Federico De Rosa, Corriere della Sera 5/6/2008, 5 giugno 2008
MILANO
Cinquemila dipendenti in meno e un nuovo assetto organizzativo. Parte da qui la svolta di Franco Bernabè per rilanciare Telecom Italia. Ieri l’amministratore delegato del gruppo telefonico ha illustrato al comitato esecutivo il primo aggiornamento del piano strategico, delineando una nuova road-map che servirà a migliorare l’efficienza del gruppo e a recuperare terreno attraverso tagli al personale e una diversa articolazione
del business.
La ricetta era in parte nota, almeno per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, di esuberi invece finora Bernabè non aveva mai parlato. Saranno 5 mila, su 83 mila totali, i dipendenti che lasceranno Telecom entro il 2010. Ieri sera i vertici del gruppo hanno avuto un incontro con Cgil, Cisl e Uil, durante il quale è stato affrontato il piano dei tagli e alla fine i sindacati hanno deciso di convocare per il 10 giugno il coordinamento nazionale delle Rsu. La manovra sul personale produrrà a regime 300 milioni di risparmi a fronte di 250 milioni di euro di costi, che andranno ad aggiungersi ai 100 milioni già stanziati, e servirà a raggiungere l’obiettivo del 40% di riduzione dei costi indicato da Bernabè. Ma anche ad accompagnare la riorganizzazione varata ieri, che nell’immediato vedrà la nascita di una nuova direzione, Domestic Market Operations, affidata a Oscar Cicchetti che è anche responsabile delle attività internazionali. Il braccio destro di Bernabè esce rafforzato dalla riorganizzazione, anche se vede sfumare la nomina a direttore generale. Cicchetti avrà un ruolo centrale nella gestione del riassetto operativo con cui sarà cancellata l’attuale divisione delle attività tra fisso e mobi-le, e adottata una segmentazione per profilo di clientela con tre nuove direzioni, «consumer », «business» e «top client» affidate a Luca Luciani, Pietro Labriola e Mauro Nanni. Resta invariata la divisione «technology & operations» di Stefano Pileri. Qualche novità potrebbe arrivare ancora dall’area finanza dove l’attuale direttore finanziario, Enrico Parazzini, avrebbe manifestato l’intenzione di lasciare. La ricerca del sostituto è in corso.
Il piano di tagli e il nuovo assetto serviranno a rimettere in carreggiata Telecom, anche se parlando con il
Financial Times
Bernabè ha ammesso che il gruppo nel breve periodo non crescerà e i ricavi aumenteranno solo in modo marginale. In queste condizioni, ha spiegato il manager, è impensabile fare acquisizioni, tantomeno nei paesi emergenti dove i prezzi sono ormai troppo alti. A meno che non intervengano fondi sovrani o private equity, che secondo Bernabè potrebbero contribuire al rilancio di Telecom investendo insieme o acquistando asset da far gestire al gruppo telefonico.
Federico De Rosa