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 2008  giugno 01 Domenica calendario

Men che a passo d’uomo. Il Sole 24 Ore 1 giugno 2008 «Che ci faccio qui?»: la citazione di Bruce Chatwin viene spontanea quando ci si trova a condurre un asino riottoso lungo un sentiero battuto dalla pioggia

Men che a passo d’uomo. Il Sole 24 Ore 1 giugno 2008 «Che ci faccio qui?»: la citazione di Bruce Chatwin viene spontanea quando ci si trova a condurre un asino riottoso lungo un sentiero battuto dalla pioggia. Tutto era cominciato con l’idea di celebrare i 130 anni trascorsi dal viaggio nelle Cévennes compiuto da Robert Louis Stevenson in compagnia di un asino. Oggi quel percorso, denominato «GR 70 - Chemin de Stevenson», attira parecchi turisti, e il trekking con gli asini è una risorsa importante per la regione francese (www.cevennes-tourisme.fr). In Italia tutto l’Appennino, dove l’asino sino a qualche decennio fa era di casa, sarebbe perfetto per questa esperienza, ma siamo solo agli inizi. Qualcosa comunque si muove: ad esempio l’associazionelaBoscaglia (www.boscaglia.it) propone itinerari con gli asini in Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo e Calabria. Con due dei loro asini, Nino ed Eva, ho camminato per una settimananell’altaMarsica abruzzese, tra Tagliacozzo e Celano, ai piedi del Monte Velino, accompagnato da un amico scrittore, Andrea Bocconi, e due bambini, i nostri figli. I luoghi sono bellissimi: i sentieri si snodano tra montagne, boschi e radure; chiese romaniche (Santa Maria in Valle Porclaneta) e siti archeologici (Alba Fucens) scandiscono il cammino; si sosta per il pranzo in piccoli paesi d’impianto medioevale, e si dorme in tenda, o in Bed&Breakfast. Alla scuola dell’asino si impara a rallentare il passo e a guardarsi attorno. Niente guida ovviamente, una delle maggiori attrattive del viaggio era proprio la promessa di un corso intensivo per diventare asinai finiti in mezza giornata, maestro Luca Gianotti, il fondatore della Boscaglia. Prima lezione montare e smontare il basto, poi... come si guida un asino? Avanti, destra, sinistra, stop; niente marcia indietro, l’asino si rifiuta. Tutto abbastanza facile, ma non banale. Nei giorni seguenti ogni tanto ho dovuto ricorrere all’aiuto dei bambini, che sono stati più attenti di noi. E comunque in alcune occasioni gli asini mi sono sembrati decisamente perplessi per la strana bardatura, e l’approssimativa distribuzione dei pesi. Grazie al cielo l’asino ha una robustezza impressionante: i nostri hanno sopportato una notte all’aperto al freddo dei mille metri, sotto la pioggia continua, si sono adattati a tutte le sistemazioni, e hanno provveduto da sé al proprio sostentamento pascolando lungo la strada. Gradualmente si è manifestato anche il loro diverso carattere: Nino incline a fare di testa sua, Eva docile gregaria. Come si viaggia con un asino? La velocità media è un po’ più bassa di quella di un camminatore: si va a circa 2,5 km all’ora. Ma il dato è ingannevole, o meglio ha poco senso. L’asino è una creatura vivente, non una macchina, e quindi per alcuni tratti procede di buon passo, ma in altri momenti si ferma per mangiare o per riposare. Può essere indisposto, o di malumore: poco prima del nostro arrivo, un asino aveva abbandonato il suo conducente in mezzo ai boschi con tutte le salmerie, ed era tornato all’allevamento. Il timore che anche i nostri avrebbero potuto fare altrettanto è stato il nostro incubo per tutta la settimana. Non si monta sull’asino, anche se in passato lo si faceva senza troppe remore, perché in breve gli si incurverebbe la schiena. L’asino porta invece tutto il bagaglio, i viveri, le tende, nelle grandi sacche appese al basto, e di tanto in tanto anche un bambino stanco può salire in sella. Si cammina dunque leggeri, ma il guadagno di tempo ed energie va restituito prendendosi cura dell’asino, che dev’essere spazzolato e bardato ogni mattina, e alloggiato la sera. L’asino ha una fama di testardaggine non del tutto meritata. La mia impressione è che spesso si tratti di poca comprensione da parte degli umani. L’asino è cauto e piuttosto indipendente nel giudizio. Vuole avere sempre la visuale sgombra per vedere la strada che deve percorrere, e avanza solo quando è certo che non vi sono pericoli. Nei passi difficili sceglie da sé il punto dove transitare. In compenso non sbaglia praticamente mai, e si muove con una sicurezza impressionante anche sui pendii più ripidi e scivolosi. Ha poi delicatezze tutte sue, come quella di voler bere solo acqua pulitissima, e stravaganze, come rotolarsi a terra non appena levato il basto (qualche volta anche prima...). Nella maggior parte dei casi la strategia migliore è lasciarlo fare, limitandosi a qualche frustatina con un rametto di nocciòlo per superare occasionali manifestazioni di pigrizia. però fondamentale prevenire il più possibile le situazioni difficili. Ad esempio il nostro asino leader, l’umorale Nino, si è molto innervosito nei pochi tratti dove abbiamo incrociato auto, e ha opposto qualche resistenza prima di entrare in stalle sconosciute, o sul camion che doveva riportarlo a casa, anche se alla fine si è lasciato convincere (o meglio spingere). Si è invece rifiutato di attraversare un ponte sull’autostrada, infastidito dal rumore sottostante, e giunti a quel punto c’è davvero poco da fare. Se si impunta con piena convinzione, un asino può sfinire il viaggiatore più motivato. Le percosse di solito servono a poco, per quanto anche gli animalisti più convinti si convertano in fretta e senza sentimentalismi alle maniere forti, lodando la saggezza popolare («Donne, asini e noci, voglion le mani atroci») o esclamando con Stevenson: «Sia benedetto l’uomo che inventò gli sproni!». Claudio Visentin Proverbiali asinerie 1 Sette cose pensa l’asino e otto l’asinaio. 2 In pellicceria ci vanno più pelli di volpe che d’asino. 3 La pazienza è la virtù degli asini o dei Santi. 4 Raglio d’asino non giunse mai in cielo. 5 Trotto d’asino poco dura. 6 L’avaro è come l’asino, che porta il vino e beve l’acqua. 7 Chi asino si fa, ciascuno lo cavalca. 8 Meglio un asino vivo che un dottore morto. 9 Si èraveme ciucce ragliaveme ’nsieme! (napoletano). Se fossimo stati asini avremmo ragliato insieme. 10 Se lavori come asino, mangierai da cavaliere; se lavori come cavaliere, mangierai da asino (sardo).