Fulvio Bufi, Corriere della Sera 14/6/2008, pagina 9, 14 giugno 2008
SAVIGNANO IRPINO
(Avellino) – Presero le manganellate dalla polizia pure se avevano le mani alzate, gli uomini e le donne di Ariano Irpino quando cercarono di dire no alla discarica provinciale per la quale era stato scelto il loro paese. Ora alla discarica si sono dovuti arrendere, stanotte sono arrivati i primi camion a sversare, e a sorvegliare che tutto si svolga senza intoppi sono stati messi non più i poliziotti ma i soldati. Però almeno ci hanno guadagnato una cosa, gli arianesi: meno tasse in cambio di più immondizia.
Per la verità l’equazione non è proprio diretta, ma porta comunque al risultato di sgravi fiscali non trascurabili per i 1200 abitanti del paese in provincia di Avellino, che saranno esentati dal pagamento della Tarsu (la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani) e dell’addizionale Irpef. In Italia c’è una legge che prevede un contributo statale per i Comuni sede di discariche, e la quota fissata è di 5 euro e venti centesimi per ogni tonnellata di spazzatura che viene conferita. La discarica di Savignano potrà ricevere, quando funzionerà a pieno regime, fino a settecentomila tonnellate, ma nel frattempo il contributo in arrivo sarà di 5,2 milioni di euro, e cioè cinque volte circa il bilancio comunale di un anno. Il sindaco Oreste Ciasullo ha quindi deciso che questi fondi serviranno per esentare i suoi concittadini dal pagamento delle due imposte. La delibera andrà nei prossimi giorni in consiglio per l’approvazione, ma senza essere accompagnata da squilli di tromba.
Per lo stesso Ciasullo è infatti una magra consolazione «di fronte al disastro di avere qui la discarica, che noi continuiamo a ritenere una scelta dissennata, dovuta purtroppo all’impotenza dei deboli nei confronti dei forti».
La gente di Ariano Irpino continua a temere che l’impianto di raccolta dell’immondizia provochi danni irreparabili alla produzione agricola, che qui garantisce l’unica forma di reddito alla maggior parte delle famiglie.
Dice ancora il sindaco: «Guardiamo a questi soldi con rassegnazione e rabbia.
Forse rappresenteranno anche un piccolo sollievo, ma non ci saranno mai somme in grado di risarcire un territorio che a prezzo di grandi sacrifici stava uscendo da lungo isolamento».
«C’è poco da stare allegri», insiste Ciasullo.
In particolare per quei settanta agricoltori ai quali sono stati espropriati 22 ettari di terreno e che non hanno ricevuto ancora un euro di risarcimento, né sanno quanto riceveranno. E siccome ormai per gli arianesi l’unica cosa da guadagnarci è qualche soldo in più, Ciasullo proverà a convincere il sottosegretario Bertolaso a raddoppiare la cifra del risarcimento per ogni tonnellata di spazzatura sversata: da 5,2 a dieci euro. Difficile prevedere con quante possibilità di successo.
Fulvio Bufi