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 2008  giugno 03 Martedì calendario

Diario crisi subprime. Dai primi campanelli d’allarme dell’istituto americano Bear Stearns. LiberoMercato 3 giugno 2008 Crollo dei listini, taglio dei tassi e maxisvalutazioni bancarie

Diario crisi subprime. Dai primi campanelli d’allarme dell’istituto americano Bear Stearns. LiberoMercato 3 giugno 2008 Crollo dei listini, taglio dei tassi e maxisvalutazioni bancarie. A un anno dal primo campanello d’allarme, ecco il diario della crisi dei subprime. 20 giugno 2007. Due hedge fund della banca d’affari americana Bear Stearns rischiano il fallimento a causa dei forti investimenti, superiori a 20 miliardi di dollari, in titoli costituiti da obbligazioni garantite da prestiti ipotecari. 1 agosto 2007. Le borse europee cedono il 2 per cento sui timori delle passività legate ai titoli garantiti dai subprime. 9 agosto. I mutui americani danno il primo grande scossone alle borse mondiali. L’Europa brucia 160 miliardi di euro. La Banca Centrale Europea immette liquidità per oltre 94 miliardi di euro, la Federal Reserve per 19 miliardi di dollari, la Banca Centrale del Giappone per mille miliardi di yen (equivalenti a circa 6,25 miliardi di euro) e la Bnca Centrale Australiana per 4,95 miliardi di dollari austealiani (pari a circa 4,19 miliardi di dollari). 16 agosto. Altro crollo delle borse. 15 settembre 2007. La crisi travolge la Northern Rock, istituto che sarà poi salvato dalla Banca d’Inghilterra. File di risparmiatori si mettono in coda presso le filiali della quinta banca del Regno Unito. corsa al ritiro dei risparmi. 18 settembre. Per la prima volta dal giugno 2003, i Fed Funds subiscono un taglio. Dal 5,25 per cento, a cui erano stati portati il 29 giugno 2006, scendono di mezzo punto portandosi al 4,75 per cento. 24 ottobre. Cade Merrill Lynch. La prima banca d’affari degli Stati Uniti annuncia svalutazioni per circa 8 miliardi di dollari e una perdita trimestrale pari a 2,31miliardi di dollari. 31 ottobre. Secondo taglio da parte della Federal Reserve. Il tasso di riferimento passa dal 4,75 per cento al 4,50 per cento. 11 dicembre. Terzo taglio. I Fed Funds scendono ancora, portandosi al 4,25 per cento. 20 dicembre. Bear Stearns svaluta per 1,9 miliardi di dollari. 21 dicembre. Crédit Agricole annuncia una maxi-svalutazione per complessivi 1,6 miliardi di euro. 9 gennaio. Merrill Lynch ammette perdite per 9,83 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2007 e insieme svalutazioni pari a 15 miliardi di dollari. 21 gennaio. La recessione negli Stati Uniti fa paura alle borse. L’Europa brucia 440 miliardi di euro: è il crollo peggiore dall’11 settembre 2001. 22 gennaio. Quarto taglio dei tassi Usa. La sforbiciata di 75 punti base porta i Fed Funds al 3,5 per cento. 30 gennaio. Quinto taglio della Fed. I tassi americani scendono di mezzo punto al 3 per cento. 5 febbraio. Torna la paura della recessione. Le borse europee perdono 240 miliardi di euro. 14 marzo. Crolla Bear Stearns, panico a Wall Street. 17 marzo. Lunedì nero per le borse che scontano il collasso di alcune banche americane, tra cui Bear Stearns e Lehman Brothers. L’Europa brucia 300 miliardi di euro. 17 marzo. Annuncio del salvataggio da parte della Banca centrale americana di Bear Stearns, che sarà acquistata da JP Morgan Chase. 18 marzo. Sesto taglio dai tassi Usa che passano dal 3 per cento al 2,25 per cento. 1 aprile. UBS annuncia una svalutazione record da 12 miliardi di euro e una perdita di 7,6 miliardi di euro nelprimo trimestre. 30 aprile. Deutsche Bank chiude in rosso per 131 milioni di euro il primo trimestre 2008 a causa di 2,7 miliardi di svalutazioni. 30 aprile. Settimo e ultimo taglio dei tassi americani. I Fed Funds sono portati al 2 per cento. 14 maggio. Bnp Paribas pubblica la trimestrale che evidenzia svalutazioni per 514 milioni di euro nel settore dell’investment banking. 23 maggio. Esplode lo scandalo Moody’s. Gli errori nei rating affondano il titolo, che a Wall Street perde il 16 per cento. FA. CHI.