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 2008  maggio 31 Sabato calendario

Blu per calmare e giallo per drenare: curarsi con la luce colorata. Libero 31 maggio 2008 Catia Trevisani, medico-chirurgo, ha fondato e dirige dal 1995 a Milano la Scuola di Naturopatia S

Blu per calmare e giallo per drenare: curarsi con la luce colorata. Libero 31 maggio 2008 Catia Trevisani, medico-chirurgo, ha fondato e dirige dal 1995 a Milano la Scuola di Naturopatia S.I.M.O. (Scuola italiana di Medicina Olistica) in cui insegna il Metodo SIMO per l’integrazione delle singole discipline. «Ho cominciato a interessarmi di Medicina Naturale più di vent’anni fa, in seguito ai problemi di salute di mio figlio, stanca di antibiotici e iniezioni di immunoglobuline che non sortivano alcun miglioramento della sua salute. Mi sono così affacciata con un certo scetticismo alle terapie naturali integrate da un cambio alimentare. Il rapido successo delle cure mi ha convinta ad approfondire e verificare le metodiche utilizzate. Solo molto dopo ho incontrato la Cromoagopuntura, di nuovo la mia necessità di verifica mi ha portata ad ulteriori studi, ricerche, esperienze sul campo» . In che cosa consiste la Cromoagopuntura? « un trattamento di tipo naturale, una metodica che utilizza l’applicazione di fasci di luce colorata sui punti cutanei dell’agopuntura sostituendo in questo modo l’utilizzo degli aghi con una penna cromatica. Con questo strumento si produce uno stimolo fotonico sulla pelle che è in grado di registrarlo. Grazie alla fotopercezione cutanea alcuni punti vengono stimolati da quanti di luce a diversa frequenza e si producono nel corpo reazioni di riequilibrio generale o locale e, attraverso la produzione di endorfine a livello cerebrale, si crea uno stato di rilassamento e rilascio delle tensioni nonché un miglioramento dell’umore. Un modo per integrare la Medicina Tradizionale Cinese con una tecnica moderna che utilizza il colore». Con la cromoagopuntura agli aghi si sostituisce la luce? «Proprio così: si sperimenta il potere della luce, dei colori applicati a particolari punti sulla pelle, punti chiave, di incrocio, di collegamento, punti nodali nella fitte rete di scambi del corpo. Da millenni gli aghi hanno mostrato la loro efficacia in questo, ebbene le più recenti ricerche affermano che la luce ha la stessa efficacia... e poi niente di meglio dell’esperienza diretta di tutti coloro che la applicano e la apprendono nei corsi di formazione». Come funziona? «Ogni colore corrisponde a una precisa lunghezza d’onda, ha una sua frequenza vibratoria che interagisce con le specifiche modalità vibratorie delle cellule. Il rosso rinforza il sangue, le ossa, i reni e le funzioni degli organi vitali. Il blu seda, calma, disinfiamma, rinfresca. Il verde riporta l’equilibrio, armonizza, scioglie le contratture. L’arancione migliora l’umore e tonifica. Il giallo rinforza, drena la linfa e i catarri, tonifica la mente. Il viola scioglie i ristagni, agisce sui conflitti. L’indaco è fresco, profondo e connette con l’inconscio. Da questa esposizione potrebbe sembrare una metodica semplice, in realtà, per funzionare, necessita di una diagnosi energetica accurata ed esente da errori, per la corretta scelta dei punti, della loro sequenza e dei colori da applicare; non può essere una tecnica che si improvvisa, pena l’inefficacia... o addirittura il danno, esattamente come la sua sorella, l’agopuntura. Ci auguriamo presto una regolamentazione da parte dello Stato per garantire serietà e competenza a chiunque voglia utilizzarle per la cura della propria salute». Chi l’ha inventata? «Tra i padri della Cromopuntura (questo il termine per descrivere l’utilizzo di luci colorate su punti cutanei), vi è il Naturopata tedesco Peter Mandel, che all’inizio degli anni ’70 ha elaborato questa nuova metodica partendo dalle ricerche di Fritz Albert Popp, un biofisico tedesco. Popp ha scoperto che le cellule emettono onde elettromagnetiche, biofotoni, luce, e utilizzano questa modalità per una continua autoregolazione, per scambiare informazioni da una parte all’altra del corpo ad una velocità altissima, quella della luce, superiore alla velocità degli scambi biochimici che avvengono invece attraverso il sangue. Mandel ha sviluppato poi nuovi modelli di trattamento che in parte si differenziano dalle metodiche dell’agopuntura. Il dottor Osvaldo Sponzilli ha invece sviluppato la Cromopuntura auricolare che si applica ai punti del padiglione auricolare». Mi sembra di capire ci sia un legame con la Medicina Cinese. «Assolutamente sì. Il fascino della Medicina Tradizionale Cinese sta nella diagnosi energetica, la possibilità di comprendere il perché e non solo il come, si sviluppa un sintomo. Finalmente ci è dato di penetrare il legame, spesso non evidente, che collega parti diverse e distanti del corpo; è la Medicina delle interrelazioni, della visione globale, dell’uomo nei suoi diversi aspetti più manifesti (corpo) e nascosti (psiche, spirito), della relazione con l’ambiente che include clima, stagioni, cibo, relazioni. Nella Cromoagopuntura la diagnosi energetica è la stessa dell’ago puntura, utilizza l’anamnesi attuale e remota, l’os servazione generale e in particolare della lingua, la palpazione del polso e di alcuni punti cutanei. In quali patologie trova applicazione? «Le indicazioni sono le stesse dell’agopuntura: dolori, cefalee, disturbi mestruali, gastrointestinali, respiratori, stress, ansia, anemie. Per fare un esempio: la luce rossa applicata a punti specifici stimola la produzione di globuli rossi da parte del midollo riportando energie e forze a chi soffre di anemia o ha perso sangue per flussi troppo abbondanti o emorragie. Non fa i miracoli, ma è sempre benefica. Quando la malattia oltrepassa certi limiti e servono altri tipi di intervento si integra comunque bene anche con terapie allopatiche. Essendo una tecnica non invasiva si adatta bene a tutti, ai bambini, agli anziani, a chi ha paura degli aghi». STENO SARI