ItaliaOggi 6 giugno 2008, Roberto Miliacca, 6 giugno 2008
Un commissario per Marrazzo. ItaliaOggi 6 giugno 2008 Il commissariamento della sanità della regione Lazio è ormai dietro l’angolo
Un commissario per Marrazzo. ItaliaOggi 6 giugno 2008 Il commissariamento della sanità della regione Lazio è ormai dietro l’angolo. Il ministro dell’economia Giulio Tremonti pare proprio abbia deciso: tra un paio di settimane al massimo al governatore Piero Marrazzo verranno tolte le leve del comando della sanità regionale. E, in più, gli verrà «imposto» di aumentare le tasse regionali, attraverso l’innalzamento delle aliquote Irpef e Irap per i contribuenti laziali. La decisione di Tremonti sarà con buona probabilità comunicata oggi al presidente della regione Lazio, nel corso dell’incontro in programma nel pomeriggio con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Pare proprio che il titolare del dicastero di via XX Settembre non sia convinto della bontà del piano di rientro, varato a febbraio dello scorso anno dalla giunta regionale, per ripianare i 9.400 milioni di debito della sanità laziale, ereditati, in buona parte, dal precedente governatore Francesco Storace. I calcoli fatti da Marrazzo sarebbero infatti sballati, perchè la popolazione di riferimento per il calcolo delle misure del piano sarebbe stata superiore a quella conteggiata. Inoltre l’extragettito fiscale di 200 milioni di euro dello scorso anno vantato da Marrazzo, che avrebbe dovuto mettere in salvo le tasche dei cittadini da un aumento delle addizionali, pare proprio non essere sufficiente. Mercoledì scorso, durante un incontro durato un paio di ore a via XX settembre con il ministro degli affari regionali, Raffaele Fitto, con i sottosegretari Giuseppe Vegas (Economia), Francesca Martini (Welfare) e Ferruccio Fazio (Sanità), e con il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani, Marrazzo pensava di aver tirato giù argomenti convincenti. I dati presentati rappresentavano una riduzione della spesa sanitaria per 1,6 mld nel 2006 e 1,2 mld nel 2007 per effetto dell’attuazione del piano. Secondo quel piano di rientro, il risanamento doveva essere attuato in parte attraverso le entrate annuali derivanti da contributi statali straordinari e crediti residui, e in parte, da quest’anno, pagando per 30 anni una rata da 310 milioni annua alla Cassa depositi e prestiti. Ma il piano, concordato con l’allora ministro dell’economia, Tommaso Padoa-Schioppa, prevedeva anche un impegno alla riduzione del deficit del 10% da qui al 2013 attraverso il blocco del turn over, la razionalizzazione del numero di Asl, l’istituzione di una cabina di regia che tenesse sotto controllo le spese e la scelta di un advisor, la società Deloitte, per la dismissione di immobili della sanità laziale, da cui attingere circa 125 milioni di euro. Impegni duri, per il Lazio, anche se in parte vanificati da una curiosa delibera dello scorso marzo, imposta a Marrazzo dagli assessori di Rifondazione presenti in giunta e dai sindacati, che prevede un piano di stabilizzazione di circa un migliaio di precari che lavorano proprio nelle aziende che hanno appalti con le aziende sanitarie ospedaliere. Insomma, in tempi di ristrettezze economiche, il governo della regione Lazio ha varato un piano di assunzioni (dapprima tutti con contratti a tre anni e poi a tempo indeterminato). Non si sa se questo sia stato l’elemento scatenante della decisione di Tremonti, fatto sta che oggi la comunicazione a Marrazzo verrà ufficializzata. Eppure il governatore, uscendo dalla Conferenza delle regioni dove si è a lungo discusso proprio della questione della spesa sanitaria (il rischio serio del commissariamento riguarda anche la regione Abruzzo guidata dall’ex ministro delle finaze Ottaviano Del Turco), è relativamente tranquillo: «Sono ottimista, non temo il commissariamento e credo che ce la faremo da soli ad affrontare il piano di rientro». Marrazzo ha ricordato che, come ha dimostrato recentemente con l’extragettito, la regione può sostenere da sola, e senza aumentare le tasse, «il peso della sanità applicando una strategia che migliori il servizio e non disarticoli il sistema sanitario che è molto composito e articolato». Sull’ipotesi che venga nominato un commissario ad acta per il 2008, Marrazzo ha detto di pensare che non avverrà perchè «chiunque ha buon senso» capisce che un commissario potrebbe disarticolare il sistema, e di essere quindi ottimista. Riferendosi proprio all’extragettito di bilancio che avrebbe evitato, finora, al Lazio di sforare il piano di rientro del deficit sanitario, il governtaore del Veneto Giancarlo Galan, è andato giù duro: poichè «Marrazzo ha trovato un tesoretto scavando nel giardino della regione», lo farò anch’io. Per Galan comunque va adottato un «meccanismo serio e rigoroso» basato su «leggi e norme chiare e non interpretabili» sulle quali determinare la riuscita o meno della politica sanitaria: «chi fallisce lo ammetta e non si ripresenti alle elezioni». Roberto Miliacca