Varie, 4 giugno 2008
DA DE SIO GIULIANA A DE ZULUETA TANA
DE SIO GIULIANA Cava de’ Tirreni (Salerno) 2 aprile 1957. Attrice. Per Io, Chiara e lo scuro vinse il Nastro d’argento e il David di Donatello come migliore attrice (1985). Un altro David di Donatello per Cattiva (1992). Sorella di Teresa. «Non sarò tanto equilibrata, ma dove sta scritto che in una società totalmente disfunzionale come la nostra, noi dovremmo funzionare perfettamente?» • Padre avvocato giramondo separato dalla mamma quando ancora era bambina: «So di essere stata piagnucolosa e timidissima, quasi una disadattata. E soprattutto mi annoiavo molto». A 19 anni lasciò l’università (Lingue) per il cinema, merito di un servizio fotografico («naturalmente non conosco la gavetta»). Esordio tv nel 1978 in Una donna tratto dal romanzo di Sibilla Aleramo. Tanti sceneggiati di successo sul piccolo schermo • «Una bellezza fuori dai canoni, non raffinata, anzi sfacciata, prepotente come uno schiaffo. Donna selvaggia come un cavallo purosangue, focosa e appassionata sulla scena, esattamente come nella realtà. Persona vera, diretta, mossa da una linfa vitale ribollente generata da sofferenze abissali e altissime gioie. Convinta che, comunque siano andate le cose fin qui, valga la pena procedere, con forza, ”per arrivare alla morte, pienamente vivi”» (Claudia Carucci) • «Per anni ho pagato per il mio carattere, avevo un’aspirazione all’assoluto che mi rendeva addirittura sovversiva. E non rientravo in nessuna categoria, non ero classificabile. Avevo cominciato benissimo con Una donna, il ruolo bello e difficile dalla Aleramo, ma forse non ero preparata, avevo 18 anni, venivo da Salerno, non conoscevo nessuno. E gli anni Ottanta, proprio quelli in cui ho lavorato di più e ho avuto più successo, ho fatto allora quasi tutti i miei film, per me sono stati un incubo» • «Non sono cattiva: né per finta né per davvero. A meno che per cattivo non s’intenda il lato oscuro che è in ognuno di noi. E che io non lascio certo a casa. sempre con me, ci dormo, ci faccio l’amore» • Da ultimo vista in teatro ne Il laureato, interprete di Mrs. Robinson. Masolino D’Amico: «Battute secche e ciniche, calibrate con tempi impeccabili e condite con la maliziosa esibizione di un nudo quasi integrale» • Nel 2008 ha firmato l’appello Radicale «a tutte le personalità democratiche e laico liberal-socialiste» perché si candidassero in una lista capeggiata da Emma Bonino e collegata al Pd • Nello sceneggiato tv Caterina e le altre (seguito di Caterina e le sue figlie), in onda su Canale 5 nel 2007, interpretava il ruolo di una donna che si innamora di un uomo molto più giovane di lei, esperienza che ha vissuto in prima persona stando per un periodo molto lungo col musicista torinese Giuseppe Fulcheri, di dieci anni più giovane. Ha anche vissuto l’esperienza inversa: a 18 anni stava col regista Elio Petri che ne aveva 46.
DE SIO TERESA Napoli 3 novembre 1952. Cantante. Autrice. Sorella di Giuliana. Esordio nel 1976 all’interno del gruppo Musicanova di Eugenio Bennato, poi Sulla terra sulla luna (1980), Teresa De Sio (1982 con Aumm aumm e Voglia ”e turnà, sua canzone più celebre), Tre (1983), Sindarella Suite (1988) ecc. Nel 2007 l’album Sacco e fuoco. «Il folk è il rock del popolo» • «Studiavo antropologia culturale con Annabella Rossi che mi ha schiuso la porta della conoscenza facendomi conoscere i saggi di De Martino. Nello stesso tempo facevo anche ricerche sul campo e cominciavo a cantare perchè avevo una buona voce. Mi è capitato così di avviarmi verso quella che si chiama etno-musicologia» (a Simonetta Robiony) .
DE SISTI GIANCARLO Roma 13 marzo 1943. Ex calciatore. Con la Nazionale (29 presenze, 4 reti), vinse gli Europei del 1968 e fu secondo ai mondiali del 1970. Con la Fiorentina vinse lo scudetto del 1969. Giocò anche con la Roma. Ha fatto anche l’allenatore e il commentatore in tv • «Regista di centrocampo tutto concretezza e pochi svolazzi» (Carlo F. Chiesa) • Soprannominato ”Picchio”.
DE SOLE DOMENICO Roma 1 gennaio 1944. Avvocato. Manager. Consigliere indipendente di Telecom. Ex amministratore delegato della Gucci, ha creato una società con lo stilista Tom Ford, è passato dai board di multinazionali del calibro di Gap o Procter & Gamble • «Alto, fisico asciutto, famiglia calabrese di Cirò, è stato avvocato di grido a Washington, nella Gucci entrò nell’84 diventandone presidente per l’America. Poi, nel 1994 tornò in Italia, gli era stata affidata una missione davvero impossibile: salvare dal tracollo la celebre ”fabbrica del lusso” nata a Firenze nel 1921. Quando accorse al capezzale del declinante impero del lusso, la Gucci era stata valutata 300 milioni di dollari: otto anni dopo, di dollari ne valeva 10 miliardi» (Claudio Giacchino) • «Nessuno lavorava più, nulla funzionava, era un viavai memorandum in cui tutti incolpavano tutti della fallimentare situazione. Dissi: ”Basta, invece di piangere ci vogliono idee. O mi aiutate oppure faccio io da solo però, non potendo licenziarvi perché siamo in Italia, mi prendo metà del vostro salario”. La risalita è stata immediata, dodici mesi dopo eravamo in Borsa» (Claudio Giacchino) .
DE STEFANO ORAZIO Reggio Calabria 11 febbraio 1959. Mafioso (’ndrangheta). Arrestato il 22 febbraio 2004 dopo una lunga latitanza • «La lupara nemica ha eliminato i suoi tre fratelli che lui era ancora ragazzino e lo ha proiettato a capo della più potente cosca reggina. Quella che dagli anni Ottanta ”governa” Reggio Calabria, ha legami solidi con la politica e gli affari, è stata coinvolta in faide sanguinose ma è sempre risorta» (Dino Martirano) .
DE VITA BRUNO Bagnoli del Trigno (Isernia) 19 aprile 1947. Politico. Segretario Adusbef. Amministratore di Teleambiente. Nel 2008 candidato premier dell’Unione democratica per i consumatori (preso lo 0,2% sia alla Camera che al Senato) • Il 16 maggio 2006 fu radiato dal sindacato dei giornalisti «per aver licenziato i redattori che avevano scioperato per il rinnovo del contratto nazionale. Secondo il dispositivo, era lui ”a spingere, anche con il turpiloquio, le redattrici a mantenere la pulizia dei servizi igienici”; ”gli orari di lavoro non venivano rispettati; gli straordinari non pagati, le ferie non fatte godere; le retribuzioni del tutto inadeguate e quasi sempre non accompagnate dalle buste paga”» (Panorama).
DE VITA PASQUALE Roma 22 agosto 1929. Manager. Dal 1997 presidente dell’Unione petrolifera, l’associazione che raggruppa le principali aziende che operano nel settore della raffinazione e distribuzione del greggio. Già presidente dell’Agip petroli (1984 al 1993), nel cui consiglio di amministrazione è rimasto fino al 1996 come presidente onorario • « quel signore con gli occhiali che vediamo spuntare nei tg ogni volta che il prezzo della benzina si arrampica in su di qualche centesimo» (Lorenzo Salvia).
DE ZOLT MAURILIO San Pietro di Cadore (Belluno) 29 settembre 1950. Ex sciatore (fondo). Uno dei quattro staffettisti della squadra azzurra che vinse la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Lillehammer (1994). Argento nella 50 chilometri di fondo alle Olimpiadi di Calgary (1988) • «Un omino di ferro, lo chiamano ”il Grillo”, perché in salita invece di spingere gli sci di fondo, saltella» (la Repubblica).
DE ZULUETA TANA (Cayetana) Bogotà (Colombia) 4 ottobre 1951. Giornalista. Politico. Nel 1996 e 2001 fu eletta al Senato, nel 2006 alla Camera (Ulivo/ds) • «Muso da professoressa che ti vuole bene però alla fine dell’anno ti boccia. Come Olivia di Braccio di Ferro, ma un po’ meno sensuale. Da un certo punto in poi, spedita dall’Inghilterra in Italia come corrispondente dell’Economist, non l’hanno più richiesta indietro (una ragione ci sarà), adesso è accudita dagli italiani» (Pietrangelo Buttafuoco).