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 2008  giugno 13 Venerdì calendario

la Repubblica, venerdì 13 giugno Il treno a vapore sbuffa e fischia su e giù attraverso colline di un verde intenso disseminate di piantagioni del tè e aperte sulle magnifiche valli alle pendici dell´Himalaya

la Repubblica, venerdì 13 giugno Il treno a vapore sbuffa e fischia su e giù attraverso colline di un verde intenso disseminate di piantagioni del tè e aperte sulle magnifiche valli alle pendici dell´Himalaya. Lo chiamano il Toy train e dal ”99 l´Unesco ha inserito questa locomotiva "giocattolo" con la sua minuscola rotaia di 60 centimetri nella lista dei patrimoni dell´umanità. Ma da tre giorni i passeggeri indiani e stranieri che salgono alla stazione della pittoresca città di Darjeeling non partono per una gita di piacere. Uno sciopero generale carico di tensioni e violenze li costringe infatti a fuggire in fretta e furia dal piacevole clima della "Regina delle colline" del Sikkim indiano per trovare rifugio duemila metri più in basso, nelle infuocate valli del Bengala occidentale. La serrata è stata proclamata a tempo indeterminato da un gruppo separatista formato dall´etnia nepalese dei Gurkha, discendenti dei soldati che combatterono nel 1800 a fianco degli inglesi in India. Il loro "Fronte di liberazione" Janamukti Morcha ha dichiarato che non interromperà le proteste fino al completo riconoscimento dello Stato di Gorkhaland. Venti anni fa, sotto un´altra sigla, una vera e propria guerra civile di secessione provocò la morte di oltre mille indiani e nepalesi prima dell´accordo per un´autonomia amministrativa che oggi viene messo in discussione. Oltre 40mila turisti stanno lasciando terrorizzati Darjeeling per evitare di restare coinvolti nella serie di incidenti che anche ieri hanno provocato numerosi feriti, tra i quali anche otto indiani che si trovavano in vacanza, aggrediti a bordo di un autobus che li stava portando a valle proprio per sfuggire ai disordini. Mentre la polizia accusa i separatisti, il Fronte di Liberazione del popolo Gurkha ha attribuito l´episodio ai militanti del partito comunista al governo nella regione del Bengala che si oppone alle loro richieste d´indipendenza. Di chiunque sia la responsabilità, nessun villeggiante è rimasto ad affollare i bar, i ristoranti, i templi buddhisti tibetani e la miriade di bazar disseminati lungo le pittoresche strade della famosa località collinare ricca di edifici britannici dell´800. In tempi di pace, specialmente in questo periodo dell´anno ma anche d´inverno, Darjeeling e le colline Shiwalik sono mèta di un via vai ininterrotto di decine di migliaia di visitatori attratti dalla magnifica vista delle montagne. Frotte di taxi partono prima dell´alba dalla cittadina per salire sulla celebre Tiger Hill a godere lo scenario del sole che sorge dietro la grande catena dell´Himalaya, dove nei giorni di cielo limpido si stagliano in lontananza due tra le vette più alte del mondo, l´Everest e il Kanchenjunga. Ma da tre giorni a questa parte sono rimasti semideserti i tradizionali itinerari che comprendono i numerosi gompa, i templi costruiti dai rifugiati tibetani fuggiti qui dall´invasione cinese, e le stesse piantagioni del prelibato tè nero e verde famoso in tutto il mondo, chiuse dallo sciopero dei dipendenti. Solo il suggestivo Toy train, il "patrimonio dell´umanità" immortalato dal film di Wes Anderson "The Darjeeling Limited", continua a essere affollato dagli ultimi irriducibili, costretti ad andarsene anche se i separatisti sostengono di non avercela con i turisti. Di certo non si preannunciano tempi migliori a breve scadenza, e il governo ha già spedito mille paramilitari a tenere sotto controllo la situazione per evitare un nuovo bagno di sangue come alla fine degli anni ”80. Raimondo Bultrini