Vittorio Sgarbi, il Giornale, 5.6.8, 6 giugno 2008
Stralci. Cattelan è felice che il clero della cittadina di Pulheim abbia reagito con indignazione davanti alla sua donna crocifissa: « un’immagine blasfema che offende tutti i fedeli
Stralci. Cattelan è felice che il clero della cittadina di Pulheim abbia reagito con indignazione davanti alla sua donna crocifissa: « un’immagine blasfema che offende tutti i fedeli. Chiederemo che venga rimossa al più presto», risultato raggiunto con il minimo sforzo. Il vero miracolo di Cattelan è che l’opera non c’è, e noi ne parliamo. […] io ho difeso la sua libertà d’artista, ora come al tempo dei bambini impiccati. Ho cercato di intenderne e interpretarne le ragioni; pretendere che mi piaccia mi pare troppo. Lo capisco e lo detesto […] Cattelan continua con i bambolotti. Una volta è il Papa travolto dal meteorite. Una volta è un piccolo Hitler, un’altra i manichini appesi o se stesso che sbuca da un pavimento. Non mi sembrano grandi trovate. Ma ne stiamo parlando. Se il problema fosse il loro contenuto, in conflitto con il buonsenso e la morale borghese, non ci capisce perché non dovrei, a proposito di «opere», ricordare la bella donna crocifissa di Adelchi Riccardo Mantovani. […] E per questo preferisco Adelchi Riccardo Mantovani a Cattelan. Perché ha studiato. Cattelan continua a giocare, confondendo il Barocco con il balocco. (Ecco il vero Sgarbi) Vittorio Sgarbi, il Giornale, 5.6.8