Roberto Bagnoli, Corriere della Sera 6/6/2008, 6 giugno 2008
ROMA – Il ministro Renato Brunetta conferma le indiscrezioni. «La manovra di correzione per il prossimo triennio sarà di circa 36 miliardi di euro, il decreto sarà pronto il 18 di giugno e conterrà antibiotici e vitamine per correggere i conti che sono in peggioramento»
ROMA – Il ministro Renato Brunetta conferma le indiscrezioni. «La manovra di correzione per il prossimo triennio sarà di circa 36 miliardi di euro, il decreto sarà pronto il 18 di giugno e conterrà antibiotici e vitamine per correggere i conti che sono in peggioramento». In una audizione alla Camera il ministro spiega cosa intende per «vitamine ». «Ci saranno privatizzazioni e liberalizzazioni, come nelle public utilities – ha detto – e una manovra fiscale e contributiva come il superamento del divieto di cumulo fra lavoro e pensione ». A questa Finanziaria di lungo respiro, che ha l’obiettivo di arrivare al pareggio di bilancio nel 2011, Brunetta ha promesso che un forte contributo arriverà dalla riforma della pubblica amministrazione destinata a coinvolgere 3,5 milioni di dipendenti con possibili risparmi fino a 40 miliardi di euro nel giro di 3-5 anni. Nella sua vulcanica audizione, il ministro della Funzione pubblica ha anticipato l’intenzione di estendere anche al settore pubblico il ricorso alla class action che entrerà in vigore dal primo di luglio. un modo per tutelare i cittadini dalle disfunzioni e inefficienze della macchina burocratica. «E chi perde non deve pagare il danno – ha specificato Brunetta – ma va a casa. Così come allo studio ci sono dei «meccanismi per incentivare gli esodi dal settore». Uno di questi è l’introduzione della possibilità di usufruire di «aspettative non retribuite per lavorare nel privato o aprire attività, se va bene si chiude il rapporto di lavoro altrimenti si torna». Anche sul turnover, che il Tesoro vuole molto rigido con una assunzione ogni otto uscite, Brunetta precisa che tutti «i blocchi, come quello dei prezzi, non funzionano mai se sono fatti in modo banale». Per il ministro invece si tratta «da un lato di bloccare o incentivare le uscite, dall’altro di migliorare qualitativamente le entrate in modo tale che ci sia un rinnovo del capitale umano nella pubblica amministrazione ». «Si deve partire dai datori di lavoro, dai dirigenti perché il pesce puzza dalla testa, e poi dare voce ai cittadini». «Stiamo preparando una serie di provvedimenti – ha detto ancora – che responsabilizzi e sanzioni i dirigenti: se un sindaco non tiene il proprio bilancio in ordine viene commissariato, se il direttore di una unità sanitaria non tiene in ordine la propria unità viene licenziato e così via». Ha confermato che martedì ci sarà un nuovo giro di incontri con i sindacati – «con i quali il rapporto è buono e continuo» – e si è lasciato andare a una serie di battute. I fannulloni, per esempio, non sono solo i classici travet degli uffici pubblici «ma i loro datori di lavoro che lasciano i dipendenti allo sbando». «Sono Napoleone, sono matto? Può essere – chiosa scherzando – ma intanto entro due settimane il Parlamento avrà testi di legge su cui discutere». Il ministro ombra del Pd Linda Lanzillotta ammette di essere assolutamente d’accordo » sui principi illustrati da Brunetta: «Il problema è trasformare le linee guida in azioni concrete».