www.fondazioneitaliani.it, 5.6.8, 6 giugno 2008
possibile ’truccare’ gli acceleratori di particelle, le macchine che la scienza utilizza per esplorare le strutture fondamentali dell’Universo, come fossero automobili o motorini, aumentandone di dieci volte l’efficienza diminuendo l’energia necessaria
possibile ’truccare’ gli acceleratori di particelle, le macchine che la scienza utilizza per esplorare le strutture fondamentali dell’Universo, come fossero automobili o motorini, aumentandone di dieci volte l’efficienza diminuendo l’energia necessaria. Lo ha scoperto un ricercatore italiano dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i cui primi test sull’acceleratore ’dopato’ hanno avuto successo. Negli acceleratori con le tecnologie attuali si può avere solo una certa quantità di scontri tra particelle in un certo tempo su un certa superficie. Il ricercatore Pantaleo Raimondi ha modificato la macchina Dafne dei laboratori di Frascati: ora con la stessa energia si possono vedere molti più scontri, cioé ha aumentato la propria ’luminosita’’. "Abbiamo dovuto modificare il 50% dell’acceleratore - spiega Raimondi - la luminosità è subito cresciuta di un fattore 1,5 ed è solo l’inizio". "A livello mondiale c’è molta attenzione per i risultati che stiamo avendo - spiega il presidente dell’Infn Roberto Petronzio - vogliamo costruire una ’b factory’, cioé una macchina che produca enormi quantità di quark b e ora possiamo farne una che avrà una luminosità 100 volte maggiore delle uniche due esistenti al mondo. La ’b factory’ - prosegue Petronzio - può essere l’innesco per l’evoluzione del nuovo laser che si vuole costruire tra Frascati e Tor Vergata e che potrebbe diventare il laser più potente del mondo, per dare un contributo fondamentale in genetica e in medicina". (Ansa)