Claudio Kaufmann, Borsa & Finanza 7/6/2008, 7 giugno 2008
Claudio Kaufmann risponde su Borsa e Finanza a un lettore preoccupato per l’"inutile" aumento dei tassi d’interesse annunciato da Trichet: «Proviamo a non fasciarci la testa: la ’stretta’ è possibile ma non certa"
Claudio Kaufmann risponde su Borsa e Finanza a un lettore preoccupato per l’"inutile" aumento dei tassi d’interesse annunciato da Trichet: «Proviamo a non fasciarci la testa: la ’stretta’ è possibile ma non certa". Del resto, altrettanto sorprendente è che nella riunione di giovedì 5 alcuni banchieri dell’Eurotoewer abbiano chiesto un rialzo del costo del denaro immediato. In ogni caso proviamo a distinguere: è vero che la cosiddetta inflazione importata rimarrà tale. A meno di non illudersi di sconfiggerla con un euro più forte: utile per importare un po’ meno carovita, ma disastroso per l’export. Il discorso di Trichet è stato però un po’ più ampio. Ad esempio, ha sottolineato che la crescita della massa monetaria nell’eurozona è proseguita imperterrita, alla faccia di subprime e credit crunch. Oggi l’inflazione, ufficialmente al 3,6% in maggio, è in realtà più alta. Per conseguenza i tassi al 4% significano nei fatti un rendimento reale praticamente nullo o negativo. Inoltre c’è un problema ”reputazionale” che per le banche centrali vale più dell’oro che hanno nei forzieri. Evidentemente alla Bce non vogliono dare l’impressione di rinunciare a combattere la spirale dei prezzi. Sarebbe una dichiarazione di impotenza preventiva. Infine c’è un discorso poco sottolineato dai media: l’inflazione nell’Europa dell’Est sta correndo molto di più. E se si vuole tenere agganciato il treno dei 27 paesi dell’area economica europea, ancor prima che monetaria, bisogna mettere in campo politiche di equilibrio fra tutti. O provarci. Trichet ha dimostrato di essere un abile banchiere centrale, soprattutto per come ha gestito la crisi del credito. Diamogli fiducia»