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 2008  maggio 31 Sabato calendario

Lotta agli sprechi / 7. Libero 31 maggio 2008 Partiamo dalle minuterie. Dai contratti di outsorcing, quelli con cui la Consob acquista beni e servizi da aziende private

Lotta agli sprechi / 7. Libero 31 maggio 2008 Partiamo dalle minuterie. Dai contratti di outsorcing, quelli con cui la Consob acquista beni e servizi da aziende private. Una voce a caso, il noleggio di auto blu. L’Autorità che vigila sulla borsa valori ha due sedi, una a Milano e l’altra a Roma. Motivo per cui si affida a più società di leasing. Nella città di Piazza Affari, il Garante ha stipulato ben due contratti. Il primo triennale, da 42.570 euro, con una società che offre il noleggio di potenti Mercedes con tanto di autista. L’altro, un quadriennale da 41.644 euro, per una flotta di veicoli senza chauffeur. Nella capitale stesso discorso, ma con costi che lievitano a 138mila euro. Tutte queste macchine non vanno a spinta, ovviamente. Ed ecco la fattura dei benzinai: due contratti (uno della durata di un anno, l’altro di sette mesi) per la fornitura di carburante che costano in totale di 8.400 euro. Ma la voce autoblu non finisce qui. Perché la stipula di una assicurazione Rc da 1.050 euro l’anno lascia presagire anche la presenza, in garage, di una o più auto di proprietà del Garante. COME UN MINISTERO Nata nel 1974, la Consob è la più antica delle Authority italiane. E, nel corso degli anni, ha acquisito tutte le caratteristiche (e i tic) di un ministero di media statura. A partire dal costo complessivo dell’apparato burocratico. La Consob, nel conto consuntivo 2007, ha dichiarato un fabbisogno di 91,7 milioni di euro. Non è solo la più antica, dunque, ma anche la più costosa. A coprire l’intera somma ci pensa solo in parte lo Stato che, con la Finanziaria 2007, ha fissato in 11 milioni di euro il contributo alla Commissione (poi sceso a 10,6 milioni). Il resto? Tocca agli operatori vigilati. E sono altri 75 milioni di euro. La brutta notizia è che i costi di gestione sono aumentati, e del 10 per cento, rispetto al 2006. La Consob spende di più per i cinque membri della commissione, ad esempio. Chi sono? Il presidente Lamberto Cardia, al quale spetta un lordo annuo di 430mila euro. E i commissari Paolo Di Benedetto, Vittorio Conti, Michele Pezzinga e Luca Enriques. Per loro, invece, c’è un’indennità annua lorda di 358mila euro. LIQUIDATI E CONTENTI I cinque rimangono in carica per sette anni. E, a termine mandato, li attende pure una indennità di fine incarico per la quale l’amministrazione mette da parte in bilancio 330mila euro l’an no. In pratica, una sorta di liquidazione. LA DISTRUGGI-FOGLI Alla voce "spese per l’acquisi zione di beni di consumo e servizi" non mancano cose curiose. Esempi? La Consob paga 380mila euro, in tre anni, per un servizio di docenza di lingua inglese, 5mila euro per la manutenzione degli apparati "distruggidocumenti", 400 euro per il check-up della macchina affrancatrice postale. Ma è il personale, con 59,2 milioni di euro, la voce più esosa del bilancio. I dipendenti sono saliti a 535. Un record tra le Authority. La truppa di colletti bianchi è divisa tra la sede di Roma e quella di Milano. Nella capitale, la Consob s’è fatta furba. E ha acquistato il palazzetto che la ospita nel cuore dei Parioli alla cifra record di 76,8 milioni di euro. Anche se continua a versare 4 milioni di euro alla Pirelli Re per la gestione dell’immobile. A Milano, invece, ha ottenuto in concessione dal comune, per 60 anni, la sede di via Broletto, dove ha sostenuto lavori di ristrutturazione per 10,8 milioni di euro. Ma ha senso tenere aperte due sedi? Forse dal punto di vista istituzionale, non nell’ottica dell’economia di gestione. Per mettere in connessione Roma e Milano, la Consob dà 427mila euro a Fastweb per le linee telefoniche e altri 177mila a un corriere espresso che scarrozza fascicoli da una città all’altra. Quando basterebbe attraversare un corridoio. SALVATORE DAMA