Stefano Boldrini, "La Gazzetta dello Sport" 12/6/2008;, 12 giugno 2008
«Ero un fantasista, partecipavo ai tornei scolastici e avevo buona tecnica. Poi un giorno, dopo i mondiali del 1962 in Cile, m’innamorai di una ragazza
«Ero un fantasista, partecipavo ai tornei scolastici e avevo buona tecnica. Poi un giorno, dopo i mondiali del 1962 in Cile, m’innamorai di una ragazza. Per il suo compleanno, le regalai l’oggetto più caro che possedevo, la foto della nazionale cilena terza al mondiale. Lei mi disse ”grazie, ma io non amo il calcio. Amo la poesia”. Da quel giorno abbandonai il calcio e mi dedicai alla letteratura. Per amore il calcio cileno ha forse perduto un grande giocatore». (Lo scrittore Luis Sepúlveda)