L’Avvocato per me, a fasi alterne, ha avuto ruoli diversi... zio di Egon, una sorta di suocero quando stavo con Alain, ma soprattutto un amico. Conservo la piacevolezza di tante sensazioni. Quando Gianni Agnelli ti parlava ti faceva sentire l’unica persona al mondo in quel momento. A Torino sono stata sovente, l’ultima per i suoi funerali, poi non sono più tornata. Mi vengono in mente i portici, quell’aria un po’ stiff, militare, non l’ho mai trovata una città triste [...] Egon. Mi viene il magone solo a pensarci. Gli ho chiuso io gli occhi, lui mi ha aspettato... Era fantastico, il grande amore della mia vita, siamo rimasti sempre amici. Era gentile, spiritoso, mi ha dato il suo nome e due figli meravigliosi (Alexander e Tatiana, finanziere e regista). Non parlavamo mai di moda. Avevamo mille altri argomenti in comune Anche se... [...] L’ho conosciuto a 18 anni ad una festa a Losanna, la prima cosa che mi chiese fu ‘dove hai comprato questo vestito?’. Da lì abbiamo attaccato a flirtare. Una settimana dopo mi ha invitato a sciare. Peccato che la macchina si sia fermata e non sia più ripartita. Mi ha fatto una gran tenerezza. È finita perché eravamo troppo giovani”. [...] è la moglie del produttore cinematografico Barry Diller, con Egon però si è sposata presto... “A ventuno anni, nel ’69, ed ero anche incinta di Alexander. Lavoravo a Como, cioè facevo uno stage nella stamperia di un amico, Angelo Ferretti. Sognavo l’indipendenza, gli chiesi di farmi realizzare un campionario da vendere a New York, anche col pancione. Fu l’inizio della mia avventura professionale. Il mio desiderio d’indipendenza si è intrecciato con la moda che ha reso libera me e le donne che ho vestito. Donne forti come Angelina Jolie, Madonna, Demi Moore e molte altre” [...] fu pioniera delle vendite televisive americane di abiti, ma passerà alla storia per il wrap dress, una sensuale vestaglia incrociata in jersey, senza cerniere, che crea con successo da 30 anni [...] Belga, figlia di una famiglia ebrea, mamma deportata ad Auschwitz, un escalation nella moda interrotto da un tumore alla lingua e poi la ripresa. Che cosa le ha insegnato sua madre? “A sorridere, a non aver paura di niente. Vorrei scrivere un libro su di lei, sul suo coraggio”. Per queste doti ottimistiche Lapo Elkann quando stava male ha trascorso da lei a New York un lungo periodo? “Lapo è un tesoro, è molto amico di mio figlio Alexander. Io non ho fatto nulla di eccezionale. Ma forse già il fatto di esserci per lui è stato importante”» (Antonella Amapane, “La Stampa” 16/6/2008).