Libero 6 giugno 2008, NINO SUNSERI, 6 giugno 2008
Due ponti sullo Stretto, 82 Inter, il crac Cirio Ecco quanto vale la manovra del governo Libero 6 giugno 2008 Trentasei miliardi in tre anni per rimettere in ordine i conti dello Stato
Due ponti sullo Stretto, 82 Inter, il crac Cirio Ecco quanto vale la manovra del governo Libero 6 giugno 2008 Trentasei miliardi in tre anni per rimettere in ordine i conti dello Stato. Questo il progetto del governo. Vuol dire, spicciolo più o spicciolo meno, dodici miliardi l’an no. Un bello sforzo. Ma neanche gigantesco. L’Italia ha sopportato sacrifici ben maggiori. Per esempio nel 1992 quando l’aggiustamento proposto dal governo di Giuliano Amato arrivo a 100 mila miliardi di lire in un anno. L’equivalente di 50 miliardi di euro. Per rispettare il budget ci fu il prelievo forzoso sui conti correnti. Un furto. Altri tempi per fortuna. Ma quanti sono dodici miliardi di euro? All’incirca quello che gli investitori italiani hanno perso nel falò dei bond argentini, di Cirio e di Parmalat. Un salasso drammatico che tuttavia venne assorbito dal risparmio nazionale con dolore ma senza rivoluzioni. Una conferma che, nonostante tutto, il Paese è ricco. Molto spesso più ricco di quello che sembra. Perchè, tanto per restare in materia di finanza possiamo fare un altro paragone. Dodici miliardi di euro equivalgono ai riscatti dei fondi d’investi mento registrati nel solo mese di febbraio. La cura dimagrante cui viene sottoposta l’industria è drammatica. I salassi, comunque, non l’hanno ancora debilitata. Lasciamo perdere l’economia che in fondo è solo la scienza della povertà (abbiamo sempre meno soldi di quanti ne servirebbero). Con dodici miliardi, per esempio, si potrebbero allestire ben 1.200 squadre del valore del Real Madrid. Il club spagnolo, infatti, risulta essere il team più costoso d’Europa. Vale, all’incirca 120 milioni l’anno. Subito dopo il Barcellona che arriva a cento. Gli squadroni milanesi stanno più indietro: 82 l’Inter e 80 il Milan. Peccato solo che nè gli italiani nè gli spagnoli abbiano saputo spendere bene tutti questi soldi. La finale di Champions League è stato un derby britannico. Manchester contro Chelsea. Che dire? Semplicemente che forse a Moratti servirebbero questi dodici miliardi. Potrebbe pagare lo stiopendio a ben mille Ibrahimovic. Forse solo così potrebbe primeggiare in Europa. Oppure conquistare lo scudetto senza dover soffrire fino all’ulti mo minuto dell’ultima giornata. Ma quante altre cose si potrebbero comprare con dodici miliardi di euro? Per esempio costruire due ponti di Messina e mezzo. Al prezzo di 4,5 miliardi l’uno resterebbero ancora soldi per qualcos’altro. Per esempio completare la Pedemontana in Lombardia. Così anche Bossi sarebbe contento. Volendo restare nel campo dei lavori pubblici potremmo pensare, con l’intera somma, alla realizzazione della Tav in Val di Susa. A condizione, naturalmente, che gli abitanti locali facciano arrivare le ruspe. Certo dodici miliardi sono tanti. Per esempio metà del fatturato di Fiat Auto. Ma neanche tantissimi. Per esempio basterebbero appena a Vodafone che sta per comprarsi Verizon Wireless. In questa maniera diventerà il primo operatore cellulare negli Stati Uniti. Un onore che non ha prezzo. NINO SUNSERI