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 2008  giugno 03 Martedì calendario

PAPALEO Rocco

PAPALEO Rocco Lauria (Potenza) 16 agosto 1958. Attore. Tra i suoi film: I laureati (1995), Il paradiso all’improvviso (2003), Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005), Una moglie bellissima (2007), tutti di Leonardo Pieraccioni. Anche cantante, ha vinto il Festival Gaber. Nel 2007 a teatro in È tempo di miracoli e canzoni, scritto con Giovanni Veronesi • «[...] attore di cinema e teatro, molto Pieraccioni, un po’ di tv, Classe di ferro e poco altro, tanto teatro, ma anche, come recita la biografia, musicista, cabarettista, comico, cantautore, regista [...] come si definirebbe? “Un cantautore: ho sempre suonato la chitarra per accompagnare le mie canzoni. Anche attore, però, mi sta bene”. Tra i film che ha fatto quale le è più caro? “Nel cuore ho Del perduto amore di Michele Placido: un ruolo che ho sentito fortemente. Ma, dal momento che rispetto il giudizio del pubblico, ho affetto anche per I laureati di Pieraccioni che mi ha fatto conoscere [...] Io sono un basilisco, fiero di essere nato in Basilicata, ma da [...] Perché esser fieri della Basilicata? [...] Per la sua gente: discreta, simpatica, accogliente. Per la natura: bella e perfino ricca di petrolio. Per il fatto che, unica regione del sud, non ha la mafia, né la ’ndrangheta, né la Sacra Corona. A noi ci basta avere il clientelismo familiare. [...]” (Simonetta Robiony, “La Stampa” 17/10/2008) • «Il sogno di Rocco Papaleo era quello di fare un film - “Come una canzone e nelle migliori delle ipotesi come una poesia” - per raccontare “il mio sud della memoria degli anni ‘60 quando mio zio e i suoi amici partirono su una 500, arrivarono a Parigi, piantarono una tenda, dormirono una notte e tornarono a casa. O quando negli anni 70 mio cugino suonava la chitarra sull’altare per la messa beat: era il sud capace di creare certi tipi di sogni”. Basilicata coast to coast [...] è il sogno realizzato [...] grazie all’adesione di amici: Alessandro Gassman, Paolo Briguglia e Max Gazzè [...] Protagonista la Basilicata con la forza dei suoi colori selvaggi, i monti, il mare, la gente, le memorie. [...]» (Maria Pia Fusco, “la Repubblica” 7/4/2010).