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 2008  giugno 02 Lunedì calendario

SEUL - "No alla carne americana". Nella Corea del Sud continuano le proteste di piazza dopo la recente decisione del governo di sbloccare l’importazione di carne bovina proveniente dagli Stati Uniti

SEUL - "No alla carne americana". Nella Corea del Sud continuano le proteste di piazza dopo la recente decisione del governo di sbloccare l’importazione di carne bovina proveniente dagli Stati Uniti. Era stata sospesa nel 2003 dopo la scoperta negli Usa di un focolaio di morbo della mucca pazza. Secondo le stime riportate dall’agenzia sudcoreana Yonhap, nella sola Seul tra sabato e domenica si sono riversati nelle strade circa 200.000 manifestanti, che hanno dato vita a proteste pacifiche nei punti chiave della città e organizzato una veglia con migliaia di candele accese per tutta la notte. Non sono mancati, tuttavia, momenti di tensione. Ieri mattina un corteo di diverse migliaia di persone ha cercato di dirigersi verso la sede della Presidenza della Repubblica ed è entrato in contatto con la polizia antisommossa, schierata con oltre 10.000 uomini per contenere l’eccezionale ondata di manifestanti del fine settimana. Secondo alcune testimonianze, la polizia ha usato anche idranti contro i dimostranti. Circa 230 persone, secondo fonti delle forze dell’ordine, sono state arrestate a Seul. Cortei e manifestazioni pacifiche si sono registrate anche nelle maggiori città del Paese come Busan, Gwangju e Daejeon, senza tuttavia i disordini registratisi nella capitale. Nonostante le crescenti proteste dei consumatori, il governo sudcoreano la settimana scorsa ha annunciato la ripresa delle importazioni di carne bovina americana, dopo i cinque anni di sostanziale embargo decisi a seguito dei casi di mucca pazza scoppiati negli Usa nel 2003. La popolazione ha dato vita a decise proteste, sfociate in malumori diffusi tanto che due settimane fa il ministro dell’Agricoltura Chung Woon-chun era stato costretto a rinviare la decisione di riprendere l’import, una mossa che nel Paese molti vedono come un regalo politico da parte del neo eletto presidente Lee Myung bak agli Stati Uniti. Proprio Lee, che nei giorni scorsi era addirittura comparso in televisione chiedendo scusa per non avere ascoltato le "motivate proteste dei cittadini", a causa della questione carne Usa sta pagando un prezzo considerevole in termini di popolarità, con un tasso di sostegno sceso, dopo le trionfali elezioni di dicembre, abbondantemente sotto quota 30%. In base alle nuove regole di quarantena concordate ad aprile con Washington, che dovrebbero entrare in vigore già da domani, la Corea del Sud permetterà l’import solo di carni disossate da bovini statunitensi al di sotto dei 30 mesi di vita. Prima del divieto deciso nel 2003, la Corea del Sud vantava importazioni per circa 199.000 tonnellate annue del valore di 850 milioni di dollari. (2 giugno 2008)