Attilio Geroni, Il Sole 24 Ore 6/6/2008, 6 giugno 2008
Il fisco francese prevede 486 nicchie fiscali, ciascuna delle quali corrisponde a una detrazione o a una deduzione o a una detassazione
Il fisco francese prevede 486 nicchie fiscali, ciascuna delle quali corrisponde a una detrazione o a una deduzione o a una detassazione. L’insieme di queste eccezioni produrrà nel 2008 un minor incasso per il fisco transalpino di 73 miliardi di euro, contro i 50 miliardi del 2003. L’insieme delle detrazioni-deduzioni-detassaazioni ha prodotto la seguente stortura: i primi cinquemila contribuenti pagano un’aliquota media del 36%, i primi mille del 35,2% e i primi 100 del 32,5. I primi 10 addirittura del 24,2. La constatazione che più sei ricco e meno paghi - non del tutto ignota - è uscita fuori con evidenza grazie al lavoro di una missione parlamentare. L’onorevole Charles de Courson, che fa parte della missione: «I primi mille beneficiari di nicchie fiscali che dispongono di un reddito medio di un milione e duecentomila euro dovrebbero pagare 400 mila euro di tasse e in realtà, grazie alle nicchie, non superano i centomila euro». I milionari che non versano legittimamente neanche un euro al fisco sarebbero 150 mila. Deduzioni ammesse (senza limiti): restauro dei beni immobili di pregio posti sotto tutela patrimoniale, investimenti produttivi e immobiliari nei territori d’oltremare, affitto di case, camere e appartamenti ammobiliati come attività di carattere professionale, restauro dei monumentin storico. Tra le nicchie più costose ilo dispositivo Malraux (dal ministro della Cultura di De Gaulle) che si proponeva di salvare dal degrado castelli, palazzi e hotel particulier. La legge consente di dedurre totalmente e illimitatamente le spese di restauro a patto che l’immobile sia ceduto in affitto entro un anno dalla fine dei lavori e per almeno sei anni. L’idea dei parlamentari sarebbe di introdurre un limite a queste nicchie di recuperare così 600-800 milioni di euro.