Libero 10 giugno 2008, ALESSANDRA MENZANI, 10 giugno 2008
UN ALTRO TRAVAGLIO
Libero 10 giugno 2008
Non potrebbero essere più diversi. Marco è ormai un divo tv, Franco scrive per il teatro; Marco è polemista, Franco paroliere; Marco sicuro di sé, Franco introverso; Franco ha fatto il servizio civile, Marco il militare. Li accomunano le idee politiche, la religione e un insospettabile passato... da cabarettisti. Franco, 35 anni, il fratello minore di Marco Travaglio, è il primo fan del giornalista di "Annozero". meno famoso, ma ha un curriculum impressionante. compositore e liricista. Ha lavorato con Andrew Lloyd Webber, Dario Fo, Saverio Marconi. Da otto anni scrive le liriche per quasi tutti i musical tradotti in Italia, da "Ca baret" ad "High School Musical". Racconta la sua carriera e fa un ritratto del fratello. Molto privato. Come nasce la sua passione per la musica? «Sono rimasto folgorato da "Jesus Christ Superstar". Dopo il liceo scientifico e lettere moderne mi sono appassionato al musical contemporaneo. Un amore trasformato in lavoro. Leggendo un articolo dell’"Express" venni a sapere degli altri lavori di Webber. Li ho tradotti in italiano». Il suo prossimo lavoro? «La versione teatrale di "Notte prima degli esami". Stiamo già facendo dei test, con la Compagnia della Rancia di Saverio Marconi. Lilian Feldman si è gentilmente prestata per il ruolo della nonna. Poi sto scrivendo la biografia dell’at tore Michel Altieri». Ha mai pensato di fare qualcosa a teatro con suo fratello? «La vedo dura. I nostri destini si sono incrociati solo una volta, quando ho lavorato con Dario Fo e Marco era il suo consulente per la vita di Berlusconi». Da giovani, però, avete recitato insieme, giusto? «Abbiamo fatto spettacoli teatrali a livello amatoriale. Io facevo l’università, lui già lavorava con Montanelli. "Recitavamo" in casa e in parrocchia. Facevamo la parodia di Sanremo: io nei panni di un improbabile direttore d’orche stra, lui imitava Battisti. Che risate. E poi recitavamo Totò: Marco interpretava l’onorevole Trombetta di "Totò a Colori", un politico arrogante, quello del "Lei non sa chi sono io". Poi eravamo forti nelle imitazioni...». Per esempio? «Io ero specializzato nei personaggi di Gigi Sabani. Ricordo un’estate in una pensione a Varigotti passata a fare shetch: Andreotti, Mike Buongiorno, Tortora, Corrado. stato il mio primo impatto con il teatro. Marco imitava i parenti, una serie di macchiette. Eravamo molto uniti e solidali, c’era una gran complicità e voglia di scherzare. Nostra madre lavorava in assicurazione, poi si è dedicata alla famiglia. Faceva anche la catechista. Papà è in pensione, prima era geometra per la Fiat ferroviaria. Ho un altro fratello, Paolo, 42 anni, assicuratore. Non eravamo né poverissimi né agiatissimi. Siamo cresciuti felici in un ambiente molto religioso. Sono cattolico praticante». single? «Sì. Non ho ancora incontrato la donna giusta. Sposarmi non è la mia priorità. A Milano sto da solo. A Torino invece vivo con i miei». Quali sono le maggiori differenze tra lei e suo fratello? «Io sono sognatore, lui concreto, io timido, lui sicuro di sé. Ultimamente è diventato più personaggio pubblico, ma ci vediamo ogni domenica. In casa è più rilassato rispetto a com’è in tv. Meno attento e serioso. Dolce e giocherellone con i figli. Pronto alla battuta». Chi è più a sinistra dei due? «Marco è di destra, soprattutto per alcuni concetti come il liberismo. Io sono più moderato, il mio riferimento è l’Italia dei valori di Di Pietro. Tra Veltroni e Prodi preferisco Prodi. Condivido le posizioni di Beppe Grillo su risparmio energetico e politiche ambientali. Come Marco, sono anti-berlusconiano. Quando Silvio è entrato in politica, mi sono fatto delle opinioni leggendo i libri di mio fratello». Forse un po’ troppo... O no? « l’unico in Italia che dice certe cose. Cita fatti e documenti. Mai smentiti. Al massimo gli hanno detto, come nel caso di Schifani, che non le può dire. Invece di smentirlo, lo accusano di fare vacanze pagate dai mafiosi (l’attacco è di Giuseppe D’Avanzo su Repubblica, ndr). Un’accusa falsa e infondata che non c’entra con Schifani». Ma non crede che suo fratello esageri a volte? «No. Come molti italiani, mi fido». Qualche divergenza? «Solo per il calcio. In famiglia siamo tutti juventini. Lui non amava la vecchia dirigenza e per un periodo tifava contro». Lei cosa guarda in tv? «Io e i miei non perdiamo una puntata di "Annozero". Odio i reality. Mi piacciono "Zelig" e "Mai dire martedì"». Ma le piacciono solo programmi della tv di Berlusconi! « la dimostrazione che la Rai, molto più berlusconiana di Mediaset, ha espulso i più grandi comici e cabarettisti». D’Avanzo, Schifani o Berlusconi? Se fosse costretto, con chi andrebbe a cena tra i nemici di Marco? «Con tutti e tre per conoscerli meglio. Anzi, con D’Avanzo. il più indecifrabile. Gli chiederei dove ha preso le fantomatiche prove contro mio fratello. Credo comunque che sia improbabile una cena tra noi due».
ALESSANDRA MENZANI