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 2008  maggio 22 Giovedì calendario

Napoli scansafatiche. Libero 22 maggio 2008 A Napoli esiste il "mal d’incrocio", una nuova patologia clinica che colpisce una categoria precisa: i vigili urbani

Napoli scansafatiche. Libero 22 maggio 2008 A Napoli esiste il "mal d’incrocio", una nuova patologia clinica che colpisce una categoria precisa: i vigili urbani. Il termine, in voga nei palazzi del Comune, indica quei vigili, circa 700 su un totale di 2.500 in organico, che non svolgono servizio in strada perché colpiti da varie influenze, mal di schiena, virus, finanche l’impossibilità di stare in piedi, come si legge dalle voluminose certificazioni. Si aggiunga che 500 vigili sono anche delegati sindacali. come se i marittimi avessero il mal di mare. Il Comune di Napoli è la più grande industria del Sud Italia. Dispone di un esercito di dipendenti, per l’esattezza ventisettemila, fra quelli diretti e quelli delle cosiddette aziende controllate, il doppio di quelli del Comune di Milano e molti di più di quelli del Comune di Roma, che pure sono città con più abitanti. Se all’eser cito dei comunali si somma quello dei dipendenti regionali, della Provincia e degli altri enti pubblici, si scopre che, a Napoli, oltre il 60 per cento degli occupati lo è nella Pubblica amministrazione. Il Comune, tanto per fare un’altra comparazione, ha più dipendenti di quelli della Microsoft o della Nokia nel mondo, che pure fatturano cifre pari a quelle del Pil di una nazione di medie dimensioni. Anche il gruppo Fiat, nei suoi stabilimenti del Meridione, Pomigliano, Melfi e Termini Imerese, non raggiunge la stessa quantità di addetti. SIGNOR DIRIGENTE A Palazzo San Giacomo, la storica sede dell’amministrazione comunale, ci sono più alti dirigenti, per l’esattezza 37, che uscieri, una ventina, questi ultimi pian piano stanno andando in pensione, i primi proliferano grazie ai contratti che li reclutano senza concorso. Qualche mese fa, ciliegina sulla torta, con apposita delibera, l’amministrazione ha rimosso il vincolo della laurea per il reclutamento dei dirigenti. Non è raro il caso di persone assunte come centralinisti diventati funzionari o dirigenti. Ciascuna delle dieci municipalità, in cui è divisa la città, dispone di 52 giardinieri, la città dovrebbe avere parchi e aiuole curatissime, invece nessuno degli oltre cinquecento giardinieri fa il suo lavoro per la totale assenza di attrezzi. Stazionano intere giornate nelle sedi comunali senza far nulla. Del resto, a Napoli, per potare il ramo di un albero, occorrono, regolamenti alla mano, cinque diversi passaggi burocratici. Da mesi l’amministrazione comunale di Napoli non paga più le ditte appaltatrici, o lo fa con ritardi biblici, fino a sedici mesi. Si tratta di somme non contestate, dovute soprattutto per lavori di manutenzione stradale. «Ogni volta ci sentiamo ripetere che non ci sono soldi in cassa», afferma Luca Cuzzolino, il presidente dell’associazione che raccoglie le imprese creditrici. Per sfuggire ai pignoramenti l’amministrazione si è inventata una delibera che blocca le esecuzioni civili sui suoi conti correnti nelle banche, la questione è finita in tribunale. Le grandi banche italiane, intanto, non ne vogliono sapere di lavorare col Comune di Napoli. Cinque anni fa, una parte del quarto piano di Palazzo San Giacomo ha subìto il crollo dei controsoffitti, il Comune anziché riparare le strutture ha spostato gli uffici in altri locali per i quali paga un fitto. Tornando ai vigili, dall’autunno 2007, sempre per mancanza di soldi, non sono pagati gli straordinari, ogni domenica il traffico va immancabilmente in tilt perché lasciato nell’anar chia assoluta. Quando nel ’93 Bassolino divenne sindaco dichiarò che ogni dipendente avrebbe dovuto recare un cartellino, con il nome e la matricola, una cosa normale in tutte le amministrazioni del mondo, perché il cittadino utente ha il diritto di sapere chi ha di fronte (anche una legge lo prevede). La normalità durò pochi mesi, poi da allora gli impiegati non hanno più portato i cartellini; non solo, nei vari uffici comunali non esistono i tornelli, quei meccanismi che regolano gli ingressi e le uscite. Si timbra e si poi esce quando si vuole, per lunghe "fu ghe" al bar. In consiglio comunale ci sono ben 16 diversi gruppi politici, a ogni gruppo spetta il distacco di alcuni dipendenti comunali, di conseguenza circa 200 impiegati non fanno il loro lavoro regolare, ma prestano servizio presso i gruppi consiliari dei partiti. La posizione è ambita, perché si guadagna più straordinario e quasi sempre non si è controllati. Le inchieste della magistratura sull’amministrazione comunale proliferano, l’ultima riguarda l’uso delle auto blu da parte degli assessori, alcuni le adoperavano per andare allo stadio la domenica. Il sindaco Iervolino è stata costretta a fare un rimpasto e rimuovere tutti gli assessori finiti, a cominciare da quello alla Mobilità Gennaro Mola, all’attenzione della Procura. PI RICCHI CON UN CLIC Un’altra indagine è quella denominata "superstipendi", dimostrò come alcuni dirigenti riuscissero a manipolare il calcolo elettronico delle spettanze mensili, per aumentarsi, con una semplice intrusione informatica, lo stipendio. In altre parole, cinque minuti al computer e ci si aumentava la retribuzione del venti, trenta per cento, tanto per coprire le spesucce extra. Domenica sera, al Maschio Angioino, il castello simbolo di Napoli, famoso nel mondo per il rilievo di Alfonso d’Aragona, immortalato in mille cartoline, dopo uno spettacolo di musica jazz, è iniziata la discoteca. E come se al Castello Sforzesco o agli Uffizi si istallassero serate danzanti. In queste ore una pattuglia di parlamentari del PdL si appresta a chiedere lo scioglimento per «gravi motivi di ordine pubblico», con una lettera al presidente Giorgio Napolitano, al riguardo esiste un precedente che riguarda sempre il Comune di Napoli, quando nei primi anni Novanta fu mandato a casa il sindaco Tagliamone e l’intero consiglio comunale da Oscar Luigi Scalfaro, allora presidente della Repubblica e da Carlo Azeglio Ciampi, presidente del Consiglio. GENNARO SANGIULIANO