Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  maggio 31 Sabato calendario

I fratelli Chapman ritoccano gli acquerelli del Führer. Libero 31 maggio 2008 Nel 2006 gli artisti inglesi Jake e Dinos Chapman avevano comprato, anonimamente, una ventina di acquerelli di Adolf Hitler, dipinti fra il 1910 e il 1913 quando il futuro Führer pensava a una carriera da pittore

I fratelli Chapman ritoccano gli acquerelli del Führer. Libero 31 maggio 2008 Nel 2006 gli artisti inglesi Jake e Dinos Chapman avevano comprato, anonimamente, una ventina di acquerelli di Adolf Hitler, dipinti fra il 1910 e il 1913 quando il futuro Führer pensava a una carriera da pittore. Il caso fece rumore. Qualcuno obiettava che era moralmente riprovevole fare affari su quei lavori da dilettante. Un dilettante che aveva trascinato l’intero mondo nella catastrofe. Comunque la casa d’aste incassò 146 mila euro. Da ieri tredici quadri di quel lotto sono esposti alla galleria White Cube di Londra (fino al 12 luglio), una delle più in vista e influenti della capitale. Ma i due Chapman hanno aggiunto a quei modesti paesaggi (castelli, rovine, casupole) un tocco personale. In altre parole: hanno taroccato gli sfondi degli originali aggiungendo arcobaleni, cieli psichedelici, cuori e facce allegre. Chi fosse interessato, può portare a casa tutti e tredici gli acquerelli per la somma di 870 mila euro. I fratelli Chapman negano si tratti di un omaggio al dittatore, anzi dichiarano che il loro obiettivo è proprio «annichilire» (così si legge nella presentazione) l’artista Adolf Hitler. Ma c’è chi fa notare che in questo modo, omaggio o meno, si rende "di tendenza", e quasi quasi simpatico perfino un farabutto come la guida del Terzo Reich. Il quale, come artista, non aveva alcun bisogno di essere «annichilito» perché così inconsistente da «annichilirsi» da solo. Anche il titolo "sorridente" dell’esposizione ha attirato qualche critica: "Se Hitler fosse stato un Hippy, sarebbe stato felice". Spiegazione dei Chapman: si allude al fatto che se il Führer si fosse realizzato come pittore, entrando nell’Accademia di Vienna, avremmo evitato la Seconda guerra mondiale e l’Olocau sto. Comunque l’atmosfera che si respirava all’inaugura zione, raccontano i giornali inglesi, era estremamente mondana. Fra gli altri vip è stata avvistata la star "male detta" Kate Moss con codazzo di amici e seguaci. Segno che i Chapman fanno tendenza. E quindi, forse, anche Hitler, nella versione artista taroccato, potrebbe diventare alla moda. Non è di questa opinione, ovviamente, Tim Marlow, curatore della mostra: «Non c’è neanche da discutere. L’esposizione non è un tributo a questi orribili quadri. Jake e Dino li hanno annichiliti. Del resto li hanno comprati sotto anonimato proprio per evitare di far crescere il mercato e il valore delle opere di Hitler». Invece Jake, il più giovane della coppia ha dichiarato: «Quando si osservano i quadri di Hitler, immediatamente si cerca di trovare un dettaglio che riveli la malattia o la pazzia dell’autore, una traccia del fatto che qualche anno più tardi quell’uomo avrebbe sterminato sette milioni di esseri umani. Ma i quadri in sé non hanno nulla di offensivo o inquietante». Quelli ritoccati invece sì, ma solo per Hitler: «Se l’inferno esiste - dicono i Chapman Adolf si starà rivoltando nella tomba. Non sono più suoi lavori, sono nostri». Per questo i due scaltri fratelli li restituiscono al mercato a una cifra cinque o sei volte superiore a quella pagata. Tutti comunque mettono le mani avanti: «Ci aspettiamo reazioni furiose, ma non c’è alcun intento encomiastico». Accanto ai quadri in questione, c’è poi l’installazione "Fuckin’ Hell" (Fottuto inferno, nuova versione di una vecchia opera ironicamente andata distrutta in un incendio). Sono nove teche, disposte in modo che riproducano la forma di una svastica, all’interno delle quali vi sono alcune migliaia di soldatini nazisti impegnati a ridefinire il concetto di orrore: tortura di massa, cadaveri appesi e ogni altro tipo di abiezione. Vale, a quanto pare, alcuni milioni di sterline. Non è la prima volta che i fratelli Chapman si dedicano a questa forma di "vandali smo". Cinque anni fa, ad esempio, hanno devastato una serie di incisioni di Goya (i celebri "Disastri della guerra"), aggiungendo i volti di clown e altra gente soddisfatta. I critici spagnoli si indignarono. Forse Goebbels avrebbe messo i fratelli Chapman fra gli artisti degenerati. ALESSANDRO GNOCCHI