varie, 15 giugno 2008
Stefano Ciolli, di anni 43. Nato a Firenze, sposato, padre di un figlio di 17 anni, imprenditore di Greve in Chianti, titolare di società cooperative di trasporti e facchinaggio e di alcune società all’estero, da un paio d’anni gli affari gli andavano male, s’era riempito di debiti e i rapporti coi cento dipendenti, camionisti e facchini, per metà italiani e per l’altra metà extracomunitari (senegalesi, peruviani eccetera) s’erano fatti difficili e tesi
Stefano Ciolli, di anni 43. Nato a Firenze, sposato, padre di un figlio di 17 anni, imprenditore di Greve in Chianti, titolare di società cooperative di trasporti e facchinaggio e di alcune società all’estero, da un paio d’anni gli affari gli andavano male, s’era riempito di debiti e i rapporti coi cento dipendenti, camionisti e facchini, per metà italiani e per l’altra metà extracomunitari (senegalesi, peruviani eccetera) s’erano fatti difficili e tesi. Sabato notte verso le due ricevette una telefonata, disse alla moglie «esco un attimo», montò sulla sua Mercedes e incontrò qualcuno che lo tramortì con una pietrata in testa e poi gli diede fuoco. Il corpo, semicarbonizzato, riconosciuto per via di un serpente tatuato sul braccio sinistro, trovato nella mattina di domenica 15 giugno nelle campagne di Montecapri a di San Casciano Val di Pesa, Firenze.