Nòva 5 giugno 2008, Claudia Luise, 5 giugno 2008
Il tacchetto anti-torsione. Nòva 5 giugno 2008 Oltre alle squadre di calcio, per gli Europei in programma in Svizzera e Austria dal 7 al 29 giugno, scenderanno in campo anche scarpette particolari che potranno aiutare i calciatori a non subire infortuni
Il tacchetto anti-torsione. Nòva 5 giugno 2008 Oltre alle squadre di calcio, per gli Europei in programma in Svizzera e Austria dal 7 al 29 giugno, scenderanno in campo anche scarpette particolari che potranno aiutare i calciatori a non subire infortuni. Sono, infatti, dotate di una nuova tecnologia, la "Twist’ngo", messa a punto dall’Università di Pavia in collaborazione con la Lotto Sport Italia. La novità si basa sull’inserimento, in una suoletta di nuova concezione, di un tacchetto che a differenza di quelli usati finora è in alluminio e ruota su se stesso. Lo speciale tacchetto è stato posizionato alla radice del primo metatarso perché dai test è emerso che questo è il punto in cui il calciatore concentra le proprie forze durante la corsa. Un modo per migliorare le performance dei giocatori e ridurre il rischio di infortuni, che è una delle problematiche più diffuse e analizzate nel mondo del calcio. , infatti, stato recentemente dimostrato che la maggior parte degli incidenti capitati a calciatori professionisti è concentrata sugli arti inferiori e che un quarto dei traumi alle ginocchia non è dovuta a un contatto diretto con l’avversario (come successo proprio questa settimana a Fabio Cannavaro), ma a movimenti e fasi di gioco che creano un trauma indiretto sull’atleta. «Tra tutte le possibili cause, i cambi rapidi di direzione e i contatti ad alto impatto possono costituire i momenti traumatici più rilevanti di una partita», spiega Mauro testa, professore di Ergonomia al corso di laurea specialistica in "Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate" di Pavia. La corsa con cambi di direzione è una delle modalità principali con la quale si muove il giocatore durante una partita. Infatti, in 90 minuti di gioco ogni calciatore percorre dagli 8 ai 12 Km. e sono circa 2.000 i cambi di direzione in media compiuti. Inoltre la maggior parte dei movimenti si esaurisce su piccole porzioni di campo. Ed è in questo contesto che il tacchetto rotante garantisce la riduzione dell’attrito e, quindi, l’aumento di velocità durante la corsa. «Abbiamo calcolato che nell’area dove è collocato il Twist’ngo si sviluppano in media, a ogi cambio di direzione, forze di circa 550 newton. Il Twist’ngo riesce a ridurre le forze di attrito che si oppongono a quelle sviluppate dall’atleta del 2-3% – spiega Testa – con un decremento pari a circa 15 N a ogni cambio di direzione. Quindi, mediamente il tacchetto rotante consente un incremento in velocità pari a circa 0,16 metri al secondo». Inoltre, questo sistema in media riduce di 16 centesimi di secondo il movimento di rotazione di 180° che di solito richiede circa 1 secondo per essere compiuto. per i test sulla nuova scarpa della Lotto, i ricercatori hanno collaborato con un team di atleti e hanno utilizzato una strumentazione scientifica in modo da ottenere dati significativi direttamente sul campo. Il protocollo utilizzato ha previsto una corsa in linea di 20 metri in andata più 20 di ritorno con un cambio didirezione di 180°. Il tempo totale è stato registrato attraverso l’uso di fotocellule che sono riuscite a leggere anche il tempo del cambio di direzione. «Considerando che tutte le nostre prove sono effettuate alla massima velocità espressa dall’atleta, i miglioramenti, che arrivano sino al 3%, risultano essere significativi – racconta Testa ”. Anche i dati sul singolo cambio di direzione hanno evidenziato una riduzione del tempo di percorrenza». Oltre alle fotocellule, per i test è stato utilizzato anche un sistema di acquisizione wireless "Pedar" in grado di misurare la forza e la pressione impiegate per centimetro quadro. Questa attrezzatura è stata importante nel definire il punto esatto della scarpa dove posizionare il tacchetto rotante. «Lo strumento Pedar ha consentito di leggere quello che avveniva a livello del piede e ottenere una mappatura delle forze e delle pressioni riscontrabili nell’arto inferiore», spiega il ricercatore. La Pedar è costituita da solette di 2 mm. di spessore che inviano via Bluetooth i dati al computer. Così si è potuto integrare le evidenze riscontrate con le fotocellule e dare una chiave di interpretazione dei dati più completa. «In uno sport, come il calcio, dove tutto è già estremizzato, ottenere anche l’1% in più di potenzialità rappresenta un indubbio vantaggio ed è altrettanto importante eseguire con maggior sicurezza gesti potenzialmente pericolosi per l’integrità fisica e avere stabilità del piede, volocità di esecuzione del movimento. Aspetti nei quali la Twist’ngo apporta novità». Infatti, è stata evidenziata una riduzione della forza negativa d’attrito a fronte di un aumento generale della forza totale espressa pressoché costante nei vari atleti che l’hanno sperimentata. Tutto questo favorisce l’incremento della protezione dell’atleta dagli infortuni durante questi movimenti, poiché gode di un maggiore coordinamento durante le fasi della corsa. Claudia Luise