Il Giornale 2 giugno 2008, Giancarlo Perna, 2 giugno 2008
Biondi: non vi libererete di me. Il Giornale 2 giugno 2008 Suono. La porta si apre e sbuca una pancia con bretelle
Biondi: non vi libererete di me. Il Giornale 2 giugno 2008 Suono. La porta si apre e sbuca una pancia con bretelle. l’avanguardia di Alfredo Biondi, il liberale del Pdl. «Mica male», dico alla pancia e con un colpetto ne provo la consistenza. «Rotunditas sapientium est», dice Biondi che ha raggiunto la sua rotondità e compare in tutta la stazza di vecchia quercia dedita ai piaceri della gola. «Sei davvero un saggio se ti conservi così bene nonostante la trombatura», dico e seguo all’interno del suo vasto studio genovese il principe del foro impegnato in questi giorni nella difesa di una decina di Cc per i fatti del G8 del 2001. «Trombato è chi partecipa alle elezioni e perde. Io invece sono stato escluso, ma potevo vincere», precisa e mi fa entrare nella sua stanza. ammobiliata all’antica e avvolta in un’austera penombra commendatizia. «Perché il Cav ti ha escluso?». «Ratione aetatis, per chi ha fatto il "classico". A giugno compio 80 anni». «Neanche il Cav è un pischelletto con i suoi 72», osservo. «Lui dice di sentirsene 35. Io me ne sento 45, ma può darsi che, nel mio caso, sia segno di arteriosclerosi». «Non civettare. Perché ti hanno fatto fuori?». «C’è stata qualche incomprensione con gli zelanti in servizio permanente di Fi. Ho presentato i Cus, Contratti di unione solidale, anziché arroccarmi in una stolida chiusura sulle coppie di fatto. Ho firmato la lista di Giuliano Ferrara per consentirgli di presentarsi alle elezioni. E, guarda caso, anche gli altri due firmatari, Lino Jannuzzi ed Egidio Sterpa, sono stati esclusi con la motivazione dell’ottuagenarietà». «Dopo nove legislature che altro pensavi di fare?», mi informo. «Avrei fatto benissimo il ministro per i Rapporti col Parlamento. Meglio di altri che hanno difficoltà di comunicazione. Potevo anche svolgere una funzione di decano con interventi spinosi, ma che si fanno ascoltare». «Nell’arringa sei un maestro». «Quando io comincio a parlare, in aula si entra, anziché uscire alla chetichella com’è la regola», dice e intanto maneggia gli oggetti che ha sullo scrittoio-bazar: penne mesozoiche,portapenne liberty, calamai di bronzo, lenti da numismatico e/o filatelico, graffette e spillatrici. «Fattene una ragione. Non ti volevano più», filosofeggio. «Ho preso atto che nel governo Berlusconi del ’94 c’erano quattro ministri liberali, Costa, Biondi, Urbani e Martino. Ora, invece, sono tutti ex dc ed ex socialisti, nonostante il Cav si dica moderato-liberale. Si vede che il trattino si è allungato fino a prendere il posto dei liberali», ironizza. «Il benservito è definitivo?. «Berlusconi mi ha promesso il posto di giudice costituzionale. Come Facta, nutro fiducia. Silvio è sempre sincero. Sia che prometta, sia che non adempia». «Pigli per i fondelli?». « un anno che sono candidato alla Consulta. A vuoto». «Perché finora non è andata?». «Nei mesi scorsi, il Cav diceva che non potevo perché ero parlamentare. Ora che non lo sono più, dice che per me si sono aperte le porte della Corte». «Allora è fatta!». «La parola data obbliga i galantuomini. Ma un uomo di Stato non ha per le promesse le stesse cogenze di un galantuomo qualsiasi». Che sia sferzante? «Ti sei più affacciato a Montecitorio?». «Giorni fa. Un mucchio di feste. Il personale della Camera, non parliamone: mi adora. Ma anche coi colleghi, baci e abbracci». «Ti rimpiange sempre Franco Grillini, il presidente dell’Arcigay». «Tra noi c’è simpatia. Lui è spiritoso e autoironico e io non sono bacchettone. Anche con Luxuria c’è feeling. Un giorno la incontro e mi dice: "Bisogna che le stringa la mano, lei mi piace molto". Io ho risposto: "Mi fa piacere di piacere". Infatti sono un po’ piacione». Il cellulare del più volte vicepresidente della Camera squilla. il suo circolo, ovviamente il più esclusivo di Genova, che conferma la prenotazione per il pranzo. «Polpo in umido, ti va?», mi chiede. «Urpa», faccio io. «Siamo lì tra mezz’ora», dice al maitre e rivolto a me aggiunge: «il segreto del polpo coi fiocchi è la morbidezza». Col pensiero allo squisito mollusco, proseguiamo al galoppo l’intervista. Da parlamentare, che idea ti sei fatta del nostro Stato « un participio passato. stato. Non è. Cede alla piazza come è successo a Genova col G8. Ma dalle prime mosse di questo governo direi che potrebbe tornare a essere». Gli italiani? «Brava gente con soprassalti di ferocia per averne subite tante. Hanno infinuta pazienza e reazioni tardive». Inutile governarli? «Lo diceva Mussolini. Io penso, invece, che sia utile. Il fatto che siano stati prima fascisti, poi comunisti e abbiano a lungo votato Dc, indica che vogliono essere guidati. Berlusconi lo ha capito e anche Veltroni ha capito che non se ne esce con piccole vampate piazzaiole, come i foruncoli dei bambini. Un Paese che vive di eruzioni cutanee». Tra politici e giudici qual è la categoria più disastrosa? «I giudici politicizzati sono molto simili ai politici, con la differenza che non sono stati votati. A spingerli è la voglia di notorietà. I giornali non dovrebbero mai farne i nomi trasformandoli in soubrette». Perché lo Stato non funziona? «Troppe leggi, difficoltà di fare valere il proprio diritto, mancanza di ordine pubblico. Contro il delitto, non c’è la reazione dell’autorità. Il mio amico liberale, Raffaele Costa, lo ha sempre denunciato senza diventare ricco come qualche giornalista che lo ha fatto tardivamente». Lo stato di salute del liberalismo? «Ci considerano dei pezzi di antiquariato. Essere liberale è diverso che essere liberal-democratici e altre varianti. Bisogna dire cose sgradevoli e rinunciare al potere. uno stato d’animo. Nel popolo, iliberali sono ovunque, il medico, l’avvocato, il farmacista. Se il Pdl sarà un partito di soggetti, non di sudditi, i liberali riprenderanno quota». Più liberi oggi o 30 anni fa? «Ieri, senz’altro». Oggi, ci sono le intercettazioni. «Una comodità che la magistratura si arroga prima ancora di individuare il reato. L’intercettazione non è un Grande Fratello, ma un pessimo cugino che ti impedisce sincerità e sfoghi. Rischiano di essere presi per reati. l’opposto del liberalismo». Ci sono i giudici minorili che sequestrano i figli ai genitori. «Lo Stato si intrufola nella vita del cittadino dicendo che lo fa per il suo bene. Sono per lo Stato minimo». Ci sono i Visco che ti impediscono di pagare in contanti oltre una certa somma. «Per evitare un male eventuale, riciclaggi ecc., si entra nel privato dei cittadini. Intrusioni che non aiutano a vivere». I poteri laici ci ingabbiano, però i laicisti si indignano se il Ppa fiata. Più opprimente la Chiesao lo Stato? «Per me, laico, il Papa può dire ciò che vuole e il cittadino comportarsi come crede. Come tutti gli "ismi", il laicismo è la sclerosi della laicità». Quale politico ti ha più colpito in 40 anni? «Malagodi per la cultura, la visione economica, la moralità. Poi, Craxi per la grande lungimiranza e la capacità di sfidare gli avversari su un’idea. Ricordo anche il pragmatismo di Fanfani». Berlusconi? «Punteggio alto. Incredibile intuizione e grande capacità di realizzazione. vero che lascia per strada diversa gente, ma è un lombardo buono, non un bauscia. La sua vera dote è l’imprevedibilità. Fa dei contropiedi micidiali andando incontro agli avversari che restano basiti». Il difetto? «Frequenta poco il Parlamento. I grandi leader del passato lo frequentavano sempre. Farebbe bene a farlo anche lui. Del Parlamento è più facile parlare male che farne a meno». Ti piace il Cav buonista? «Il Cavaliere dovrebbe fare il Cavaliere. Il buonismo è un modo per scendere da cavallo. l’anticamera del trasformismo». Ti fidi del Veltroni cortese? « cortese per natura. Ma la cortesia è sempre la cipria che copre la durezza. Veltroni lo dimostra quando accusa la destra di squadrismo per il raid del Pigneto fatta invece da un fan di Che Guevara. la solita sinistra che dà i voti». Quanto ci metterà D’Alema a sgambettare Veltroni? «D’Alema è come le forze oscure della reazione: un’entità in agguato. Un maestrino, arrogante nelle opinioni e nello sguardo». Arriva il sottosegretario ai rifiuti, il giorno dopo la magistratura arresta il suo staff. Provvedimento a orologeria? «Bomba a orologeria. Abusi delle toghe nella convinzione di potersi sostituire a qualsiasi potere dello Stato. Montesquieu si rivolterà nella tomba». Toghe incoscienti? «Stando al cui prodest, il beneficiario di queste decisioni è la camorra che lucra sulle disgrazie napoletane». Genova è il mondo alla rovescia. La sinistra, emblema di virtù, intasca mazzette. «A intascarle sono personaggi di terzo piano. Questo indica non solo le cattive scelte del sindaco, ma che la millantata diversità della sinistra è un falso. La disonestà nel Pd è così diffusa che corrode addirittura la base del partito». Ora, tu che farai? «Ho il polpo che ci aspetta». Seriamente. «Vedrò se la promessa del Cav saràmantenuta. Se no, farò qualche causa e non parlerò male del governo». Giancarlo Perna