Mauro Corona, Le voci del bosco, Mondadori 2008, 3 giugno 2008
Corona. Un albero che non si rompe mai è il viburno lantana, da noi chiamato "révolv". Pg. 65 Nei nostri boschi l’albero possente, il signore del castello per il quale tutti nutrono grande rispetto, è l’abete bianco
Corona. Un albero che non si rompe mai è il viburno lantana, da noi chiamato "révolv". Pg. 65 Nei nostri boschi l’albero possente, il signore del castello per il quale tutti nutrono grande rispetto, è l’abete bianco. E’ il vecchio protettore, colui che dal suo eremo, raggiunta l’età della saggezza, controlla tutto e tutti. Anche il nome, sereno e pacifico, lo aiuta. Avrebbe potuto chiamarsi in altro modo, invece si chiama abete bianco, nome che, a pronunciarlo, ti dà subito l’idea di una potenza controllata dall’equilibrio. Protegge il frassino, che è il "diverso" del bosco, dagli insulti e dal sarcasmo dei duri maggiociondoli e carpini. Pg. 69 La calma dell’abete bianco è solenne e tutti gli alberi, anche i più invidiosi e cattivi, lo accettano nel ruolo di grande controllore e padre. Non è però uno sterile applicatore di leggi e commi, bensì un sereno giudice di pace che dispone di grande sensibilità. (continua)