Luigi Offeddu, Corriere della Sera 6/6/2008, 6 giugno 2008
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – Per il governo italiano, quello in carica e quello che l’ha preceduto, erano e sono «un prestito ponte» accordato alle condizioni di mercato. Ma per la Commissione europea, i 300 milioni erogati all’Alitalia sarebbero un aiuto illegale di Stato, contrario alle regole della libera concorrenza, e per questo l’11 giugno verrà aperta una procedura di infrazione contro il nostro Paese. Che avrà, però, il tempo (un mese) per rispondere alle contestazioni, se lo vorrà o potrà, e per evitare così le forti multe previste dalla normativa comunitaria: ma soprattutto per evitare l’obbligo, da parte di Alitalia, di restituire i 300 milioni già messi a bilancio, con gli interessi. Più o meno 4 mesi saranno poi «concessi» a Roma perché sia trovato un compratore o meglio una cordata di compratori.
Non c’è ancora una conferma ufficiale di tutto questo, neppure sulla data dell’11 giugno: ieri mattina, nel quotidiano incontro con i giornalisti, il portavoce Johannes Laitenberger si è limitato a ricordare che «nessuna decisione è stata presa ». Tuttavia, le indiscrezioni sempre più frequenti e provenienti da più fonti confermano tutte che la decisione sarebbe già presa. Se davvero è così, toccherà all’italiano Antonio Tajani, neocommissario ai Trasporti oltre che vicepresidente della Commissione, mettere la prima e più decisiva firma sul documento della «bocciatura». Intanto, la crisi finanziaria e di immagine si riflette sulla situazione del mercato: gli ultimi dati per il mese di aprile rispetto allo stesso periodo del 2007 confermano un calo del 25,9% nel numero dei passeggeri e del 27,3% nel traffico complessivo.
Nei primi 4 mesi del 2008, i passeggeri sono diminuiti del 13,4%. Non sono certo le condizioni ideali per attirare un compratore. Si è ipotizzato nelle scorse settimane anche un interesse da parte delle fondazioni bancarie, ma ieri il presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, ha detto che è ancora presto per parlarne: «Le fondazioni non lavorano sugli scenari ma su carte e documenti. Quando li vedremo, potremo ragionare». Le voci sulla «bocciatura» Ue sono rimbalzate alla Camera mentre era in corso una sofferta seduta (tra ostruzionismo e «pianisti ») sul decreto. L’esame è stato sospeso e riprenderà martedì.
Luigi Offeddu