varie, 10 giugno 2008
PIERANTOZZI
PIERANTOZZI Alcide San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) 9 aprile 1985. Scrittore. Tra i suoi libri Uno in diviso (Hacca Halley 2006), L’uomo e il suo amore (Rizzoli 2008). «[...] vuoi per l’età, vuoi per l’energia con cui afferma le proprie opinioni, lo sguardo serissimo sotto la capigliatura irta e ribelle, quasi intimidisce: ”Colonnella, dove sono cresciuto, è un piccolo paese, vicino al fiume frequentato da giovani prostitute nigeriane. Un mondo arcaico, sudista, che ha subito un’occidentalizzazione forzata. Per me la bellezza non è quella della natura, ma è qualcosa di artificiale, a volte ripugnante, creato dall’uomo in un contesto naturale. Questa è la mia ossessione”. Oppure: ”Uno scrittore oggi non può prescindere dalla filosofia e dalla scienza, troppo a lungo assenti dalla nostra letteratura”. Lui studia furiosamente. Ci sono lo scienziato Stephen Hawking, Martin Heidegger, Ludwig Feuerbach, Fëdor Dostoeskij e l’Antico Testamento nelle 1.000 pagine di L’uomo e il suo amore,. Un romanzo sull’umanità. Ambientato in un’Albania che è in realtà un’Italia primitiva, narra dei tre amori di Eugenio, il protagonista: Nila, Siddharta e la ”gloriosa Maria”, una bambina handicappata con il genio per l’informatica, una sorta di Beatrice dantesca. Alla fine verrà l’Apocalisse e l’intera umanità salirà sull’Arca. Il tono è poeticamente altissimo: ”E alla sera di quello stesso giorno me ne andai per le strade di Durazzo. Sfumatura tra ombra e luce, mezza luce, le vie erano sghembe verso i granai fuori porta, né si contavano i vecchi rottami ai lati delle banchine, i terrazzi sdruciti, gli alberi sfrondati dell’autunno...”. Di Pierantozzi sentiremo ancora parlare» (Manuela Grassi, ”Panorama” 10/5/2007).