Luigi Offeddu, Corriere della Sera 5/6/2008, 5 giugno 2008
DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES – In Rue de la Loi, via della Legge, i tutori della legge fronteggiano i disperati del carovita: cioè i pescatori italiani e francesi che corrono, spaccano vetri, lanciano sassi e fumogeni, incendiano un cassonetto, rovesciano un paio di auto.
«Tanto non abbiamo più nulla da perdere – urla con le lacrime agli occhi uno che dice di essere venuto dalle Marche – col gasolio a 0,80 per me non vale neanche la pena di uscire in mare. Adesso me lo pagate voi il mutuo? ». Arrivano gli auto-idranti, piovono manganellate, scoppiano petardi. Tutto davanti ai palazzi dell’Unione Europea, nel cuore paludato e solitamente un po’ sonnolento dell’Europa politica comunitaria, oggi circondato da rotoli di filo spinato e da reparti anti- sommossa. Sono due o tre i vetri della Direzione generale Agricoltura della Ue, quelli che vanno in frantumi. sotto le finestre della Commissione europea che i pescatori strappano le bandiere celesti dell’Unione. Ed è questo che fa notizia: questo, una cosa che qui non era mai accaduta, non certo i 3 agenti feriti, i 14 manifestanti arrestati (13 francesi e un algerino) e i 60 fermi che si conteranno alla fine, e che altrove farebbero quasi sorridere. Il rovinio dei vetri e le sassate che volano accanto al palazzo del Consiglio europeo, il luogo dove si riuniscono i capi di Stato e di governo di tutto il continente, da soli dicono che l’onda amara dell’inflazione ormai risale dal basso, fino a lambire i palcoscenici della grande politica e dell’alta finanza.
I contestatori del mare erano venuti qui in poco più di mille, con decine di autobus. Da questa Europa, si aspettavano tutti molto: per esempio, il via libera ai singoli Stati perché possano concedere quegli aiuti settoriali che comunque sono vincolati all’approvazione della Ue. O gli sgravi del-l’Iva, o le sovvenzioni per il gasolio nautico. O ancora: l’allentamento delle quote-pesca, il congelamento dei mutui che molti hanno dovuto sottoscrivere. Ma «non esistono soluzioni immediate», ha detto a una delegazione dei manifestanti un delegato del commissario alla Pesca, Joe Borg: ci si può muovere solo nei limiti del Fondo europeo della pesca (770 milioni di euro nel periodo 2007-2013 per l’Italia) e niente di più.
Sarà creata un’apposita «task force gasolio» presso la Commissione. Per il resto toccherà ai singoli Stati, se lo vorranno, fare qualcosa. Ma è già stato annunciato che alla prossima manifestazione, qui, ci saranno anche contadini e operai da tutta l’Europa: il carovita fa quello che non riuscirono a fare Marx e Lenin.
I pescatori italiani, intanto, manifestano anche in patria. A Savona in 120 hanno occupato il mercato del pesce; a Venezia hanno sfilato sotto la Capitaneria; a Roma hanno bloccato i rifornimenti del Centro agroalimentare e a Sciacca, in provincia di Agrigento, hanno sfilato lungo la statale.
Luigi Offeddu