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 2008  giugno 04 Mercoledì calendario

Record 1. Entro il 2020 Pechino avrà 561 chilometri di metropolitana, togliendo a Londra (408 chilometri) il primato mondiale: le quattro linee attuali (65 chilometri), utilizzate da un milione e mezzo di viaggiatori al giorno, diventeranno diciannove, tre delle quali pronte per le Olimpiadi del 2008

Record 1. Entro il 2020 Pechino avrà 561 chilometri di metropolitana, togliendo a Londra (408 chilometri) il primato mondiale: le quattro linee attuali (65 chilometri), utilizzate da un milione e mezzo di viaggiatori al giorno, diventeranno diciannove, tre delle quali pronte per le Olimpiadi del 2008. Record 2. La metropolitana di Londra, inaugurata il 10 gennario 1863, è la più vecchia del mondo. New York. A New York ci sono 368 chilometri di rete metropolitana sotterranea, più 1355 chilometri di ferrovia di superficie: in tutto 468 stazioni, su cui viaggiano 6.400 treni e 14 miliardi di passeggeri l’anno. Euro. Costo della metropolitana a Londra: 4,38 euro. New York: 1,65. Tokyo: 1,12. Milano: 1. Un nickel. Il 27 ottobre 1904 fu inaugurata la metropolitana di New York. Il primo tratto, costruito da 12 mila operai, collegava City Hall al quartiere di Harlem: per compiere il percorso, che comprendeva 29 stazioni, il treno allora impiegava 15 minuti. Nel giorno dell’inaugurazione i newyorchesi che la utilizzarono, 150 mila, pagarono un nickel a testa. Sette rubli. La metropolitana di Mosca (11 linee, che coprono 31 milioni di km, con 49 stazioni in cui transitano 9 milioni di passeggeri ogni giorno), rifugio di questuanti e barboni che per 7 rubli possono passare l’intera giornata (dall’alba all’una di notte) a una temperatura che non scende mai sotto i 5 gradi. Duecento bambini. Durante la seconda guerra mondiale, la metropolitana di Mosca fu un sicuro rifugio antiaereo (le sue stazioni arrivavano fino a 70 metri di profondità), ospitò migliaia di persone e vi nacquero 200 bambini. Pale, picconi e mani nude. La metropolitana di Mosca, inclusa nel primo piano quinquennale per volere dell’allora capo del Kgb Kaganovic. Alla costruzione parteciparono 76mila operai, scavando con picconi, pale e anche a mani nude; i materiali furono tutti sovietici: dal marmo del Caucaso ai metalli siberiani (ma il marmo per due stazioni del centro fu ricavato demolendo la vicina cattedrale di Cristo Salvatore). Il primo tratto fu inaugurato il 15 maggio 1935, una ventina d’anni prima che a Milano. Suicidi 1. Italiani che per suicidarsi scelgono di gettarsi sotto la metropolitana o sotto un treno: 3.2 per cento. Suicidi 2. Uno dei primi casi di suicidio in metropolitana avvenne in Inghilterra nel 1892; da allora se ne sono verificati circa 15.000. Solo a Londra, provano a gettarsi o si gettano sotto i treni della metropolitana 95 persone ogni anno. E’ una modalità che interessa soprattutto i giovani (punta massima: tra i 20 e i 40 anni; fa eccezione Tokyo, dove la punta massima è tra i 50 e i 60 anni). A Chicago, Toronto, Città del Messico, Londra e Caracas lo si fa in genere tra le 10 e le 16 (picco attorno alle 12). Colpi di fulmine. Un’inchiesta del giornale inglese London Lite rivela che la metropolitana è il posto più adatto per i colpi di fulmine, seguita da bus e treni (molto più in basso nella classifica pub, coffee bar e discoteche). Missed connection. Sul sito gumtree.com, le sezioni Missed connection e Desperately seeking per chi vuole ritrovare l’anima gemella incrociata per caso sul metrò o in mezzo alla strada. Stessa funzione per il sito francese dileilui.com. L. A New York la linea della metropolitana più romantica è a detta dei passeggeri quella che collega Manhattan a Brooklyn, soprannominata linea L, come "love". Manomorta e puzza di piedi. In Giappone, i «treni rosa», gruppi di carrozze posti in fondo alla metropolitana, introdotti nel 1947, aboliti nel 1973 e rimessi di recente in funzione per impedire la manomorta dei pendolari maschi. Abitudine dei maschi giapponesi: togliersi le scarpe quando salgono in metropolitana (di qui le lamentele delle signore per la puzza di piedi oltre che di sakè, sigarette, aglio, ecc.) un elmetto rosso a strisce gialle per dormire in metropolitana, dotato di ventosa da attaccare allo schienale e di una targhetta su cui scrivere la propria fermata per essere svegliati dal vicino : undici linee, 274 stazioni, lunghezza totale di 408 chilometri, ha una capacità di trasporto superiore a 3 milioni di persone al giorno Linee di metropolitana in alcune capitali europee: 2 linee a Roma (37 chilometri); 12 linee a Londra (408 chilometri); 16 linee a Parigi; 11 linee a Madrid; 9 linee a Berlino. ILSOLE24ORE.COM > Mondo ARCHIVIO New York, nuova vita in fondo all’Oceano per i vecchi vagoni della metro | 17 MAGGIO 2008 PHOTOGALLERY Guarda le immagini VIDEO La simulazione del nuovo fondale Articoli Correlati - versione beta Deraglia il Karachi Express: 58 morti Per quarant’anni hanno trasportato gli abitanti e i turisti di New York City su e giù per la città. Ora, decine di vecchi vagoni della metropolitana newyorchese saranno gettati nell’oceano Atlantico per diventare rifugio per i pesci, oltre che una buona occasione per lo sviluppo della pesca sulla costa orientale degli Stati Uniti.
L’originale forma di riciclo è sperimentata già da qualche anno, e i buoni risultati spingono sempre più stati americani a chiedere alla Mta (la Metropolitan Transportation Authority di New York, proprietaria dei vagoni) di acquistare qualche mezzo dei 1662 in disuso e altrimenti destinati alla pressa dello sfasciacarrozze. Dopo il Delaware - che ha sperimentato un aumento del 400% della popolazione marina - e il New Jersey, pochi giorni fa è stata la volta del Maryland, dove 44 vagoni sono stati gettati a 30 metri di profondità nelle acque dell’oceano e a circa una trentina di km dalla costa. Privati delle finestre, delle porte e di ogni componente potenzialmente inquinante, i vagoni diventano un’ottima attrattiva per i pesci, altrimenti poco presenti nei fondali sabbiosi della costa, che li scelgono come grotte artificiali per riprodursi e proteggersi dai predatori. E i pesci, a loro volta, diventano un’interessante opportunità di crescita per gli affari dei pescatori. 
In realtà, il reef artificiale viene difeso anche da gruppi ambientalisti che denunciano l’eccessivo sfruttamento della popolazione marina e vedono nei vagoni sottomarini una soluzione possibile, seppur parziale, al problema. Chissà se grazie a questo nuovo ecologico utilizzo, fra qualche tempo non si troveranno nei fondali marini - e in modo del tutto lecito - anche le automobili. Caro-benzina, al Fisco 110 euro a testa di Gianni Trovati | 19 MAGGIO 2008 Petrolio verso 128$. Ecco l’elenco dei distributori dove si risparmia I prezzi dei carburanti Gpl, vendite a tutta velocità e lo spot prova la rincorsa E il greggio pesa anche sui pacchetti turistici Si salvi chi può. O meglio, chi può salti su una bicicletta o corra alla fermata dell’autobus o in stazione. Perché il caro-benzina non è più una novità, anche se ogni giorno uno sguardo ai distributori indica un piccolo balzo all’insù; ma messi uno sopra l’altro, i soldi in più che gli italiani devono impiegare per spegnere la spia della riserva si trasformano in una montagna colossale. 

Ai prezzi attuali, si tratta di oltre 24 miliardi di euro all’anno in più rispetto al 2003, quando è iniziata la maratona del barile che dura tuttora. E di questi, 4,98 miliardi, cioè 110 euro a veicolo, se ne vanno al Fisco: più del doppio rispetto a quanto si risparmierebbe, in totale, con l’addio all’Ici sulla prima casa che il consiglio dei ministri napoletano di mercoledì prossimo dovrebbe "regalare" ai contribuenti. E nemmeno l’aggiunta della detassazione degli straordinari sarebbe sufficiente a pareggiare il conto. Anche perché i calcoli sono effettuati dal Sole 24 Ore e dal Centro Studi Sintesi sulla media dei prezzi finali praticati la scorsa settimana e rilevati dal ministero dello Sviluppo economico, e da qui a fine anno un ulteriore aumento non è improbabile. Per ogni veicolo a benzina si tratta di un conto fiscale di 53 euro in più all’anno, e nel caso del gasolio (complice anche il peso degli autotrasportatori) l’aumento corre a 214 euro. Ma il peso reale, naturalmente, dipende dalle abitudini e dal veicolo utilizzato: nel grafico in alto si fanno i conti in tasca a sei automobilisti-tipo, dal pensionato con l’utilitaria quasi sempre in garage, che alle tasse sul carburante dedica 22 euro in più rispetto a cinque anni fa, all’imprenditore con il Suv (a gasolio, ovviamente) quasi sempre in strada, che invece ne paga 476.

 proprio il gasolio, del resto, a far girare più velocemente i contatori dei distributori; oggi costa il 64,7% in più rispetto alla media del 2003, e vive un testa a testa con la benzina che appassiona i giornali. Ma anche la benzina, che rispetto alla media 2003 ha guadagnato il 37,9%, fa la sua parte. Insieme al Fisco, che accoglie nelle sue casse il 55,3% del costo finale della benzina e il 45,9% di quello del gasolio. Una manna di 34 miliardi all’anno (in parte girata alle Regioni), anche se dal confronto europeo emerge che l’Erario italiano non è tra i più avidi alla pompa. A Londra, capitale continentale del Fisco da autotrazione, finisce allo Scacchiere circa il 60% degli incassi maturati in strada, e cifre simili si incontrano in quasi tutti i big europei, dalla Francia alla Svezia passando per Berlino. Dietro di noi in graduatoria, solo i piccoli del Continente e i nuovi entrati dall’Est. 

 stata proprio l’impennata del greggio a ridurre il peso percentuale delle pretese erariali, che cinque anni fa assorbivano il 62,6% del prezzo finale del gasolio e addirittura il 67,9% di quello della benzina, allora assai più gettonata di oggi dagli automobilisti. Data la rigidità delle accise, e il meccanismo percentuale del prelievo Iva, ovviamente l’aumento del prezzo ha ingigantito gli introiti in valore assoluto, ma ha ridotto la quota percentuale che spetta al Tesoro. Nel Regno Unito, dove la corsa dei prezzi finali è stata assai più moderata, il fenomeno si è avvertito meno. Se su questo fronte è lontano dal podio, il Fisco italiano sui carburanti non ha rivali in Europa per l’irritante originalità delle sue pretese, che sotto la voce delle accise squaderna gli annali della storia patria, dall’impero coloniale (che dal 1935 continuiamo a finanziare a ogni pieno) alla missione in Libano (non l’ultima, ma quella del 1983, che con i suoi quasi 11 centesimi a litro è il prelievo singolo più consistente), e ricorda tutte le tragedie nazionali (dal Vajont all’Irpinia).

Ma i conti sempre più salati cominciano a intaccare le abitudini degli italiani, al punto che dopo anni a passo di carica l’ultimo bollettino delle entrate tributarie mostra i segni di un’inversione di marcia (si veda il Sole 24 Ore del 14 maggio). L’auto, insomma, comincia a stare in garage anche se non tutti sono corsi in stazione. «Un aumento di utenza c’è, ma si avverte il rischio di un calo dell’esigenza di mobilità in generale», spiegano da Trenitalia (che però non fornisce dati puntuali). Il fatto è che il barile alle stelle fa rincarare tutto, dalla zucchina ai pacchetti vacanza (si veda l’articolo a fianco) e aumenta il novero delle cose a cui si può rinunciare: tra cui la mobilità slegata da obblighi di lavoro. Una controprova arriva dalle statistiche della metropolitana milanese, che ad aprile ha visto crescere i passeggeri del 13,6% rispetto all’aprile scorso, mentre a gennaio e febbraio l’incremento, attribuibile solo all’introduzione dell’Ecopass, non aveva superato il 9-10 per cento. ECONOMIA&LAVORO ILSOLE24ORE.COM > Economia e Lavoro ARCHIVIO La città «unita» da ovest a est di Laura Di Pillo | 31 AGOSTO 2007 
Collegherà Lorenteggio all’aeroporto di Linate, passando per il centro di Milano. Tra i progetti approvati ieri dal Cipe c’è anche quello che riguarda la realizzazione della prima tratta (la Lorenteggio S.Cristoforo-Sforza/ Policlinico) della M4, la quarta linea metropolitana del capoluogo lombardo. Un percorso complessivo da 14,5 Km con 20 stazioni, che dovrebbe essere ultimato entro il 2015. 

Opera prioritaria per Milano (insieme alla linea M5 e al prolungamento della linea M3 da S.Donato milanese a Paullo) «che a interventi ultimati prevede il passaggio di 40 milioni di passeggeri l’anno», aveva chiarito il sindaco della città Letizia Moratti in occasione dell’accordo sui trasporti sancito ai primi di agosto con il Governo e gli enti locali. Intanto ieri il Cipe ha dato disco verde alla prima parte dell’opera per cui era stato previsto un contributo complessivo statale di 240 milioni di euro: di questi 160 già versati e 80 assicurati dal via libera di ieri. La quota a carico del Comune è di 350 milioni di euro, già inseriti nel Bilancio di previsione 2007, 169 dei quali provenienti dal dividendo straordinario Sea e già disponibili.

Il costo complessivo previsto per la prima tratta dell’opera è di 788,7 milioni (mentre per il lotto 2 della M4 Sforza/Policlinico-Linate la spesa si aggira sui 910 milioni). Mancano dunque ancora 200 milioni che saranno reperiti tra i privati.
«A breve sarà indetta una gara pubblica per l’individuazione del partner del progetto – ha commentato l’assessore alla Mobilità Edoardo Croci – successivamente sarà istituita una società mista pubblico-privata.Siamo già avan-ti con l’istruttoria, pronti i bandi e lo statuto societario aspettiamo la delibera Cipe». Al momento sarebbero tre i consorzi interessati al progetto che potrebbe vedere i cantieri avviati già nei primi mesi del 2008. 

L’obiettivo dell’amministrazione è quello di raddoppiare entro il 2015 (data dell’Expo,Milano è candidata ad ospitare la manifestazione) la rete esistente: «ma anche prima se riusciamo – precisa Croci ”già da un mese abbiamo avviato i lavori di realizzazione di una prima nuova linea, la M5, da Garibaldi a Bignami». ECONOMIA&LAVORO ILSOLE24ORE.COM > Economia e Lavoro ARCHIVIO Biglietti dell’autobus: a Firenze il più caro, a Palermo il più conveniente di Chiara Bussi e Eleonora Della Ratta | 27 AGOSTO 2007 Costo dei biglietti regione per regione 
Firenze è la più cara, Palermo la più economica. il risultato di un’indagine del Sole-24 Ore del Lunedì sulle tariffe dei biglietti ordinari urbani dei mezzi pubblici nei 20 capoluoghi di Regione. Per 70 minuti sull’autobus i fiorentini pagano 1,20 euro, pari a 1,03 euro all’ora. I palermitani spendono invece la metà: un euro per 120 minuti, ovvero cinquanta centesimi all’ora. Se però decidono per un abbonamento mensile devono sborsare ben 48 euro per viaggiare sull’intera rete, il doppio degli abitanti di Perugia. La fidelizzazione premia a Potenza: 22 euro per un mese di bus e scale mobili.

La fotografia del trasporto pubblico nei diversi Comuni vede poi sullo sfondo una giungla di tariffe diverse. Una conseguenza del decreto Burlando del 1997 che ha affidato programmazione, finanziamento e controllo alle Regioni e agli enti locali. A ciascuno, dunque, il suo biglietto, con la convenienza che si misura caso per caso.
E mentre i sindaci dell’hinterland milanese chiedono pari dignità tariffaria per i pendolari, si scopre che il "biglietto unico" è ancora un miraggio per tutti i capoluoghi di regione ad eccezione di Napoli.

I biglietti 
Valgono da 60 a 120 minuti i biglietti ordinari urbani. Per la classifica si tiene invece conto del costo orario, calcolato moltiplicando per sessanta la tariffa al minuto.
Dal primo settembre anche Torino si unirà ai dieci centri che già hanno un biglietto ordinario a un euro, dopo l’aumento del 10% su tutti i titoli di viaggio. In questa fascia figurano anche le grandi città come Roma e Milano, ma il prezzo medio è più basso: 98 centesimi grazie a Trento, Catanzaro, Bari, Aosta, e soprattutto a Potenza, che non ritocca il listino dai primi anni Novanta. Qui una corsa singola costa ancora 52 centesimi, l’equivalente delle vecchie mille lire. A Genova il biglietto è valido 90 minuti dalla prima timbratura e consente anche un viaggio in treno in seconda classe da Nervi a Voltri e da Acquasanta a Pontedecimo. A Palermo una corsa nell’area del centro storico costa solo 52 centesimi. Campobasso dimezza il prezzo da 1,20 a 60 centesimi per chi deve percorrere una sola tratta.

Gli abbonamenti 
La vera caccia al cliente si gioca sugli abbonamenti. L’autobus costa solo 13 euro al mese a Campobasso per gli studenti della scuola dell’obbligo. A Potenza il mensile sale a 16 euro ma vale fino all’università. Sconti anche per gli anziani: a Venezia gli ultrasettantacinquenni viaggiano gratis e pagano solo una tessera annuale da 10 euro. Stesse agevolazioni anche a Genova, ma solo per i pensionati con una fascia bassa di reddito.

Gli extraurbani 
Chi vuole viaggiare da una città all’altra con i mezzi pubblici deve avere in tasca tre biglietti: quelli urbani delle località di partenza e arrivo più un extraurbano. Un problema che non hanno gli abitanti di San Giorgio a Cremano e di altri 13 Comuni della provincia di Napoli. Qui l’integrazione tariffaria è nata dieci anni fa. I cittadini del capoluogo e quelli delle aree limitrofe hanno lo stesso biglietto a un euro per viaggiare in tutta l’area con i mezzi di trasporto delle aziende aderenti al consorzio Unico Campania (autobus, tram, funicolari, metropolitana e ferrovia). Quello che vorrebbero anche i sindaci dell’hinterland milanese. Per chi abitaa Sesto S. Giovanni, ad esempio, dal primo settembre andare a Milano costerà 1,20 euro ma 1,55 euro se, una volta a destinazione, si vuole utilizzare anche la rete urbana. Cinquanta centesimi in più di quanto costa ai milanesi.
 Tra i 22 progetti chiave (che hanno comportato un investimento di 6,6 miliardi dollari), il più imponente è stato la costruzione ex novo o l’ampliamento di alcune linee della metropolitana (la 4, la 5, la 9 e la 10) con un totale di 103 km. di binari costruiti, una cifra di pari livello è stata spesa per costruire un nuovo tratto di autostrada che congiunge la città all’aeroporto e un piccolo nuovo terminal proprio nell’aerostazione. Il trasporto pubblico sarà trasformato in occasione dei Giochi: sconto dell’80% sui biglietti (0,40 euro) e drastica riduzione dei veicoli che potranno circolare nelle aree a maggior rischio di smog. Altri 103 milioni di dollari per costruzioni di alberghi da 500 posti letto. A Olimpiadi finite, dai 500 hotel e 85mila stanze attuali si arriverà a 800 hotel, con una disponibilità di 130mila stanze.
2007 MONDO ILSOLE24ORE.COM > Mondo ARCHIVIO Suona in metrò come musicista di strada: il genio del violino raccoglie solo 32 dollari | 10 APRILE 2007 Il video e le immagini Un concerto di 43 minuti, nella metropolitana di Washington, per un guadagno di 32, 17 dollari. E’ l’incasso di uno dei tanti suonatori che si esibiscono nella sotterranea. Solo che stavolta l’autore della performance non è uno qualunque. Joshua Bell, 39 anni, americano del Minnesota, dall’età di 16 anni si esibisce nelle più grandi orchestre del mondo ed è un violinista di fama mondiale.
Come è finito nella sotterranea della capitale? Per un esperimento fatto insieme ai cronisti del Washington Post. Il 12 gennaio scorso, scortato, fotografato e filmato dai giornalisti, è entrato nella Enfant Plaza Sation alle 7,51 del mattino vestito di jeans, T-shirt e cappello di una squadra di baseball. Abbigliamento casual, ma strumento d’eccezione, unico, di valore inestimabile: il suo Stradivari del 1710. E lì ha preso a suonare uno dei pezzi più conosciuti per violino, la "Ciaccona", dalla Partita numero 2 in re Minore di Bach: 14 minuti di esibizione eseguita «con entusiasmo acrobatico». Bell, oltre a essere un celebre violinista, è anche un bell’uomo e persona assai nota. Eppure la sua straordinaria prestazione è stata accompagnata dall’indifferenza pressochè generale. Sorte poco diversa per il brano successivo, l’Ave Maria, di Franz Schubert. Alla fine solo una passante l’ha riconosciuto ed è rimasta allibita dall’incasso di poche monetine di fronte a un simile esibizione. Divertito e ironico il commento di Bell al termine dell’esperimento, con in mano il suo incasso di 32,17 dollari: «Potrei viverci e non avrei nemmeno bisogno di un agente!». l’arretratezza dell’Italia nel trasporto pubblico (75 la rete di km della metropolitana per Milano contro i 408 di Londra e i 200 di Parigi, 1,6 taxi ogni 1000 km per la città lombarda contro i 9,9 di Barcellona e gli 8,3 di Londra), che obbliga il cittadino all’uso prevalente del trasporto privato. 2006 La Torino che ospiterà le Olimpiadi invernali 2006 potrà contare anche su una linea metropolitana per rendere più scorrevole il traffico cittadino e collegare tra loro importanti spazi urbani e suburbani. L’inaugurazione e il taglio del nastro, presenti il sindaco Sergio Chiamparino e il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi, danno il via alle corse della linea metropolitana 1, che collega la stazione ferroviaria di Porta Susa a Collegno. La metro di Torino, che prevede un treno ogni due minuti nelle ore di punta e potrà portare fino a 15mila passeggeri l’ora, è la prima linea automatica in Italia: viaggia senza conducente, mentre l’insieme del sistema è controllato da una sala operativa che è di fatto un vero posto di comando. La tratta attualmente in utilizzo è lunga sette chilometri ma entro giugno 2007 verrà prolungata di altri tre chilometri, fino a raggiungere Porta Nuova, la stazione ferroviaria principale del capoluogo subalpino. Tra il 2009 e il 2010, poi, entrerà in funzione il tratto tra Porta Nuova e il Lingotto. Complessivamente l’investimento per l’opera è stato ad oggi di 650 milioni di euro, ai quali andranno ad aggiungersi ulteriori 350 per il prolungamento. 2006 Il confronto 1.285 chilometri quadrati la superficie su cui si estende il Comune di Roma. 182 chilometri quadrati la superficie su cui si estende il Comune di Milano. 2,5 milioni di romani In totale gli abitanti di Roma sono 2.546.804. 1,2 milioni di milanesi In totale gli abitanti di Milano sono 1.256.211. 1.981 abitanti La media per chilometro quadrato a Roma. 6.902 abitanti La media per chilometro quadrato a Milano. 36,6 chilometri l’ estensione della metropolitana di Roma, formata da due linee che si intersecano solo alla Stazione Termini. 76 chilometri l’ estensione della metropolitana di Milano, la più estesa d’ Italia (3 linee), che supera per estensione la somma delle altre 5 reti metropolitane. 408 chilometri l’ estensione della metropolitana di Londra, che conta 14 linee. una delle reti più estese al mondo. La rete di New York è di 368 chilometri, a Mosca di 290, a Madrid di 227, a Parigi di 200, a Berlino di 146. Paci Giovanni, Foschi Paolo Pagina 004/005
(11 dicembre 2006) POSTER E OPUSCOLI. INIZIATIVE ANCHE A LONDRA. GLI ESPEDIENTI PER NON VEDERE GLI ALTRI New York detta le regole ai maleducati del metrò In Italia anche i luoghi sono maleducati (oltre ai viaggiatori) Sulla metropolitana di Londra nessuno si alza più per offrire il posto alle donne incinte, così hanno pensato d’ offrire alle future mamme un distintivo con scritto «Bambino a bordo!» («Baby on Board!»). Sulla metropolitana di New York la gente si cambia le scarpe, mangia e dorme: perciò hanno deciso di pubblicare opuscoli e manifesti con una sorta di galateo. La metropolitana di Milano ha meno problemi: i sedili sono troppo scomodi per farsi una bella dormita, e il tasso di natalità rende statisticamente difficile l’ incontro con una donna incinta. Più probabile imbattersi in una persona anziana, aggrappata a una maniglia come un pirata a una scotta durante una tempesta. Pochi si alzano per offrirle il posto; e quei pochi hanno un’ età per cui, un posto a sedere, potrebbero addirittura pretenderlo. Se il comportamento metropolitano è spesso insolito, quello nelle metropolitane è sempre misterioso. Tube, subway e metrò sono tunnel fisici e mentali: scendiamo le scale ed entriamo in una sorta di misantropia cieca. Per alzarci in piedi, infatti, dovremmo prima alzare gli occhi. Come dire: non cediamo il posto agli altri perché non li vediamo. Molti di noi stanno addirittura imparando a leggere i giornali, pur di non guardare in faccia il prossimo. Buona notizia per l’ editoria, ma la nazione non ha motivo di festeggiare. A Londra e a New York, dove le metropolitane sono più antiche ed estese, i passeggeri hanno accumulato un arsenale d’ espedienti per evitare il contatto col prossimo. Walkman, i-Pod, telefonini, palmari e libri cubici tengono impegnati i piccoli zombie che si risvegliano solo all’ uscita, al contatto con la luce. Sottoterra, come sa chi frequenta quei luoghi, nessuno s’ accorge di niente. I «sedili riservati», sul Tube di Londra, sono indicati chiaramente: ma chi ne ha diritto non ha il coraggio di chiedere. Da qui l’ idea del distintivo: ma se uno dorme sarà difficile che lo veda. In Italia copieremo questi espedienti? Probabilmente sì. Non sarebbe la prima volta, del resto, che importiamo novità sotterrane dall’ estero. Pensate alle poesie, agli schermi coi notiziari, ai «cross track posters» (manifesti incollati oltre i binari) e ai suonatori ambulanti, che usano il violino come un’ arma impropria: se non mi pagate, vado avanti a suonare. Aspettiamoci quindi di vedere distintivi «Bebè a bordo» tra Centrale e Moscova (linea verde milanese). Prepariamoci a leggere, tra Lima e Pagano (linea rossa), opuscoli che insegnano l’ etica e l’ estetica della metropolitana (prefazione del neo-assessore Zecchi?). Ricordiamoci però che per pretendere cortesia e buona educazione bisogna offrire luoghi cortesi e beneducati. Andate a vedere come sono conciati i bagni a San Donato (capolinea della linea gialla). Se li scopre l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sequestrano la città. Beppe Severgnini www.corriere.it/severgnini Severgnini Beppe Pagina 001.024
(9 marzo 2005) - Corriere della Sera Il primo novembre del 1964 venne inaugurata la prima Metropolitana milanese. La linea 1 rossa era lunga all’ epoca 12 chilometri e mezzo. I treni toccavano 21 stazioni comprese nel tratto che va da piazzale Lotto all’ attuale fermata di Sesto Marelli La costruzione della linea 1 venne finanziata con un prestito obbligazionario ventennale da 30 miliardi di vecchie lire lanciato dalla MM nel 1957. Oggi la linea 1 ha raggiunto 25 chilometri di lunghezza passando per 36 stazioni La Fiera Con oltre 350 mila passeggeri trasportati ogni giorno, la linea 1 resta quella più utilizzata. Ad aprile 2005 sarà inaugurato il prolungamento di 2,1 chilometri (e due stazioni) da Molino Dorino al nuovo Polo esterno della Fiera, passando per Pero (all’ inizio solo un servizio navetta) I finanziamenti Mercoledì 29 settembre 2004 il Cipe (comitato interministeriale per la programmazione economica) ha sbloccato i fondi per le infrastrutture che Milano attendeva dal 2001. Il finanziamento è di 229 milioni di euro (37 in più rispetto alle attese di 192) I progetti I soldi destinati a Milano dal Cipe serviranno per finanziare la linea metropolitana 5, quella che dovrà collegare la stazione Garibaldi a Monza (175 milioni) e il prolungamento della linea 1 da Sesto San Giovanni a Monza Bettola (54 milioni) Le modifiche La linea 2 sta per sdoppiarsi: un troncone andrà in superficie verso il Forum di Assago, un altro verso piazzale Abbiategrasso. La linea 3 sarà prolungata fino ad Affori e alla Comasina. In progetto la linea 4, che dovrebbe collegare il Lorenteggio a Linate Foschini Paolo Pagina 51
(30 ottobre 2004) - Corriere della Sera La nuova linea 5 della metropolitana di Milano, 5,6 chilometri e nove fermate tra la stazione Fs di Porta Garibladi e via Bignami, ai confini con Sesto San Giovanni, costerà 503 milioni di euro. Di tipo leggero, senza guidatore e con treni automatizzati, è la prima in Italia che viene realizzata dai privati, con il sistema del project financing (la quota a loro carico è di 183 milioni). Il termine massimo per la progettazione e la realizzazione dell’opera è fissato in cinque anni mentre la concessione ai privati non potrà durare per più di 32 anni. 2005 La nuova linea C della metropolitana di Roma, 25,5 chilometri di percorso e trenta stazioni tra piazzale Clodio e Pantano, ha un costo previsto di 3 miliardi di euro, di cui il 70 per cento è a carico dello Stato, il 18 a carico del Comune di Roma e il 12 a carico della Ragione Lazio. Il 31 gennaio del 2006 sarà aggiudicata la gara ed entro fine marzo saranno aperti i cantieri. I lavori dovrebbero essere ultimati entro il 2012. 2005