varie, 15 giugno 2008
Giuseppe Basile, 61 anni. Separato, esponente dell’Italia dei valori, consigliere provinciale di Lecce e consigliere comunale di Ugento, «burbero e irruento», «generoso e un po’ sbruffone», capace di urlare «ladro» ad altri assessori nei corridoi del Comune, forse s’era fatto dei nemici per le sue battaglie politiche o forse per via dei debiti accumulati da quando la sua azienda di costruzioni era fallita
Giuseppe Basile, 61 anni. Separato, esponente dell’Italia dei valori, consigliere provinciale di Lecce e consigliere comunale di Ugento, «burbero e irruento», «generoso e un po’ sbruffone», capace di urlare «ladro» ad altri assessori nei corridoi del Comune, forse s’era fatto dei nemici per le sue battaglie politiche o forse per via dei debiti accumulati da quando la sua azienda di costruzioni era fallita. Qualcuno, mesi fa, gli aveva fatto trovare davanti alla villetta di periferia dove viveva solo la testa mozzata di un mulo, i conoscenti gli avevano consigliato una denuncia alla polizia ma lui aveva fatto finta di nulla. Sabato sera andò in balera con l’amico di sempre Silvio Ferzini, «era sereno, ha ballato e ha offerto la cena a tutta la tavolata di otto persone», con lui c’era pure la sua nuova compagna, «una vedova». Dopo la festa a base di formaggio e brachetto Basile con la sua Panda accompagnò la signora a casa, poi arrivò nella sua villetta, parcheggiò l’auto in cortile ma qualcuno lo chiamò. Lui aprì il cancello e l’altro gli infilò nel corpo, quindici volte, un coltello da cucina. Nottata tra sabato 14 e domenica 15 giugno in via Nizza a Ugento, poco più di undicimila anime nel Salento.