Ettore Livini, la Repubblica 11/6/2008, pagina 2, 11 giugno 2008
la Repubblica, mercoledì 11 giugno MILANO - Hanno attraversato i deserti, affrontato le guerre, guadato fiumi e attraversato paludi di fango
la Repubblica, mercoledì 11 giugno MILANO - Hanno attraversato i deserti, affrontato le guerre, guadato fiumi e attraversato paludi di fango. Eppure, nel pieno di una carriera che sembrava destinata ad altre gloriose imprese (anche commerciali), i Suv rischiano adesso di estinguersi sbandando sul caro-greggio. La prima vittima illustre tra i nuovi re delle strade mondiali è stato l´Hummer, il mastodontico mezzo militare adattato dalla Gm ad uso civile, pensionato una settimana fa dalla società di Detroit dopo uno scivolone (-30%) delle vendite da inizio anno. Ma il requiem per il colosso da 2.200 kg. della General Motors ”protagonista dello sbarco a Panama dell´89 – rischia di essere solo il primo di una lunga serie. Nessuno, infatti, vuole più i Suv. In America le vendite sono crollate del 42% da inizio anno. Consumano troppo (4 km con un litro l´Hummer). E con il barile a quota 135 euro anche negli States – dove pure la benzina costa la metà rispetto all´Italia – i consumatori stanno riscoprendo il fascino discreto dell´utilitaria. Le due altre prove viventi del declino di Suv e simili sono l´Explorer e l´F150 della Ford. Il primo ha visto le sue vendite crollare del 41% da inizio anno. Il secondo – un colossale incrocio tra un pickup e uno sport utility vehicle – ha perso per la prima volta dal 1992 il trono di auto più venduta negli Usa. Sorpassato non da una velocissima Ferrari o da una Porsche, sarebbe stato più onorevole, ma molto più prosaicamente dalla Honda Civic – nuova risparmiosissima regina delle strade a stelle e strisce – dalla Toyota Corolla e dalla Camry. Detroit è già corsa ai ripari. La Gm ha tagliato la produzione dei modelli in questo segmento di 700mila unità l´anno annunciando in contemporanea un potenziamento delle linee per utilitarie ed è stata costretta ad aumentare a 4mila dollari gli incentivi per smaltire gli arretrati nei parcheggi del gruppo. La Ford ha già chiuso temporaneamente una parte dei suoi impianti per Suv. La Chrysler ha sospeso il lancio di un nuovo modello del suo Dodge, utilizzando i soldi risparmiati per mettere a punto il progetto di una nuova utilitaria a basso consumo da città. La speranza dei Big Three di Motown è quella di non essere arrivata troppo tardi e di riuscire così ad arginare l´assalto dei costruttori giapponesi ed asiatici che grazie a un listino meno sbilanciato sulle grandi cilindrate e sui giganti a quattro ruote stanno rosicchiando (Toyota in testa) ampie quote di mercato ai rivali Usa. L´Europa, va da sé, si è adeguata subito al modello americano. Qui da noi la benzina – complice il supereuro – è aumentata un po´ di meno. Eppure la Suvmania nel Vecchio continente sta spegnendosi con la stessa impressionante rapidità con cui è esplosa. Le vendite di questo tipo di auto e della 4x4 in Gran Bretagna sono calate del 18% a maggio. In Spagna e Francia, dopo anni di boom, la loro quota di mercato si è ridotta rispettivamente del 50 e del 35% nel 2008. E anche in Italia Cayenne & C. stanno iniziando a perdere qualche colpo. A tutto vantaggio delle "piccole", le utilitarie low-cost che dopo anni di brividi passati zigzagando come in un corso di sopravvivenza tra giganteschi Suv a incroci e semafori stanno riconquistando a suon di vendite al concessionario – "500" in testa – il loro meritato (e più economico) scettro di regine della strada. Ettore Livini