Marisa Fumagalli, Corriere della Sera 11/6/2008, pagina 21., 11 giugno 2008
Corriere della Sera, mercoledì 11 giugno Florinda Bolkan, l’«amica del cuore» per lunghe stagioni, in un clic di quaranta e passa anni fa: capelli corvini, t-shirt bianca, pantaloni di velluto, scarpe con le stringhe, è seduta accanto a un Buddha
Corriere della Sera, mercoledì 11 giugno Florinda Bolkan, l’«amica del cuore» per lunghe stagioni, in un clic di quaranta e passa anni fa: capelli corvini, t-shirt bianca, pantaloni di velluto, scarpe con le stringhe, è seduta accanto a un Buddha. «Stavamo ad Angkor in Cambogia, era il 1966. La ragazza brasiliana non era ancora un’attrice – dice Marina Cicogna ”. Non trova che il suo viso corto e gli zigomi alti assomiglino alle fattezze della statua? Mi è sempre piaciuto fotografare, secondo il gioco delle allusioni». (Ljuba Rizzoli, pure lei immortalata, venticinquenne, in Libia, tra le colonne di Leptis Magna, conferma: «Marina le paragonava alle mie gambe!»). Ma ci sarà la Bolkan al vernissage della mostra alla «Galerie du Passage» (Rive Droite) dove la contessa del cinema, influente e trasgressiva («non mi piacciono i vizi minori», dichiarò in un’intervista) espone 51 fotografie, corredate di annotazioni personali? «No – risponde ”, Florinda vive da selvaggia nei dintorni di Roma, con i suoi cavalli. Ci sentiamo ogni tanto, l’affetto è rimasto ma le nostre strade da tempo si sono divise». Dunque, i settanta ospiti del bel mondo (da Claudia Cardinale a Valentino, a Fanny Ardant, a Calvin Klein, a Charlotte Rampling, Jeanne Moreau, fino al giovane Lapo Elkann, per citarne alcuni) oggi faranno festa a Parigi senza la brasiliana, simbolo degli anni ruggenti. Rappresentati, però, dal suo ritratto in bianco e nero, accanto ad altri personaggi, molti ormai scomparsi. Il senso dell’esposizione è nelle parole impresse sul cartoncino d’invito: «Volevo ritrovare attraverso le foto, che io stessa ho scattato, i volti, i luoghi, i paesaggi che non esistono più, testimonianze di un’epoca dove tutto ciò che è straordinario a noi sembrava semplice ed eterno ». La fotografa per gioco, poi diventata produttrice cinematografica, ha rovistato nei cassetti e nei bauli, ritrovando numerose istantanee da esporre nella galleria parigina. La sua foto preferita? «Silvana Mangano a letto con la boule dell’acqua calda. Fu scattata in Austria, durante la lavorazione del film "Le streghe", con un episodio diretto da Luchino Visconti. E’ struggente, riprende l’attimo, senza finzioni o ritocchi». «A parte l’aspetto rievocativo – continua – credo che il pregio delle mie foto sia la spontaneità. Nulla a che vedere con le pose studiate dei professionisti ». Ecco Bernardo Bertolucci e Pier Paolo Pasolini, in giacca e cravatta. «Una pausa sul set di "Accattone", nella campagna romana – ricorda la contessa ”, Bertolucci allora era assistente di Pasolini. Il mio commento? I rivoluzionari degli anni Sessanta non avevano bisogno, come sarebbe successo dopo, di esibire un look trasandato per definirsi tali. Bastavano le loro opere». Il fascino di Jeanne Moreau (capelli lunghi sciolti, in una bella foto scattata ad Alessandria d’Egitto) è sempre stato irresistibile: «Colpiva nel segno. Gli uomini che voleva, anche i più duri a capitolare, erano suoi». Il privilegio di essere ricca e famosa, amica di ricchi e famosi, fece sì che Marina Cicogna potesse riprendere volti e scene ad altri preclusi. «Guardi, per esempio – suggerisce – il terzetto Audrey Hepburn, Mel Ferrer e Yul Brynner, rilassati, davanti al mio capanno dell’Excelsior al Lido di Venezia». Marisa Fumagalli