Il Sole 24 Ore 11 giugno 2008, Lina Palmerini, 11 giugno 2008
Bufera Pd, Veltroni guarda al congresso anticipato. Il Sole 24 Ore 11 giugno 2008 Quanto c’è di pretestuoso nelle ultime offensive dentro il Partito democratico? Che la questione della collocazione europea del Pd sia un problema reale nessuno lo mette in dubbio ma tutti pensano quello che ieri ha detto solo Franco Marini: «Sta diventando uno strumento per mettere in difficoltà il partito»
Bufera Pd, Veltroni guarda al congresso anticipato. Il Sole 24 Ore 11 giugno 2008 Quanto c’è di pretestuoso nelle ultime offensive dentro il Partito democratico? Che la questione della collocazione europea del Pd sia un problema reale nessuno lo mette in dubbio ma tutti pensano quello che ieri ha detto solo Franco Marini: «Sta diventando uno strumento per mettere in difficoltà il partito». Cioè per attaccare Walter Veltroni. Il tiro al segretario era cominciato subito dopo la sconfitta elettorale ma in questi giorni è ripreso alla grande. Anche con l’aggiunta di nuovi tiratori come Francesco Rutelli che finora era stato in silenzio per metabolizzare una batosta elettorale storica come quella romana. E invece, a pochi giorni dall’incasso della presidenza al Copasir, Rutelli ha ripreso voce, ha riunito il suo pugno di "coraggiosi" e si è unito al coro di chi attraverso Fondazioni come quella dalemiana, seminari come quelli dei cattolici o della Bindi, rimette in fibrillazione il partito. Insomma, «i signori della guerra», come li chiama Giorgio Tonini sono tornati alle grandi manovre per organizzarsi in correnti in vista dell’assemblea costituente del 20 giugno dove si eleggerà la direzione del partito. Quell’elezione disegnerà la mappa del Pd assegnando a ciascuna corrente il peso nel partito. Ieri Veltroni ha cercato di ricucire ma c’è una carta che potrebbe giocare: il congresso anticipato al 2008. Ieri ne hanno parlato esplicitamente – in una riunione del coordinamento – i suoi uomini più vicini come Goffredo Bettini e Giorgio Tonini ma non sono gli unici a pensare che se si continuano a evocare scissioni o se i dalemiani continuano a mettere in discussione le alleanze, andare a un congresso quest’anno sia «uno stato di necessità». Ma sembra che anche Veltroni cominci a pensare che sia «un rischio inevitabile». Per ora il segretario «fa uso della pazienza» e così ieri ha incontrato D’Alema, poi Rutelli, poi Franco Marini che lo ha difeso su tutta la linea, dalla collocazione europea alla questione cattolica. L’ex presidente del Senato si è speso sull’unità del partito anche per compattare l’unità dei popolari ultimamente in subbuglio mentre ha escluso una sua presidenza al Pd. Infatti Veltroni sta ancora insistendo con Romano Prodi. Delle fibrillazioni nel Pd il segretario ha parlato anche nell’incontro con D’Alema, che oggi parlerà dopo Veltroni a Napoli al meeting del Pse dove si teme che l’ex ministro possa riaccendere lo scontro riportando l’opzione socialista come l’unica a Strasburgo. Ma ieri si è cercata la tregua. Così come con Rutelli. «Nessuno pensi a inglobarci nella famiglia socialista», ha ripetuto l’ex leader Dl dopo aver riunito i "coraggiosi" (che si rivedranno l’11 luglio a Montecatini) escludendo scissioni e ribadendo che Veltroni è «il riferimento unitario» per trovare una soluzione sulla collocazione europea. Tutti gli ex Dl puntano a un’alleanza più vasta del centro-sinistra in Europa ed è questa la direzione intrapresa da Veltroni: «Cominciare un cammino da qui alle elezioni europee 2009 per arrivare a un nuovo approdo tra socialisti e democratici». Ipotesi osteggiata da Martin Schulz ma il segretario Pd punta su francesi, spagnoli e inglesi per realizzare l’obiettivo. Intanto da Napoli Schulz critica la soluzione rutelliana (un’alleanza tra Pse e liberali) come «contraddittoria» e dice che le porte del Pse sono «aperte». Il «no» però gli è arrivato da tutti gli ex Dl. E proprio i rutelliani il 19 giugno organizzano un convegno con l’Alliance of Democrats per cercare una casa comune internazionale ed europea. Al convegno ci sarà Veltroni, segno della tregua siglata. Lina Palmerini