ItaliaOggi 11 giugno 2008, Giovanni Galli, 11 giugno 2008
Veltroni ha scaricato Marrazzo. ItaliaOggi 11 giugno 2008 Solo contro tutti. Il governatore del Lazio Piero Marrazzo, ieri, era in volo per il Cairo, dove ha presentato una serie di iniziative per promuovere la regione tra i paesi del Mediterraneo, ma la sua testa era a Roma
Veltroni ha scaricato Marrazzo. ItaliaOggi 11 giugno 2008 Solo contro tutti. Il governatore del Lazio Piero Marrazzo, ieri, era in volo per il Cairo, dove ha presentato una serie di iniziative per promuovere la regione tra i paesi del Mediterraneo, ma la sua testa era a Roma. Aveva lasciato lunedì sera la sede della giunta regionale con in mano le deleghe alla sanità del suo ex assessore Augusto Battaglia, convinto che con quella mossa avrebbe potuto dare un segnale forte sulla questione del commissariamento della sanità regionale minacciata dal governo Berlusconi. Ma già ieri, nelle fila del Partito democratico, si discuteva del suo futuro e delle vere ragioni che stanno dietro questa mossa. Che sarebbero tutt’altro che legate al semplice desiderio-obbligo di risanare la sanità laziale e riportare i conti in linea con quanto previsto dal piano di rientro, quanto dalla decisione del leader del Partito democratico, Walter Veltroni, di trovare in lui un capro espiatorio per il buco nei conti della capitale lasciati al neo sindaco Gianni Alemanno. Il ragionamento che si faceva ieri in alcuni settori del Pd era questo: Veltroni si è venduto la testa di Marrazzo al premier e al ministro dell’economia Giulio Tremonti per poter nascondere i debiti prodotti sotto il suo mandato capitolino. Il piano del commissario sarebbe infatti quello di far rimborsare in via prioritaria i debiti di via della Pisana con il Campidoglio. E poi, ottenuto questo risultato, che darebbe fiato alla capitale, ormai boccheggiante e costretta a fare ristrettezze, procedere a un rimpasto regionale. In parte ieri Marrazzo lo ha ammesso, anche se solo per quanto attiene agli effetti del licenziamento di Battaglia. Al termine dei circa trenta giorni di tempo che avrà davanti a sè per gestire la trattativa con il governo, dovrà ri-cedere a sua volta le deleghe a qualcun altro. Probabilmente proprio al suo vice, Esterino Montino, già segretario romano dei Ds e uomo forte dell’ala veltroniana all’interno della giunta regionale. «Siamo in una fase politica nuova, tutta la maggioranza è impegnata per trovare un rafforzamento della coalizione anche perchè abbiamo degli impegni importanti come quello della sanità e il piano dei rifiuti. Domani (oggi per chi legge, ndr) farò le comunicazioni in aula. Siamo in una fase di forte rilancio della coalizione: prima si determinano gli equilibri, poi si scelgono donne e uomini», ha spiegato Marrazzo. E sull’ipotesi di un rimpasto entro fine mese il governatore aggiunge: «c’è un confronto interno alla maggioranza: bisogna rinforzare la coalizione con una centralità dell’accordo tra Pd, l’area riformista e moderata, la sinistra, e poi guardare a quell’area che faceva parte, fin dall’inizio, della coalizione. Se ricordate c’era l’Udeur». Pare certo che una delle fasi del rimpasto sia la riduzione del numero degli assessori, che dagli attuali 16 potrebbero passare a 12 o 13. Nel balletto delle poltrone si ipotizza, per esempio, il passaggio della delega di Montino all’urbanistica ad un Pd di area popolare (cioè della corrente dell’ex ministro Giuseppe Fioroni). In lizza per questo posto anche un altro veltroniano doc, cioà Mario Di Carlo, che però sarebbe in corsa anche per la poltrona di segretario regionale del Pd. I risultati elettorali nazionali, poi, potrebbero condizionare le new entry, penalizzando la Sinistra-Arcobaleno. Il componente di giunta politicamente più debole è Giulia Rodano, che da settimane viene data in uscita dall’esecutivo di Marrazzo. Giovanni Galli